MotoGP, le pagelle del 2013
I nostri voti ai personaggi che, chi per più tempo chi per meno, sono stati i protagonisti del mondiale delle due ruote più famoso del pianeta. Naturalmente a cominciare dal campione del mondo Marquez
di Marina Cavaliere
su Twitter @CavaliereMarina
Circa una settimana fa stavamo elogiando il meritatissimo trionfo di Marc Marquez che, al suo esordio in MotoGp, si portava a casa il mondiale e una quantità spropositata di record. In una cornice degna da ultimo gran premio della stagione, i tre spagnoli che hanno dominato per quasi tutta l’intera stagione, andavano a conquistare insieme l’ultimo ed ennesimo podio.
Marquez, Lorenzo e Pedrosa hanno fatto qualcosa che li accomuna a dei mostri (nel senso buono del termine) scavando un divario tra loro e gli altri che nel corso dei mesi è diventato incolmabile. Un voto sicuramente positivo va quindi alla Spagna che anche in questo caso si è dimostrata nettamente superiore agli altri Paesi sfornando tre fuoriclasse come pochi. Merito anche a Valencia e al suo pubblico che, nonostante abbiano celebrato giustamente i loro tre eroi, non si sono dimenticati che quella era una festa per tutti.
Un bel 10 pieno anche alla Honda, che ha saputo dare i giusti mezzi ai suoi piloti per esprimersi al meglio: è vero che quando hai di fronte un extraterrestre con il nome di Marc Marquez potrebbe bastare anche un triciclo ma, alle volte, la conclusione non è poi così scontata. Ma adesso veniamo a loro, ai piloti, almeno a quelli che sono stati i protagonisti principali di questo motomondiale.
Marc Marquez: 6 vittorie, 6 secondi posti, 4 volte terzo, 9 pole, 11 giri veloci in gara, un totale provvisorio di 3 titoli mondiali. Sembra la descrizione di un veterano delle due ruote e invece si tratta di un ragazzino di appena 20 anni che, tra i vari record, si porta a casa anche quello di essere il più giovane debuttante a far suo il trofeo della classe regina. La Honda gli ha dato una possibilità e lui l’ha colta al volo, da vero campione. Difficilmente si rivedrà un’impresa del genere in MotoGP e, indiscutibilmente, Marquez ha aperto una nuova era delle due ruote, iniziata con quel podio (3° posto) all’esordio in Qatar. Genio e sregolatezza, più volte accusato di una guida ai limiti del possibile, Marc è andato avanti per la sua strada dimostrando a chi lo denigrava quanto si sbagliasse. Sarà pur vero che per un certo periodo della stagione è stato “favorito” dagli infortuni dei suoi diretti avversari e connazionali, ma non si vince un mondiale per casi fortuiti. Voto 10 e lode
Jorge Lorenzo: ci ha provato fino alla fine, ha dato del filo da torcere al giovane Marquez in tutti i modi possibili, un vero mastino delle due ruote. Esemplare è stato quando, a poche ore dall’intervento a una spalla, è tornato in sella dolorante ad Assen, pur di non lasciare per strada qualche punto prezioso. Ha dovuto combattere contro una moto, la Honda, nettamente superiore e contro la sua stessa moto, una Yamaha, decisamente inferiore a quella dei due avversari spagnoli. Il tutto intervallato da cadute e infortuni che hanno inevitabilmente frenato la sua corsa. E’ stato sfortunato a trovare un Marquez dall’altra parte e merita, con onore, di indossare i panni di vice campione del mondo. Voto 10
Dani Pedrosa: ogni anno dovrebbe essere l’anno giusto ma, purtroppo per lui, non capita mai. Sulla sua sfortuna si sono versati quintali di inchiostro ma rimane pur sempre un perno fondamentale per la Honda e per tutta la MotoGP, un ottimo pilota davanti al quale togliersi il cappello ma senza quel necessario guizzo vincente appartenuto ai vari Rossi, Stoner, Lorenzo e Marquez. Una buona parte di stagione con le vittorie consecutive di Jerez e Le Mans e le pole da record al Mugello e a Barcellona. Poi il declino e l’infortunio al Sachsenring, fino all’uscita di scena a Valencia dove il compagno di squadra Marquez lo fa passare cedendogli il suo secondo posto…una magra consolazione che stride però con consacrazione. Voto 7
Valentino Rossi: è sempre difficile parlare di un nove volte campione del mondo quando non è nel momento migliore della sua carriera, figuriamoci dargli un voto. Il divorzio dalla Ducati e il ritorno alla sua amata M1 era stato salutato dai più come la “riconsacrazione” del Dottore e, invece, così non è stato. Il secondo posto in Qatar, prima gara del Mondiale, e la vittoria in Olanda scatenano un vespaio di illusioni che però, rimarranno tali fino alla fine della stagione. Rossi non riesce proprio a stare al passo dei tre mostri lì davanti, vuoi per colpa della moto, vuoi per innegabile bravura di chi lo precede. Il quarto posto nella classifica generale è quello che più gli si addice. Voto 6
Cal Crutchlow: una stagione a due facce la sua, straripante nelle prime otto gare, semplice comparsa nelle altre. Riesce nell’impresa di guadagnare ben 4 podi nella prima parte dell’anno, poi sparisce letteralmente. Chiude il suo mondiale a Valencia con un’altra caduta, non proprio il miglior biglietto da visita per presentarsi in Ducati, con cui ha firmato per la prossima stagione. Incostante. Voto 5