Formula 1: anche in Germania Vettel si lascia tutti dietro
Il tedesco vince per la prima volta la gara di casa davanti alle Lotus di Raikkonen e Grosejan. Alonso (4°) ai piedi del podio, Massa fuori dopo pochi giri. Paura per una gomma di Webber contro un cameraman
di Marina Cavaliere
Vettel sorride, le Lotus anche, le Ferrari e le Mercedes molto meno. La notizia che arriva dal Gran premio di Germania sul circuito del Nurburgring è la vittoria in casa di Sebastian Vettel (non sorprende nessuno), che ha avuto la meglio su strategie, safety car e Lotus ostinate dall’inizio alla fine.
Il 26enne 3 volte campione del mondo ha imposto ancora una volta la sua bravura e la sua determinazione, mantenendo così saldo il primato nella classifica mondiale, che lo vede leader davanti ad Alonso e Raikkonen.
Non che Vettel debba dimostrare ancora di che pasta è fatto. Più che altro a ogni gara dimostra a piloti del circus della F1 quanto sia difficile raggiungere la sua forma e quella della macchina che guida.
È scoraggiante per le altre scuderie, ma è così. Le uniche che sembrano in grado di fargli il solletico, almeno sulla pista del Nurburgring, sono state le Lotus di Raikkonen e Grosjean, che hanno tallonato dall’inizio alla fine la Red Bull di Vettel, senza però mai riuscire a impensierirlo seriamente.
Come sua abitudine, il tedesco è partito forte, scavalcando il poleman Hamilton e tentando fin da subito di mettere il vuoto tra sé e i suoi avversari. Poi ci si è messa la safety car entrata in pista in seguito a una “disattenzione” di Bianchi che, dopo aver fermato la sua vettura sul prato in seguito a un guasto, ha pensato bene di abbandonare la macchina senza tirare il freno. Conseguenza: la monoposto inizia a indietreggiare occupando per qualche secondo la pista e mettendo in serio pericolo la sicurezza di chi sopraggiungeva.
Ma questa non è stata l’unica disavventura del Gp di Germania. Ai box si sono vissuti attimi di panico quando Mark Webber, appena ripartito dal pit stop, perde una gomma che inizia a roteare senza controllo prima di andare a finire addosso a uno sfortunato cameraman colpevole solo di essere nel posto sbagliato. Portato immediatamente al centro medico, si è ripreso poi senza conseguenze. Ma torniamo alla gara. Neanche le strategie di gara (ormai terzo elemento dei Gran premi di Formula1) hanno minato la performance del tedesco che, sopportando in maniera esemplare la pressione delle due Lotus alle sue spalle, è andato a tagliare per primo il traguardo.
“È incredibile, grazie al pubblico per il sostegno – afferma sul podio il tedesco della Red Bull, alla sua prima vittoria in casa -. Finalmente, sono stato fortunato. Kimi stava spingendo molto alla fine, ma noi abbiamo fatto una gara continua e controllata, ho spinto sempre. Incredibile vincere qui in Germania. Me la sono goduta, ho sentito la pressione di Kimi e di Romain, è stato difficile perchè la Lotus andava molto forte, ma sono riuscito a difendermi nel modo giusto”.
Capitolo a parte per Ferrari e Mercedes: per entrambe le scuderie un’abbondante insufficienza. Hamilton, forte della pole guadagnata nelle qualifiche, non riesce a ripetersi e dopo aver perso il primo posto al via, chiude al quinto; peggio fa addirittura il compagno Nico Rosberg, lontano parente del vincitore di Silverstone: 11° in qualifica, 9° in gara.
E veniamo alla scuderia di Maranello. Alonso parla di rimonta, ma la domanda sorge spontanea: come si fa a rimontare in queste condizioni? E cosa ne è stata della strategia in virtù della quale sono state sacrificate le qualifiche (settimo Massa, ottavo l’asturiano)? Le Red Bull e le Lotus si sono dimostrate troppo avanti, più che una rimonta forse ci vuole un mezzo miracolo. Tra Massa andato in testa coda nelle prime fasi e Alonso che, dopo 60 giri senza neanche un sorpasso, chiude quarto i margini di manovra sembrano pochi.
“È stata una gara difficile, in alcuni momenti non eravamo abbastanza competitivi, soprattutto all’inizio – ha detto a fine gara il pilota della Ferrari – Abbiamo pagato un po’, perso il vantaggio della nostra strategia con le gomme troppo usate. Lottare per il podio è stato un premio abbastanza alto, se si considera quello che avevamo fatto. Tra 15 e 12 punti non c’è troppa differenza”, pensando al bottino sfumato.
In altre condizioni un quarto posto sarebbe stato più che dignitoso, in queste no perché adesso la classifica mondiale dice che Vettel porta a +24 il vantaggio su Alonso (157 punti per il tedesco, 133 per lo spagnolo), con Raikkonen che, salito a 116, si avvicina al pilota della Ferrari.
Oltre i già citati, a punti anche la Mclaren di Jenson Button (sesto), seguito da Mark Webber con l’altra Red Bull e Sergio Perez (McLaren). Chiude la Sauber di Nico Hulkenberg, decimo.
A metà campionato, nessun dado è tratto. La carovana della Formula 1 si sposterà in Ungheria dove si correrà tra venti giorni. Chissà che la pausa non serva a mischiare le carte in tavola.