Basket NBA: sarà la stagione degli italiani
L’arrivo di Datome, le nuove squadre di Belinelli e Bargnani, il recupero di Gallinari. Si prospetta un 2013/14 di grandi attese
di Stefano Brienza
su Twitter @BrienzaStefano
Si sta lentamente esaurendo il countdown verso l’Opening Night NBA 2013/14. La stagione dei ritorni e delle scommesse: da Rose a Kobe, da Howard a Brooklyn, intorno alla Lega la curiosità per le tante sfide, personali e di gruppo, da soppesare nelle prossime 1.230 partite è a livelli stellari.
L’attesa è molto alta anche nella nostra Italia. Mentre apriremo l’occhio del nostro focus sull’analisi dell’intera Lega proprio a ridosso del 29 ottobre, i primi spuntini di NBA della stagione su Ghigliottina non possono che premiare la rinfoltita truppa nostrana, all’alba di una stagione che – anche per loro – parlerà nuove lingue, in nuovi posti, alla ricerca della scelta giusta con il giusto tasso di azzardo.
L’uomo simbolo della stagione italiana in NBA sarà sicuramente Gigi Datome, ai primissimi passi statunitensi, approdato ai Detroit Pistons in estate da free agent dopo una combo regular-playoff da dominatore della Lega A e prima di un Europeo ad altissimi livelli. Arrivato spremuto ed acciaccato all’aeroporto, ha saltato finora tutte le gare di preseason in via cautelare per un fastidio al tendine posteriore del ginocchio.
I Pistons sono una squadra in ascesa, e “Gigigante” si ritaglierà il suo spazio. Nessuno nella squadra di Cheeks può abbinare come lui atletismo e tiro da fuori, e in ala piccola Josh Smith dovrebbe giocare pochi minuti nel quintettone insieme alle due giovani torri Monroe-Drummond, facendo quasi sempre il 4 e lasciando molto spazio al sardo, già battezzato “Jesus” dai compagni per la vaga somiglianza con Gesù Cristo.
Se Datome dovrà lottare per un posto, c’è chi ormai è un rinomato specialista da squadra NBA di alto livello. Nessuno avrebbe mai pronosticato Marco Belinelli come un perfetto soldatino per i migliori coach del pianeta, ma dopo Monty Williams (a New Orleans) e Thibodeau (a Chicago), Gregg Popovich a San Antonio ha voluto insignire Rocky del doppio ruolo di diligente uomo di sistema e sparacchiatore da 8 metri che appartenne ad un altro ex FIBA, Gary Neal.
Per il santone degli Spurs inserire giocatori di estrazione europea ed esaltarne le doti è una piacevole abitudine (da Nesterovic ed Oberto a De Colo, senza citare ovviamente Parker e Ginobili), e il Beli è perfetto per ciò che gli verrà richiesto. Sempre fra i 15 e i 20 minuti in preseason, con alte percentuali da tre derivanti dal grande passing game di San Antonio, raccontano già quale sarà probabilmente la sua stagione. Con un valore aggiunto: anche quest’anno sarà l’italiano con più chances di titolo.
Si è spostato anche Andrea Bargnani, che approda nella glitterata e stanca New York sponda Knicks, già mentalmente piegata a quello che sarà un biennio di appartenenza Nets, seppur ancora speranzosa di alti playoff. Tiratore fra i tiratori, dopo due anni più che difficili il ruolo del Mago sarà per la prima volta in carriera ufficialmente quello di specialista.
Melo tornerà a giocare tanti minuti in ala piccola per agevolare il suo inserimento, che sta procedendo fra alti e bassi ma mostra senz’altro un romano in discreta forma, sempre in doppia cifra nelle cinque gare di preseason, con percentuali non eccelse ma tanti liberi tirati e minuti in crescendo.
Dev’essere la stagione del riscatto, per costruirsi una nuova identità in una Lega che l’ha ormai bollato come prima assoluta buttata ed albatros (vale a dire contratto troppo pesante rispetto al suo valore).
L’italiano che vedremo più tardi è ovviamente Danilo Gallinari, inattivo fino alla completa guarigione visto che i suoi Nuggets non hanno particolari velleità. Sono in una fase transitoria, che ha comportato cambiamenti e ne prelude altri a breve, con il Gallo come punto di riferimento. Sperando che quel ginocchio maledetto torni a funzionare come prima: e oltre a lui, staranno pensando la stessa cosa anche i signori Bryant, Rondo, Westbrook, Rose…
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