Basket: L’Italia cade anche contro la Croazia

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Seconda sconfitta per gli azzurri (76-68). Lunedì contro la Spagna ci giochiamo tutto

di Laura Fois

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Questa volta si aveva di fronte la Croazia, ma è stato un po’ come ripetere la partita contro la Slovenia di quarantotto ore fa. Sulla superiorità fisica di ambedue le squadre, le uniche, che fino ad ora ci hanno battuto, non si discute. Se nonostante tutto siamo sempre riusciti a stare in partita (oggi meno, complice un terzo quarto disastroso), è perché abbiamo dei grandi giocatori. Gli individualismi, seppur bellissimi, però si pagano, perché a basket un gruppo vince se difende di squadra.

Contro la Croazia oggi si è confuso anche Pianigiani, non lasciando altri minuti a Diener, che è l’unico capace di reinventarci, e senza mai dare il beneficio del dubbio a chi, oggi, non doveva sparare al vento in cerca di fortuna (Gentile, Aradori e Belinelli). Il primo punto italiano viene da un buon attacco, che finalizza Aradori. L’intensità del gioco azzurro dei primi minuti non è alta, ma si sblocca con le iniziative di Datome e Cinciarini che portano al primo parziale (6-11). La Croazia è statica e non sfrutta la superiorità fisica, mentre l’Italia riesce a subire falli sia in contropiede che a palla ferma, ma ha fretta di concludere. Per ben due volte Datome farà segno ai suoi compagni di giocare con tranquillità, ma non si esime dal prendersi una tripla siderale quando non ci sono altre possibilità di tiro. Complice una spaesata Croazia, i ragazzi di Pianigiani chiudono la prima frazione a più 9 (8-17).

Il secondo quarto è più combattuto, specie a rimbalzo. L’Italia adotta in difesa una politica di aiuti rischiosa ma efficace fino a quando i croati non segnano. Con Diener si apporta più qualità nelle scelte di tiro, ma gli uomini di Repesa riescono comunque a rosicchiare qualche punto, e dal meno 13 arrivano sino al meno 6. Si innesca sotto canestro la sfida Melli-Tomic, e quando quest’ultimo esce per rifiatare, l’ala di Milano se la deve vedere contro Zoric. La Croazia sbaglia ai liberi, l’Italia senza Diener è più confusa ed è ancora una volta Datome a togliere le castagne dal fuoco. Il secondo quarto finisce con gli azzurri sempre avanti (31-36).

Nel terzo periodo la Croazia inizia forte con un mini break che gli consente di pareggiare con gli azzurri (38-38). Simon e Bogdanovic suonano la carica croata che vale il primo sorpasso. L’Italia non concretizza in attacco ma viene aiutata da Repesa che prende un tecnico, e così accorcia le distanze dalla lunetta (51-45). Questa volta non ci salvano neanche le iniziative di Gentile, come era successo contro la Slovenia. “Non possiamo accettare che ci massacrino così”, sono le parole di Pianigiani al chiamare time-out. E saranno parole vane fino alla fine di un imbarazzante terzo periodo, che si conclude con la Croazia al massimo vantaggio (57-45).

Anzi, la Croazia dilunga nell’ultimo quarto fino al più 15, nonostante Diener provi a ispirare l’attacco azzurro (che poi Pianigiani fa sedere in panchina, inspiegabilmente), ma la palla proprio non vuole entrare. Ci pensa Datome (12 punti solo in questo quarto) a caricarsi sulle spalle tutte le ansie azzurre. L’ala dei Pistons ci porta a meno 5 lunghezze, è l’esempio che tutti dovrebbero seguire.

Aradori accorcia ulteriormente lo svantaggio (70-66) ma poi torniamo nuovamente sotto. Abbiamo altre due occasioni per ridurre il divario ma Cusin sbaglia prima una schiacciata e poi fa fallo in attacco. Simon inventa un altro canestro e le braccia di Tomic permettono ai suoi altri due possessi cruciali. Poi è un valzer di tiri liberi ma la Croazia è troppo avanti, ed è troppo tardi per l’Italia. Finisce 76-68. Lunedì, contro la Spagna, ci giochiamo l’accesso ai quarti e il pass per i mondiali del prossimo anno, a meno che la Grecia stasera non vinca.

Nel gruppo E sono già qualificate ai quarti Serbia, Lituana e Francia, mentre domani si deciderà chi tra Ucraina e Lettonia passerà il turno. Nel gruppo F (il nostro) è ancora tutto da decidere per Italia, Slovenia, Croazia, Spagna e Grecia.

[fonte foto: http://www.eurobasket2013.org]

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