MotoGp: in Germania il “piccolo” Marquez sul gradino più alto
Lo spagnolo approfitta delle assenze di Pedrosa e Lorenzo. Delusione Rossi, solo terzo, dietro all’altra Yamaha di Crutchlow
di Marina Cavaliere
Quello della Germania è stato il Gran premio delle grandi assenze e delle delusioni, inutile nascondersi dietro a un dito. E ovviamente dell’ulteriore conferma che ci troviamo di fronte al nuovo fuoriclasse delle due ruote.
Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo non ce l’hanno fatta: il Sachsenring è notoriamente una pista difficile ma con loro è stata decisamente inclemente. I due piloti spagnoli, tra tutti quelli che nel weekend tedesco sono caduti, sono quelli che hanno avuto decisamente la peggio, dovendo rinunciare a correre. Lorenzo, caduto sulla stessa spalla già operata di Assen, è stato costretto a una seconda operazione e questa volta non ha potuto compiere il gesto eroico di tornare il pista il giorno dopo ma si è limitato a vedere la gara dal divano di casa.
Pedrosa, probabilmente l’uomo più sfortunato del mondo, si è trovato anche lui gambe all’aria nelle libere del sabato, con conseguente piccola frattura alla clavicola e svenimenti (sospetta sindrome vagale) che rendono impossibile per lui scendere in pista e approfittare dell’assenza del grande rivale.
Detto ciò, veniamo alla gara: la delusione si chiama Valentino Rossi, la conferma Marc Marquez. Il pesarese, reduce da un terzo posto in qualifica e dalla vittoria di Assen, aveva fatto sperare che il Dottore dei vecchi tempi fosse tornato. Nei fatti, sulla pista del Sachsenring, dopo una buona partenza e qualche curva in testa, non ha retto il confronto né con la Honda di Marquez né con l’altra Yamaha di Crutchlow.
“Sono contento di essere sul podio. È un risultato comunque importante, anche se speravo di andare meglio, più forte. Sapevo che avrei sofferto con le gomme finite, ma potevamo fare di più. Dovevamo fare altre modifiche che non abbiamo fatto. Nei primi giri stavo con i primi, ma poi la gomma ha iniziato a scivolare tanto e ho rallentato. E’ un altro podio, ma serve un altro passo avanti“, ha commentato a fine gara il nove volte campione del mondo.
Crutchlow è forse il vero eroe della giornata: acciaccato da due brutte cadute, non solo è salito in sella ma ha anche combattuto fino all’ultimo metro con il coltello tra i denti. Ha prima passato e staccato Rossi e poi si è messo all’inseguimento di Marquez che non ha raggiunto solo per mancanza di giri.
E poi lui, il baby campione che la Honda si coccola. Chi non lo farebbe quando sai di avere in casa uno come pochi ne nascono in MotoGp? Non ci dimentichiamo che lo spagnolo è al suo primo anno nella massima categoria e, compreso il Gp di Germania, ha collezionato ben 7 podi e 2 vittorie in otto gare.
Nonostante la sua giovane età, al Sachsenring Marquez ha sfoggiato maturità e lucidità. È partito male, è vero, però ha subito recuperato salutando Crutchlow, Bradl e Rossi e lasciando i due della Yamaha a fare bagarre mentre lui guadagnava secondi a suon di giri veloci. E poi, quando ha capito che ne aveva messi abbastanza tra lui e il resto del gruppo, non ha fatto altro che gestire la gara e correre verso la sua seconda vittoria e il primato nella classifica mondiale. “È stata una gara difficile perché Carl spingeva forte – spiega il vincitore del Gp di Germania – abbiamo conquistato 25 punti e quindi la leadership del mondiale ma senza Dani e Jorge è un po’ di verso, loro hanno tutta la forza del mondo, con loro in pista è più bello, anche per i tifosi“.
Seguono il trio le Honda di Bradl e Bautista, mentre Smith (Yamaha) è 6°. Dovizioso guida la miglior Ducati in pista, chiudendo 7° davanti a Espargaro e ai compagni di marca, Hayden e Pirro.
Con questa vittoria Marquez balza in testa al mondiale (138 punti per lui), +2 su Pedrosa (136). Segue l’altro spagnolo Lorenzo con 127 punti, Crutchlow 107 e Valentino Rossi quinto con 101 punti.
Un altro italiano protagonista del weekend tedesco è stato Simone Corsi, secondo nella gara della Moto2, vinta per la prima volta da Jordi Torres. Completa il podio Espargaro.
Nella classe Moto3 invece trionfa Alex Rins, vincendo una volata a tre sotto la bandiera a scacchi. Beffati Salom e Vinales, rispettivamente 2° e 3°. Il podio del Sachsenringdella categoria cadettaè quindi tutto spagnolo e targato KTM.
Prossimo appuntamento fissato per il 21 luglio, sul circuito americano di Laguna Seca.