“Sangue senza onore”: la Grecia di Alba Dorata e i nazisti nei piccoli comuni del Nord
Lo “spettro” del neonazismo attecchisce in tutta Europa e si diffonde grazie alla crisi economica e morale: xenofobia, razzismo, nazionalismo ma anche violenza e crimini comuni sono all’ordine del giorno per i movimenti che prendono a modello la Germania di Hitler
di Guglielmo Sano
È stato l’omicidio del rapper Pavlos Fyssas, avvenuto tra il 17 e il 18 Settembre, a far svegliare l’opinione pubblica greca. Killah P, questo il suo nome d’arte, era un musicista di note posizioni antifasciste ed è stato quasi immediatamente chiaro che ad accoltellarlo al cuore, per ben due volte, fossero stati degli esponenti di Alba Dorata: partito, che si definisce “nazionalista”, in ascesa nella Grecia del tracollo economico.
Pochi giorni prima aveva fatto il giro di tutto il mondo una fotografia scattata ad Atene che ritraeva una commerciante di souvenir nell’atto di prendere a calci una bambina rom colpevole di “elemosinare qualche spicciolo” – e quindi di “evadere le tasse” – “come se fosse della sporcizia sul marciapiede” – così ha detto il fotografo Dimitris Messinis, testimone oculare della triste, quanto paradigmatica, scena.
Questi solo alcuni dei fatti che riflettono lo spaccato di una Grecia in cui l’ideologia nazionalsocialista e xenofoba di “Chrysì Avgì” ha fatto breccia. Era solo questione di tempo, però, perché il sogno di un paese basato su “Blut und Ehre”, “sangue e onore” – motto delle SA hitleriane, ripetuto nevroticamente dagli epigoni greci del dittatore tedesco – finisse tra arresti e mandati di cattura.
In seguito alle indagini sull’omicidio di Fyssas, la magistratura greca ha letteralmente “decapitato” Alba Dorata: in carcere anche il “Fuhrer” Nikolaos Michaloliakos, rappresentanza parlamentare ridotta ai minimi termini. L’ipotesi del vice procuratore della Corte Suprema di Atene, Charalambos Vourliotis, è che Alba Dorata sia un’associazione a delinquere colpevole di decine di violenze e aggressioni nei confronti di immigrati ma anche di estorsioni e almeno due omicidi.
La vicenda giudiziaria di Alba Dorata non è che all’inizio, i suoi risvolti politici non sono ancora del tutto prevedibili. Il caso dei neonazisti greci, tuttavia, non fa che sottolineare il dato, piuttosto preoccupante, della nuova ondata “nera” che imperversa su tutta Europa, Italia inclusa.
Non è una novità il successo anche elettorale di partiti dichiaratamente nazisti, soprattutto nel Nord ed Est Europa, in particolare dopo la diffusione del panico islamofobo post 9/11. La crisi economica, però, ha decretato un “salto di qualità” per l’ultra destra: le idee, spesso deliranti, dei partiti nazionalsocialisti non incontrano più la condanna sociale e diventano sempre più “mainstream” tra le masse di disoccupati messi in ginocchio dal “debito pubblico”.
Cittadinanza basata sullo Ius sanguinis e blocco completo dell’immigrazione extraeuropea oltre ad abolizione della magistratura sostituita da giudici eletti dal popolo e a tempo determinato, due sole forze di polizia e un unico comando militare, 200 deputati e 100 senatori eletti in liste uniche di partito: sono solo alcune delle proposte del primo partito nazionalsocialista, anche e prima di tutto nel nome, eletto nelle istituzioni di un paese europeo dal dopoguerra.
Si tratta del Nsab – in tedesco Nationalsozialistische Arbeiter Bewegung, movimento nazionalista e socialista dei lavoratori – che attraverso una strategia semplice quanto sottile è entrato a far parte dei consigli comunali di diversi comuni del Nord Italia – Belgirate, in Provincia di Verbania, e Nosate, in Provincia di Milano. Il Nsab era già balzato agli onori della cronaca per aver tappezzato Milano con dei manifesti sui quali era scritto: “L’Europa è bianca”.
I nazionalsocialisti hanno fatto bene i conti: nei comuni con meno di mille abitanti, nei quali spesso si candida un’unica lista, sono necessari pochissimi voti per eleggere uno o due consiglieri – oltre a non esservi obbligo di residenza per i candidati. Il pericolo di una presenza così “ingombrante” nei consigli comunali di altri comuni, Cesara (VB) e Soriso (NO), è stato sventato grazie all’intervento dei rispettivi sindaci che hanno fatto tutto il possibile per far presentare almeno due liste.
Al momento l’Nsab risulta ai margini della vita politica ma anche Alba Dorata alla prima tornata elettorale della sua storia aveva riscosso un misero risultato: meno di 8000 voti sul territorio nazionale, 0,11% dei consensi. Era il 1994: un “ventennio” fa, tanto per richiamare alla memoria ferite che il nostro paese conosce bene.