Volley: sfuma il sogno Europeo dell’Italia
Gli azzurri lottano ma devono piagarsi allo strapotere della Russia per 3-1
di Samuele Perotti
L’Italia c’ha provato in tutti i modi ma questa Russia è davvero di un altro livello. Dopo l’oro olimpico e quello della world league, arriva anche l’Europeo che mancava da ben 22 anni, quando ancora si chiamava Unione Sovietica. Berruto deve essere contento di questo torneo, perché gli azzurri sono riusciti a riconfermare l’argento Europeo di 2 anni fa, giocando con una squadra ringiovanita e con i pezzi pregiati non al top.
LA FINALE – Come successo in tutte le partite, tranne l’esordio con la Danimarca, l’Italia fatica a carburare e complici qualche errore di troppo sia in attacco che in battuta di fatto regala il primo set ai russi (20-25). Zaytsev non riesce a giocare come sa e si innervosisce, così sul 3-9 per gli avversari Berruto richiama lo “zar” in panchina e da spazio a Savani. La squadra ritrova il giusto equilibrio, Vettori inizia a segnare punti pesanti e così il divario si accorcia. Proprio tra le mani del capitano passa del possibile 21-21; il contrattacco termina fuori e così i russi, trascinati dai muri di Musersky (Mvp del torneo) si aggiudicano il 2° set 25-22.
Risolti i problemi all’illuminazione che avevano costretto gli arbitri a sospendere il match in due circostanze, l’Italia mette in mostra tutto il suo valore nel 3° set, vinto per 25-21. Gli azzurri conquistano il primo break sul 9-7, scappano grazie ad un super Vettori ma poi i russi reagiscono. Nel finale quando i palloni scottano, Travica si affida giustamente al suo opposto (21 punti) che lo ripaga con una precisione sorprendente. Il quarto parziale si gioca punto a punto fino al primo time out tecnico, poi i russi iniziano a difendere di tutto e a non lasciare spazio in contro-attacco. Travica si affida troppo a Vettori, i centrali vengono murati e l’Italia non ha più la forza mentale per reagire. L’ultimo punto lo realizza Pavlov, miglior realizzatore per i russi (16 punti).
UN ARGENTO PREZIOSO – Dopo un girone eliminatorio troppo altalenante , l’Italia ha giocato una grandissima fase ad eliminazione diretta. I rimpianti sono legati alle troppe energie lasciate per strada e soprattutto alla non perfetta condizione fisica dei migliori giocatori. Savani è stato utilizzato col contagocce, Parodi, grande in difesa e ricezione, non ha inciso come poteva in attacco ed infine Zaytzev ha deluso moltissimo nelle ultime due partite, quando ha sofferto eccessivamente il freddo danese. La nota stonata di questo Europeo è proprio la controprestazione dello “zar”( vincitore del premio per il miglior servizio): partito come opposto si è sacrificato nel ruolo di schiacciatore, ma si è spento proprio sul più bello, mettendo in difficoltà tutta la squadra.
La nostra nazionale si è confermata e questo ha un grandissimo valore, visto l’imponente ringiovanimento che ha subito. Età media più bassa di 5 anni rispetto a Londra e ben 8 esordienti non hanno impedito a Berruto di salire ancora sul secondo gradino del podio continentale. L’uomo simbolo di un movimento pallavolistico italiano che non vuole cedere alla crisi è Luca Vettori. Molti pensavano che avrebbe giocato poco o nulla, invece lui si è fatto trovare pronto e ha cambiato i piani del Ct. Formatosi col progetto federale del Club Italia, Vettori ha messo in mostra doti da vero fuoriclasse: intelligenza, esplosività, cattiveria agonistica, freddezza e soprattutto una grande varietà di colpi. Giusto quindi il premio di miglior schiacciatore.
Il merito di questa medaglia è anche del nostro commissario tecnico che ha effettuato delle scelte ponderate, ha puntato su un perfetto mix tra esperienza e gioventù e soprattutto ha premiato il lavoro sul campo, evidenziando come non ci sia nessuna gerarchia prefissata. Molti lo criticano ma proprio lui è il valore aggiunto di questa nazionale. Questi ragazzi se continueranno il processo di maturazione potranno migliore ancora e toglierci molte soddisfazioni, a partire dal mondiale del prossimo anno in Polonia. La strada per Rio è ancora lunga, ma il volley azzurro ha già le idee molto chiare.
(Fonte immagine: http://pianetavolley.blogosfere.it/ e Wikimedia Commons)