Una Sera d’Estate… con Cassandra Parisi
L’edizione 2013 di AltaRoma Moda ha festeggiato ieri la 30° Sera d’Estate dell’Accademia Altieri con i suoi giovani talenti. Tra loro, abbiamo intervistato Cassandra Parisi, vincitrice del Web Fashion Awards
di Valentina Palermi
Moda e arte si incontrano al Complesso Monumentale S. Spirito in Sassia. Fuori, i vicoli roventi e le strade assolate di una Roma trafficata. Dentro, la fresca e buia Sala Baglivi, illuminata dai flash prima che inizi la sfilata. Ai lati della passerella, tra saluti, baci e abbracci, tutti sembrano divertirsi a partecipare al “grande gioco della moda”. Dietro, nel backstage, i giovani designer dell’Accademia Altieri non scherzano, e si affrettano negli ultimi ritocchi ai propri modelli che di lì a poco calcheranno il catwalk.
Nella giornata conclusiva dell’edizione 2013 di AltaRoma Alta Moda, si celebra la storia lunga 40 anni di questa firma di prestigio con il 30esimo appuntamento di “Una Sera d’Estate”, presentato da Valeria Oppenheimer, durante il quale i neo-stilisti mostrano le proprie creazioni sottoponendole al giudizio di una doppia giuria. Un premio che lo scorso anno è stato assegnato all’emergente Ivan Iaboni, che oggi presenta la sua collezione con la partecipazione della testimonial Alessia Fabiani.
Catturando gli sguardi di volti noti come l’attrice Maria Rosaria Omaggio e l’ex atleta della nazionale di rugby Andrea Lo Cicero, le capsule collection di 21 designer sfilano sotto l’occhio attento della loro direttrice Giada Mucci, e di Carlo Alberto Terranova, couturier della Maison Sarli e Presidente della Giuria di Qualità, composta da rappresentanti ed esperti del settore. Dall’altro lato una fitta schiera di fashion blogger, tra cui Ida Galati (e le sue stanze della moda), Francesca Romana Capizzi (di Don’t Call Me Fashion Blogger), ed Edoardo Alaimo, al quale è andato il Premio Speciale Altieri per la Comunicazione per aver sostenuto, a suon di like e commenti, il concorso web dei new talents.
Proprio grazie alla partecipazione di questa fitta schiera di coolhunter, viene assegnato infatti il Web Fashion Awards Altieri alla 22enne Cassandra Parisi. Un’iniziativa “sicuramente positiva”, sostiene lei, “perché ha permesso a noi ragazzi di farci conoscere sul web e di dimostrare le nostre capacità in questo campo… e chi più dei fashion blogger può darci consigli in questo mondo fatto di video su YouTube, o ancora Facebook e Twitter?”. Pareri graditi a chi come lei, che negli ultimi tre anni all’Accademia Altieri Moda e Arte ha migliorato la tecnica del disegno e seguito la sua passione per la sartoria, “si sta affacciando ora in questo campo dove è categorica la presenza di umiltà, di impegno costante e di tanta buona volontà. E non si deve mai smettere di sognare e sperare”.
Le micro collezioni, in linea con il filo conduttore dell’evento, hanno percorso le luci e le ombre dal Gotico al Gothic, dalla manifestazione architettonica di questo stile a quella più modernamente underground. Nei suoi tre outfit, Cassandra usa il nero, “il colore per eccellenza del ‘gotico’”, ma aggiunge “dei tocchi di colore per renderlo portabile da tutti, non solo da chi si definisce dark”. La donna che immagina “è sensuale, sicura di sé, forte, ma anche un po’ romantica grazie alla presenza di camicette di chiffon”. Dietro alla realizzazione dell’abito che ci presenta c’è particolare cura: “la gonna è realizzata con l’inserimento di cordoncino, successivamente coperto da altro tessuto e cucito, che mi ha tenuta impegnata per molte ore. La camicetta, raddoppiando il tessuto e arricciandolo. Per quanto riguarda il soprabito, corpetto e mantello, è stato ottenuto con l’utilizzo di una stoffa molto particolare, che ricorda le spighe di grano” e richiama un particolare sul primo abito che ha sfilato.
Del XII secolo, calca la passerella l’opulenza, tra armature di rosoni, pelli e pellicce, metalliche orlature, imponenti guglie sulle spalle, e pietre preziose che proteggono e adornano. Ma anche il candore delle madonne – delle trasparenze e dei soffici tessuti bianco panna, glicine e rosa tenue – e la miseria –, fatta di brandelli di maglia, inserti, patch e inserti –, più eccessiva con le soffocanti maschere sulle bocche silenti delle modelle. L’estremizzazione sfocia nei borchiati black and gold e nei contrasti a tinte fluo e up to date come quelle proposte da Claudia Damma, vincitrice del Premio “Una Sera d’Estate 2013”. Cassandra ci confessa di amare la precisione negli abiti che realizza, “perché credo sia davvero la chiave per la perfetta vestibilità: i tagli che spesso risaltano la silhouette e rendono originale un capo, il ricamo che ho iniziato ad amare grazie allo stage fatto nell’Atelier di Sarli, e le impunture. In pratica, un vestito ha molto lavoro dietro per renderlo impeccabile”.
Nel suo articolo per Fashion News Magazine, Umberta Castellano tiene a far notare come qui in Italia “il futuro della Moda” sembri essere “meno degno di attenzione rispetto ai designers già famosi”, in controtendenza con altre fashion week come quella di New York, dove i giovani talenti vengono mostrati al mondo nel primo giorno.
Cassandra sottolinea come nel nostro Paese ultimamente non ci sia spazio per i giovani in generale, “di conseguenza anche per quanto riguarda la moda”. E nonostante Milano sia per antonomasia la capitale della moda, “è a Roma che si trovano i più importanti Atelier (Valentino, Balestra, Giada Curti, Fendi, Sorelle Fontana, Sarli, ecc..) e l’Alta Moda per eccellenza, con un ottimo lavoro sartoriale fatto interamente a mano e su misura. Milano certo, può essere un buon punto di arrivo, ma per noi giovani non è facile, perché i costi sono elevati e il lavoro non c’è. Arrivare a New York poi, ed essere riconosciuto ‘internazionalmente’ è un sogno, ma c’è da dire che la qualità Italiana (per quanto riguarda questo campo) è invidiata in tutto il mondo”.
Il suo sogno? Naturalmente “è quello di poter lavorare nel mondo della moda. Certo, la famosa frase ‘vorrei diventare una stilista famosa’ è nei pensieri di tutti i giovani fashion designer ed è anche tra i miei, ma non è semplice. C’è ancora tantissimo da imparare e per ora vorrei affinare le mie tecniche ancora acerbe, ma se domani arrivasse una ‘proposta’ non esiterei a dire di sì!”.
Parafrasando Carlo Alberto Terranova, non ci resta che augurare a lei, come agli altri talentuosi neo-stilisti, di diventare abili a saltare gli ostacoli, senza fermarsi al primo. Con devozione e vocazione, per trasformarsi in “cavalli di razza”.