Tempi duri per Mariano Rajoy
Le “Carte di Bárcenas” inchiodano il Premier iberico, accusato di aver ricevuto finanziamenti illeciti da parte dell’ex tesoriere del PP. L’opposizione chiede le dimissioni
di Maria Bonillo Vidal
Luis Bárcenas ha cominciato a parlare. Dall’alto della sua trentennale esperienza, l’ex tesoriere del Partido Popular è a conoscenza di tutti i segreti dello schieramento politico del Primo Ministro spagnolo – quei segreti che il partito di Mariano Rajoy ha tentato di occultare e che oggi sono alla base della strategia difensiva del funzionario arrestato due settimane fa.
I “Papeles de Bárcenas” sono ormai diventati appuntamento imperdibile ad esclusiva del quotidiano spagnolo El Mundo, che da due settimane a questa parte pubblica ogni giorno nuove rivelazioni sul presunto coinvolgimento del Premier iberico in una fitta trama di corruzione e finanziamenti illegali – una storia sinistra cominciata vent’anni fa.
L’ultimo scoop, domenica scorsa: El Mundo ha pubblicato tra le sue pagine i documenti originali della contabilità “B” del Partido Popular. I documenti sono stati pubblicati in originale per la prima volta in assoluto: lo scorso febbraio il quotidiano El País era riuscito a pubblicare alcune fotocopie dei “papeles de Bárcenas” e già allora il fatto suscitò la reazione sdegnata del presidente – che dichiarò che i documenti erano falsi e non attendibili. Stavolta la situazione è ben diversa – con ogni probabilità i documenti sono stati consegnati al quotidiano iberico dallo stesso Bárcenas.
Come se ciò non fosse abbastanza, sono stati pubblicati anche alcuni SMS che il Capo del Governo ha inviato all’ex tesoriere: “Luis, resisti, facciamo quel che possiamo”. Così parlò Rajoy nel mese di marzo, benché a febbraio aveva dichiarato di non avere più rapporti con l’ex tesoriere – ovviamente l’SMS in sé e per sé non dimostra nulla, se non una menzogna del Presidente Rajoy.
Lunedí scorso, proprio mentre l’ex tesoriere del PP consegnava al giudice Ruz una
pendrive con i file originali muovendo ulteriori accuse contro altri membri del suo partito, Mariano Rajoy in conferenza stampa dribblava i giornalisti di El Mundo per sottoporsi a due domande rivoltegli dalla stampa spagnola – solo due, si noti. Pare che la prima di essa sia stata previamente concordata con il quotidiano ABC, giornale conservatore e monarchico che al Premier ha chiesto: “Si sente ricattato da Bárcenas?” Rajoy ha dunque letto un comunicato stampa in cui si affermava che uno Stato di diritto non si sottomette ai ricatti di nessuno. Più complicata la seconda domanda, che recitava: “Ha ricevuto qualche volta soldi da parte del signor Bárcenas? Sono veri questi documenti?”. Il Premier non ha fornito risposta alcuna.
Il tormentato panorama spagnolo non potrebbe essere piú caldo. Il leader del Partito Socialista Alfredo Pérez Rubalcaba ha annunciato ieri l’intenzione di presentare una mozione di sfiducia qualora Rajoy non dovesse chiarire davanti al Congreso. “Rajoy sta togliendo la dignità di questo Parlamento”, ha affermato Rubalcaba
Benché il processo sia ancora alla fase istruttoria, Luis Bárcenas continua a preparare la strategia di difesa dietro le sbarre del carcere di Soto del Real, a Madrid – ove si trova in custodia cautelare. Frattanto il direttore di El Mundo Pedro J. Ramírez prepara la prima pagina di oggi. Chissà non saltino fuori nuovi messaggi o documenti che mettano ancora una volta alla sbarra questo Governo più di una volta offuscato dall’ombra della corruzione.