RCS: Scontro aperto tra Elkann e Della Valle
Fiat sale al 20% e Della Valle prima scrive a Napolitano e poi promette di comprare tutte le azioni rimanenti. Difficile si trovi un’intesa tra i due
di Roberto Casucci
Anche questa settimana i fari della finanza italiana saranno puntati sulla battaglia per il controllo della società editrice del Corriere della Sera. Al termine dell’aumento di capitale di Venerdì scorso, John Elkann ha rastrellato azioni in RCS fino a raggiungere la quota del 20% tramite la Fiat di cui è presidente. Questa mossa a sorpresa ha irritato molto Diego Della Valle. L’imprenditore marchigiano, che al momento detiene l’8% delle azioni, non ha mai nascosto le sue mire per il quotidiano di Via Solferino.
L’amarezza del patron della Tod’s è sfociata in una lettera al Presidente della Repubblica Napolitano. La richiesta fatta ai soci di RCS di compiere un passo indietro rispetto alle loro azioni, è stata però rifiutata. Il capo dello Stato si è espresso dicendo che tale questione non fosse di sua competenza, ma dei soggetti imprenditoriali e di mercato. Per controbattere a Elkann, Della Valle si è detto disposto a rilevare all’asta dei prossimi giorni tutto l’inoptato (le azioni ancora non sottoscritte dell’aumento di capitale) pari all’11%.
Si profila così la presenza nel corriere di due azionisti di peso con interessi personali e industriali differenti. Due personaggi che in diverse occasioni hanno esibito asti e rimostranze reciproche e la cui capacità collaborativa è poco credibile. Gli altri azionisti principali in RCS, Intesa e Mediobanca, ancora non si sono schierati con chiarezza. Mediobanca ha solo espresso la volontà di diminuire la propria partecipazione. L’esito dello scontro è ancora aperto.
In ogni caso questo duro contrasto conferma l’interesse e l’importanza di occupare un ruolo editoriale nell’informazione da parte dei primari soggetti economici. Il settore dell’editoria oltre ad essere strategico, è sottoposto però a regolamenti affinché non siano assunte posizioni dominanti di mercato. Questa eventualità potrebbe essere un problema nel caso in cui Fiat controlli RCS perché è già editore de La Stampa. Sicuramente l’Agi, il governo e le istituzioni dovranno pronunciarsi in materia. Nel frattempo la Consob ha chiesto chiarimenti sulle operazioni in borsa da parte di Fiat e Della Valle continuando a tenere un faro acceso sul titolo.
Da un punto di vista tecnico, l’operazione per il controllo della società editoriale, è alquanto anomala. Di fronte a due acquirenti così coinvolti, ma con interessi divergenti, sarebbe più opportuno il lancio di un’offerta pubblica d’acquisto sui titoli di un soggetto e il lancio di una contro opa da parte dell’altro. In tal caso sarebbero gli azionisti a poter valutare quale sia l’offerta più vantaggiosa e quale il piano strategico più efficace.
Purtroppo sul mercato italiano i giochi tra i contendenti sono spesso molto complicati, anche perché i gruppi potenziali acquirenti non hanno sufficienti disponibilità finanziarie. Lo stesso sarà per RCS. Sul suo campo di battaglia, tra la sagacia dei due imprenditori saranno i piccoli azionisti a rimanere disorientati e in ogni caso perdenti.
(fonte immagine: www.dagospia.com)