Fukushima: la crisi nucleare continua
Due anni dopo il terremoto che ha colpito il Giappone, continua la fuoriuscita di acqua contaminata dalla centrale nucleare di Fukushima. Secondo alcuni analisti l’emergenza ambientale ”non sarà risolta entro il 2020”, l’anno delle Olimpiadi che si terranno proprio a Tokyo
di Lilia Biscaglia
La centrale nucleare di Fukushima Daiichi – danneggiata dallo tsunami generatosi a seguito del terremoto che l’11 marzo 2011 ha devastato il Giappone – continua a destare preoccupazioni. Il 19 agosto sono fuoriuscite 300 tonnellate di acqua radioattiva. La perdita di acqua radioattiva è stata classificata in un primo tempo a livello 1, che corrisponde a un grado di pericolosità basso. Ma a fine agosto, l’autorità di controllo degli impianti nucleari in Giappone ha definito l’incidente “grave”, cioè di livello 3 nella scala che va da 0 a 7 e che serve a valutare la pericolosità degli incidenti nucleari.
L’ACQUA CONTAMINATA – Secondo Nature, al momento presso la centrale di Fukushima sono stoccate circa 300.000 tonnellate di acqua contaminata. Le procedure di purificazione permetteranno l’abbattimento significativo della carica radioattiva. Tuttavia una volta liberata in mare, l’acqua contaminata potrebbe avere un impatto non trascurabile sull’ecosistema marino delle coste giapponesi.
PERDITE CONTINUE – A preoccupare, tuttavia, sono soprattutto le infiltrazioni sotterranee di acqua arricchita di cesio-137. Secondo le stime, sarebbero 300 le tonnellate di acqua sversate in mare ogni giorno dalle fondamenta danneggiate dell’impianto. Entro il 2014, le correnti dell’oceano Pacifico potrebbero trasportare il radionuclide – seppur in concentrazioni sotto la soglia di rischio – fino alle coste statunitensi.
LA BARRIERA GHIACCIATA – Secondo un portavoce del governo giapponese per arrestare la fuoriuscita di acqua contaminata, si sta valutando una soluzione ardita: la creazione di una barriera di acqua ghiacciata alta poco meno di trenta metri intorno alla centrale, all’interno della quale un sistema refrigerante porti le temperature a -40 gradi, solidificando le perdite di acqua radioattiva. Si tratta di un sistema che, ad oggi, è stato testato solo su piccola scala, e per inquinanti non radioattivi.
IN ATTESA DI TOKIO 2020 – All’indomani dell’assegnazione dei giochi olimpici del 2020 alla città di Tokio, il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe ha fornito rassicurazioni su Fukushima definendo la situazione sotto controllo. Secondo uno studio pubblicato quest’anno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, i contaminanti radioattivi diffusi nell’ambiente porteranno a un lieve incremento del rischio di tumori tra gli abitanti della prefettura di Fukushima. Ma secondo Hiroaki Koide – professore dell’Università di Kyoto ed esperto di questioni nucleari – ”il problema dell’acqua contaminata è lontano dall’essere risolto e dura da quando i reattori sono stati danneggiati nel 2011”.