Moto Gp, ad Aragon Marquez centra la sesta vittoria
Lo spagnolo, sul podio insieme a Lorenzo e Rossi, si avvicina sempre più al titolo mondiale. Sfortunato Pedrosa che cade dopo appena sette giri dopo un contatto con Marquez
Marina Cavaliere
Ci ha talmente tanto abituati alle sue prodezze che quasi non fa più notizia che Marc Marquez vinca un gran premio. Il ventenne debuttante pilota della MotoGp per la sesta volta in questa stagione ha tagliato per primo il traguardo, questa volta nel Gran premio spagnolo di Aragon e va sempre più spedito verso il suo primo mondiale nella classe regina.
A fargli compagnia sul podio le due Yamaha di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi: il connazionale ha cercato di opporsi al talento della Honda mantenendo a lungo la testa della gara per arrendersi poi a dieci giri dalla fine. Buona performance anche quella del pesarese che finalmente riesce a risalire sul podio dopo un acceso confronto con Bautista e Bradl che hanno cercato per tutta la gara di insidiarlo.
Tanto bravo e talentuoso Marquez, quanto sfortunato (volendo usare un eufemismo) l’altro spagnolo nonché compagno di scuderia Dani Pedrosa, che non riesce mai a trovare la stagione adatta per portarsi a casa il titolo mondiale. Questa volta, in avvio di gara, la sua stessa moto l’ha tradito disarcionandolo rovinosamente a terra e costringendolo a uscire in barella. Nessuna grave conseguenza per fortuna anche se poi lo spagnolo è stato costretto a trascorrere il resto della giornata (peraltro era anche il suo compleanno) nel centro medico del circuito. A fine gara si è poi saputo che, per questa caduta, è stato messo sotto inchiesta proprio Marquez, poiché nella curva precedente i due sarebbero venuti in contatto e Marc avrebbe così strappato via a Pedrosa il sensore del controllo della trazione, causando la caduta di qualche metro dopo e costringendolo ad abbandonare qualsiasi sogno di gloria. “Nel contatto gli ho strappato via il sensore del controllo della trazione, mi dispiace. Così poi la moto lo ha buttato giù. In partenza ho faticato un po’, poi ho subito recuperato bene, ma Jorge è andato subito fortissimo, temevo di vederlo volare via anche questa volta, ma poi sono riuscito a recuperarlo”, è stato il commento del vincitore a fine gara che nella classifica generale vola a +39 su Lorenzo, punti che gli consentirebbero di gestire agevolmente la situazione: gli basterebbe infatti arrivare terzo nelle ultime quattro gare per assicurarsi il titolo.
La caduta di Pedrosa ha di fatto aperto la strada a Rossi che si prende la terza piazza che era dello spagnolo. Con 2 secondi di ritardo dal gruppo di testa dopo appena tre giri, per il pesarese il ko di Pedrosa è stata probabilmente una gran fortuna anche se il numero 46 della Yamaha ha dovuto lottare parecchio per difendere il terzo gradino del podio. Con la costante pressione di Bautista e Bradl alle sue spalle, Rossi ha dovuto duellare come ai vecchi tempi per difendersi anche se il distacco da extra terrestri come Marquez e Lorenzo rimane sempre molto evidente, andando a chiudere la sua gara con oltre 12” di ritardo dai primi due. “Salire sul podio non può essere una delusione, forse lo diventa solo se si perde il mondiale. Però da come è andato il warm up pensavo di essere più veloce, pensavo di poter fare il ritmo di Marquez e Lorenzo. E invece no – ha commentato il nove volte campione del mondo – La vittoria? Io ci sto provando in tutti i modi, tutte le domeniche, ho tante cose da migliorare, ma questo week end è stato bello. Iniziamo finalmente a migliorare. Il problema è che oggi la scelta della gomma davanti è stata sbagliata, era meglio mettere la morbida. Alla fine sono riuscito a battere Bautista e a salire sul podio”.
Ha chiuso quarto Bautista, seguito da Bradl, Crutchlow è 6° davanti a Smith e alle Ducati di Dovizioso, Hayden e Iannone. La classifica generale è dominata nelle prime tre posizioni dagli spagnoli Marquez (278), Lorenzo (239) e Pedrosa (219) seguiti dall’italiano Valentino Rossi fermo a quota 185. Prossimo appuntamento al 13 ottobre, quando si correrà il Gran premio della Malesia che non possiamo non ricordare come una delle piste più dolorose, quella che quasi due anni fa ci portava via il nostro Marco Simoncelli.
(fonte immagine: Motogp.com/it)