Fassina accende un vespaio di polemiche sull’evasione di sopravvivenza
Imbarazzo nel Pd e plausi dal Pdl. In un giorno Fassina diventa protagonista
di Roberto Casucci
Il giorno successivo alle dichiarazioni del premier Enrico Letta contro gli evasori, il viceministro dell’economia Stefano Fassina (Pd) è intervenuto a un convegno di Confcommercio scatenando molte polemiche. “Senza voler strizzare l’occhio a nessuno, senza ambiguità nel contrastare l’evasione”, ha detto Fassina, “ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono molti soggetti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno”. “La pressione fiscale è insostenibile, c’è una relazione stretta tra pressione fiscale, spesa ed evasione”. “Non è una questione prevalentemente morale, l’evasione va combattuta con le riforme”.
In uno studio presentato nello stesso convegno dall’associazione commercianti, la pressione fiscale effettiva, ossia il gettito osservato in percentuale al Pil emerso, si attesta in Italia quest’anno al 54%, un livello record. Mentre nel 2012-2013, l’economia sommersa italiana è stata pari al 17,4% del Pil, ben 272 miliardi di euro d’imponibile sottratti al fisco. Più tardi Fassina ha tenuto a precisare su questo punto: “Tutta l’evasione va combattuta”. “I mezzi devono essere adeguati, l’evasione di sopravvivenza va combattuta con le riforme, dai pagamenti alle imprese alle politiche industriali”.
Alle parole sono seguite subito le polemiche. Elogi da Pdl e Lega, aspre critiche in casa democratica e nella Cgil, con la leader Susanna Camusso che attacca: non solo “una battuta infelice”, ma anche “un drammatico errore politico”. Matteo Colaninno – che ha sostituito Fassina come responsabile economico del Pd –ha ribattuto che “la strategia per la lealtà fiscale è una battaglia di giustizia e civiltà, ma è anche la premessa di un nuovo rapporto leale e simmetrico tra lo Stato, i suoi contribuenti e le imprese”. In difesa di Fassina si è schierato il viceministro allo Sviluppo economico Antonio Catricalà e, in serata, è intervenuto il segretario democratico Guglielmo Epifani: “La linea del Pd è quella che l’evasione si combatte”. ”La dichiarazione di Fassina è stata equivocata”.
Da un punto di vista politico le dichiarazioni di Fassina, ora membro del governo di grande coalizione, sono più vicine alle posizioni espresse sempre dal centro destra sul tema dell’alleggerimento della pressione fiscale. Per gli esponenti del centro sinistra è invece contraddittorio che un suo membro, tanto più uno dei giovani turchi, si distacchi dalla strenua lotta all’evasione fiscale, pilastro del programma socialdemocratico. Le dichiarazioni dei diversi esponenti politici, però, sono in realtà legate alla fedeltà e alle esigenze del proprio elettorato.
Fassina, si può dire, in quel momento ha parlato più nella veste di viceministro dell’economia, che da esponente del Pd a una platea, quella dei commercianti, che aveva bisogno di ascoltare quelle riflessioni e quelle aperture. E’ vero esiste un’evasione di sopravvivenza, ma è impossibile quantificarla e diversificarla dall’evasione lucrosa. Giustificarne l’esistenza può significare aumentarla e incrementare la pressione fiscale sui non evasori che hanno una posizione fiscale regolare. L’alternativa potrebbe essere quella delle riforme, un cambiamento della spesa pubblica e delle politiche fiscali con lo scopo di convertire gli evasori di sopravvivenza in cittadini onesti. La chiave delle dichiarazioni è: “comportamenti di cui farebbero volentieri a meno”. Lo Stato affiderebbe al comportamento dei singoli le proprie sorti economiche? Dovrebbe individuare il punto d’equilibrio che spingerebbe l’individuo a emergere dall’evasione. A livello teorico sarebbe possibile da calcolare, ma a livello pratico al limite del possibile.
(fonte immagine: ilpost.it; qn.quotidiano.net)