Tennis: Fabio Fognini, la top 20 è servita
Due vittorie in due settimane: i tornei di Stoccarda e Amburgo consegnano all’italiano la posizione numero 19 del ranking mondiale e una nuova forza, soprattutto mentale, nell’affrontare i momenti delicati
di Graziano Rossi
@grazianorossi
Da ieri pomeriggio la Germania sarà per sempre un Paese speciale per Fabio Fognini. Il tennista ligure, primo italiano dopo decenni a vincere due tornei consecutivi (l’ultimo fu Adriano Panatta nel 1976), grazie ai successi di Stoccarda e Amburgo nel giro di due settimane si regala e ci regala un sogno che forse neanche lui si aspettava più nonostante abbia ancora 26 anni.
Sì perché il “Fogna” in questi anni aveva abituato tutti (avversari, giudici, spettatori) con le sue perdite di controllo, dalle racchette spezzate dopo un dritto andato out alle discussioni con i giudici di sedia, con il risultato, a lui sfavorevole il più delle volte, di perdere un match più per questioni di testa che per condizioni fisiche o di talento.
Questi momenti in realtà ci sono stati anche ieri sul campo centrale di Amburgo, dove per la prima volta Fognini ha raggiunto la finale di un torneo ATP 500. Il suo avversario, Federico Delbonis, argentino da oggi n° 65 del mondo (ma fino a sabato, giorno in cui ha battuto Roger Federer, era n° 114 del ranking), dopo aver vinto il primo setper 6-4, nel corso del secondo gioco era salito fino al 4-1, con il nostro tennista tornato alle vecchie abitudini sopracitate.
Proprio in quel momento Fognini ha tirato fuori quella freddezza che gli ha consentito di recuperare fino al 4-4, conquistare i successivi due game col suo servizio lasciando Delbonis a zero e soprattutto annullando tre match point all’argentino, prendendosi 10-8 il tie-break del secondo set.
Il terzo gioco per l’italiano è stato tutto in discesa: Delbonis ha risentito della stanchezza accumulata nei giorni precedenti e dell’inesperienza della prima finale, mentre Fognini non si è più deconcentrato, vincendo il primo game, togliendo il servizio all’argentino nel secondo, salendo fino al 5-1 e conquistando il set decisivo per 6-2 dopo 2 ore e 27 minuti di gioco.
Questo è il Fognini che tutti aspettavano, un ragazzo del 1987 che in questi anni aveva già lasciato presagire, dietro quel carattere burbero, un talento enorme, condito da alcuni bellissimi match qua e là in giro per il mondo, capace di arrivare, nel 2011, per la prima volta ai quarti di finale al Roland Garros, con un successo fantastico negli ottavi contro lo spagnolo Albert Montañés al quinto set, che gli costò però il ritiro per un infortunio alla coscia sinistra.
Una parte dei meriti del doppio trionfo di Fognini va data anche al suo allenatore Jose Perlas, dallo scorso anno coach dell’italiano. Nella sua carriera Perlas ha allenato tennisti del calibro di Ferrero, Costa, Coria, Moya e Tipsarevic e chissà che proprio questo importantissimo aspetto del lavoro di Fognini non stia dando quei frutti che lo stesso Fabio a un certo punto della carriera forse non sperava più di trovare.
E in attesa del suo esordio di questa settimana nel torneo ATP 250 di Umago in Croazia (dove Fognini e Andreas Seppi saranno rispettivamente testa di serie numero 2 e 3 – inizieranno direttamente dal secondo turno – e ci sarà anche Paolo Lorenzi), ecco le dichiarazioni del nostro Fabio: “Sono stato fortunato quest’oggi (ieri, ndr), il mio avversario ha giocato incredibilmente. Io ho giocato un tennis incredibile – ha aggiunto Fognini –, anche se oggi all’inizio ero un po’ nervoso. Sapevo che Federico stava molto bene, ma questo è lo sport. Voglio ringraziare tutto il mio team, a cominciare da Jose Perlas, il mio allenatore”, ha infine concluso l’italiano.