Una mostra per “Se mi distraggo perdo”
10 artisti del panorama emergente italiano selezionati da Studio Pivot insieme all’autrice e alla casa editrice romana Gorilla Sapiens: a ognuno è stato assegnato un racconto del libro “Se mi distraggo perdo” di Anna Giurickovic
di Clarissa Coppola
L’esposizione delle opere complete è avvenuta lo scorso giovedì 4 luglio dalle ore 18.30 alle ore 22.00 presso la Casa delle Letterature di Roma. Una cornice aperta alla visita, al contatto visivo e all’intrattenimento con un approccio stimolante sui profondi temi trattati.
“Crea ciò che vuoi” è infatti il titolo che ha fatto da supporto agli artisti nella realizzazione delle illustrazioni. Partendo da un frase emblematica del racconto, ogni illustratore ha creato ciò che riteneva più idoneo a esprimere l’essenza delle parole scritte. Disegni, luci, ombre e colori che con tecniche differenti suscitano a modo loro sensazioni ed emozioni contrastanti in coloro che si fermano ad osservare.
Gli artisti esposti sono: Gianluca Cambriani, Yara de Freitas, Niccolò Grassi, Ilaria Marinelli, Elisa Martino, Ilaria Meli, Riccardo Paternò Castello, Lule Romanelli e Ludovica Vismara. La copertina del libro, dalle atmosfere color sabbia e dalle sfumature oniriche ottenute con matita e olio di lino, è invece affidata a Misstendo. “Se mi distraggo perdo” dà spazio a storie femminili che conducono in un mondo dolce, forte, a tratti inquietante: è questo ciò che emerge infatti dalle opere esposte.
Si va da rappresentazioni con colori caldi eseguite con olio su carta a toni invece più freddi e contrapposti ottenuti con l’acrilico. A risaltare sono gli sfondi che fanno da base alle storie, come l’illustrazione paesaggistica notturna di Elisa Martino che sul racconto “Un piccolo mulino” ha ben reso l’atmosfera di Londra col Tamigi. I temi cupi presenti destano diversi spunti di riflessione; è il caso dell’illustrazione di Lule Romanelli ispirata al racconto “Piccola noce Mia” ottenuto con la tecnica della biro nera e rossa su carta in cui il contrasto delle due tinte è decisamente forte. Ma la prospettiva futura non manca, come in “Rinasco lucertola” di Yara de Freitas che con l’acquerello ha creato un mondo campestre colorato e originale. Particolare anche l’opera di Riccardo Paternò Castello rappresentante la storia “L’amore bello” con la foto di una ragazza in primo piano elaborata su grafica ad effetto sfumato per simboleggiare i ricordi che svaniscono.
A concludere la rassegna, l’opera che caratterizza il racconto della stessa autrice del libro Anna Giurickovic con “La bambina sul pendio” facente già parte della raccolta “Urban noise” edito sempre da Gorilla Sapiens. Sullo sfondo completamente nero una pittura fluorescente che vede contrapposte due forme a colori, rosso e verde. Il primo a richiamare il cappotto che la protagonista indossa e il secondo a evocare l’epilogo finale: “…La inspirò come una bambina che scende dalla bicicletta dopo una rapida salita, è in montagna su un pendio e sotto di lei c’è un ruscello pieno di carpe e branzini che saltano. Inspirò a pieni polmoni, era l’ultima”.
Anna Giuricovick nasce a Catania nel 1989. Oltre a impegnarsi nello studio del diritto presso l’Università di Roma Tre è una scrittrice appassionata. Lo dimostrano le sue partecipazioni a corsi di scrittura creativa. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti letterari. “Se mi distraggo perdo” è la sua prima raccolta di racconti.