(Dis)Appearance di Horst Stein

Tempo di lettura 3 minuti

Al Museo di Roma in Trastevere fino al 22 settembre la mostra fotografica dell’artista austriaco sul tema del controllo e della perdita dello spazio

di Francesca Britti

fonte immagine: horststein.eu

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Museo di Roma in Trastevere ospita fino al 22 settembre l’artista austriaco Horst Stein con la mostra Appearance.

Sotto la guida del maestro Ruedi Arnold, Stein si è formato all’Università Mozarteum di Salisburgo. La sua arte si è sviluppata nel tempo passando dalle prove di scultura all’università, alle attuali creazioni fotografiche realizzate mediante messa in scena dal titolo Dokumentation a cui si contrappongono quelle prive di messa in scena che indagano diverse possibilità concettuali. Un esempio è l’esposizione fotografica al Museo di Roma in Trastevere.

100 dittici con i quali l’artista ha voluto rappresentare i temi del controllo e della perdita dello stesso, dello spazio e della sua perdita. Come? Affiancando due fotografie, appunto dittici, che a volte si contrappongono altre si completano. Quella scelta come rappresentativa della serie fotografica ha come protagonisti un posacenere ed un bambino. La figura del bambino che sostituisce il posacenere.

Il primo impatto con le fotografie di Stein è alquanto perplesso e confuso. Non è immediata la comprensione del tema da lui affrontato nei suoi scatti. Perchè accostare un posacenere ad un bambino per far emergere il senso di controllo e dello spazio?

Gli scatti sono generati dal caso. Stein ha fotografato due momenti dello stesso luogo, che spesso sono le strade italiane. Un primo scatto è il setting come si presenta e il secondo è lo stesso setting con un passante o animale comparsi casualmente sul posto. Pochi instanti per Stein per catturare questi momenti come “un gesto paragonabile alla coazione all’agire propria dell’assassino al momento del delitto.

fonte immagine: horststein.eu

fonte immagine: horststein.eu

Fotografia dopo fotografia si percepisce meglio dove ci vuole condurre il fotografo: l’imprevedibilità della vita, dei nostri gesti. E di come lo spazio cambia rapidamente. Stein ha perso il controllo dello spazio fra la prima immagine e la seconda. E il dittico vuole sottolineare proprio questo mutamento. E il suo senso.

È come se ci trovassimo di fronte una serie di fotogrammi di cui il fotografo ha scelto questi due scatti per mettere in luce l’appearance, da cui prende il titolo la mostra, ma anche la disappearance, rappresentata sempre in dittici, seppur più piccoli rispetto a quelli riguardanti l’appearance.

La seconda immagine, essendo casuale, conferisce un tratto a volte ironico, altre malinconico al dittico. Giusto per citare qualche esempio, la contrapposizione visiva fra la prima immagine di una freccia che indica la direzione verso destra e la seconda immagine di un passante che si muove nella direzione opposta a quella indicata. Oppure la casualità dell’atterraggio di un uccello fra due tubi in una pista da corsa.

Al di là delle variabili rappresentate dal casuale passaggio di passanti o animali, esiste una costante in questi dittici: la forma. Quadrata, austera e priva di profondità, che poi si trasforma proprio con la comparsa degli altri elementi nello spazio fotografato.

“Hors Stein. Appearance”

Fino al 22 settembre

Museo di Roma in Trastevere, Piazza Sant’Egidio 1/b

Da martedì a domenica ore 10.00-20.00; chiuso lunedì

Tel. 060608

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