Ultime novità sul fronte debiti PA
Le ultime cifre e le parole di Saccomanni e Visco sul rimborso dei crediti statali alle imprese
di Andrea Ranelletti
Ultimi aggiornamenti da uno dei fronti più caldi dell’economia italiana, quello relativo al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Nei giorni scorsi, durante una conferenza a Roma, il vicepresidente della Commissione dell’Unione Europea e Commissario UE per l’Industria e l’Imprenditoria Antonio Tajani ha fatto sapere che al Governo italiano è rimasto meno di un mese per fornire a Bruxelles le risposte richieste in materia del pagamento dei debiti dell’Amministrazione alle imprese, prima che venga avviata «una procedura di preinfrazione». Secondo Tajani, non sarebbero sufficienti 50 miliardi di euro a saldare il debito, montato a livelli di difficile sostenibilità.
La questione pagamenti continua quindi a porre in ginocchio l’economia italiana. Secondo il Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili Paolo Buzzetti, presente alla conferenza assieme a Tajani, il tempo medio dei pagamenti è salito a una media di 235 giorni, circa otto volte i 30 giorni imposti dalla direttiva UE. A denunciare ritardi sarebbe, secondo Buzzetti, l’88% delle imprese italiane.
Quale risposta arriva dal Ministro? A Vilnius per il Consiglio dell’ECOFIN, l’incontro tra i Ministri dell’Economia e delle Finanze degli Stati membri dell’Unione Europea, Fabrizio Saccomanni dichiara che i debiti della PA saranno ripagati attraverso l’emissione di nuovo debito, senza creare effetti sul disavanzo del Paese.
La crisi politica ha generato ulteriore ritardo nell’avviare l’annoso processo di dismissione degli immobili da cui dovrebbe giungere la liquidità necessaria a porre in ordine le casse statali. Nonostante ciò, Saccomanni si è detto speranzoso di riuscire a far qualcosa “entro la fine dell’anno”.
Sulla questione dei debiti della Pubblica Amministrazione, sempre a Vilnius si è espresso anche Ignazio Visco, Governatore di Bankitalia, che ha chiarito come in questo momento il pagamento dei debiti porterebbe un forte aumento dell’indebitamento, oltre il 3%. «Le banche italiane devono mettersi a posto per sostenere i rischi gravi che l’economia ha ancora davanti». Sarà quindi necessario “stare attenti”, conclude Visco.
Crescono quindi le difficoltà dell’Italia nel far fronte agli impegni e porre rimedio a uno dei maggiori problemi della propria economia. Riuscir a porre un rimedio alla questione sarà un passaggio necessario per dar vita a una valida ripartenza economica e garantire il rafforzamento di un settore privato in costante sofferenza.
«È ovvio» ha detto Visco, esibendo cauto ottimismo. «che c’è incertezza e questo si riflette su imprese e attività produttiva. Ci sono anche quei segnali di ripresa che, messi tutti insieme, fanno pensare a un punto di svolta ciclica nei prossimi mesi. Però questa ripresa sarà abbastanza lenta. E vi sarà un ritardo, non solo di natura ciclica ma anche di natura strutturale, nella ripresa della domanda di lavoro».
(fonte immagine: http://www.rai.it/)