L’apartheid in mostra a Milano

Tempo di lettura 3 minuti

60 anni di produzione visiva per la più completa mostra sulla segregazione razziale

di Giorgia Braico

fonte immagine: clickblog.it

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Il PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea) di Milano, espone un’importante e complessa mostra per immagini su una tragica parte della storia sudafricana, Rise and fall of apartheid: photography and the bureaucracy of everyday life, dall’8 luglio al 15 settembre 2013.

Dopo 6 anni di lavoro, le opere di 70 fotografi, registi ed artisti, attraverso fotografie, reportage, fotogiornalismo e opere d’arte, film, poster e giornali, raffigurano una delle pagine più drammatiche ed ingiuste che hanno caratterizzato il ‘900 africano ed i suoi effetti sulla vita di tutti i giorni.

L’apartheid, la segregazione razziale istituita ufficialmente dal governo sudafricano (con la vittoria del Partito Nazionale) nel 1948 e rimasta in vigore fino al 1994, anno dell’elezione di Nelson Mandela a capo dello Stato, è raccontata in questa intensa mostra, finora la più completa raccolta di immagini sull’argomento, ben 60 anni di produzione visiva.

Ideato dall’ICP International Center of Photography di New York, e curato da Okwui Enwezor, questo progetto è partito dall’America, per poi arrivare a Monaco di Baviera, ed infine in Italia, promossa da Comune di Milano – Cultura, PAC e CIVITA.

Come precedentemente affermato, questa mostra analizza anche l’eredità dell’apartheid, che ha introdotto decisive trasformazioni nell’ambito della vita quotidiana, dal concetto di cittadinanza, a quello di società vera e propria, e anche a livello giuridico, riguardo l’economia, la politica, e tutti gli elementi della vita civile, come l’istruzione, il tempo libero, la religione, il commercio, ecc.

fonte immagine: milanoartexpo.com

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Effetti che si riflettono tutt’ora, sulla vita sudafricana, cambiando proprio la realtà e la percezione del paese, da territorio coloniale a stato democratico, che lotta per l’uguaglianza ed i propri diritti; e questa esposizione artistica ne illustra il mutamento, dall’inizio ai giorni nostri, attraverso i suoi protagonisti e tutti quelli che lo hanno vissuto.

Gli artisti in mostra sono: i membri del Drum Magazine degli anni ’50, quelli dell’Afrapix Collective degli anni ’80, il Bang Bang Club, oltre a fotografi d’avanguardia sudafricani come Leon Levson, Eli Weinberg, David Goldblatt, Peter Magubane, Alf Khumalo, Jurgen Schadeberg, Sam Nzima, Ernest Cole, George Hallet, Omar Badsha, Gideon Mendel, Paul Weinberg, Kevin Carter, Joao Silva e Greg Marinovich, fino a quelli di nuova generazione come Sabelo Mlangeni e Thabiso Sekgale; infine, gli artisti contemporanei Adrian Piper, Sue Williamson, Jo Ractliffe, Jane Alexander, Santu Mofokeng, Guy Tillim, Hans Haacke e William Kentridge.

Ad arricchire l’evento, il catalogo originale in inglese della mostra, curato da Okwui Enwezor e Rory Bester, contenenti anche saggi di questi ultimi e di vari studiosi.

Rise and fall of apartheid: photography and the bureaucracy of everyday life

c/o PAC Padiglione d’Arte Contemporanea

Via Palestro 14, Milano

Dall’8 luglio al 15 settembre 2013

Orario: lun 14.30 /19.30 – mar/dom 9.30/19.30 – gio 9.30/22.30

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