Sull’Etna non uccidono mai nessuno
Ottavio Cappellani torna ad appassionare i lettori con un giallo dai contorni vulcanici
di Clarissa Coppola
Già noto grazie al successo di “Chi ha incastrato Lou Sciortino” e “Cinquanta sfumature di minchia”, dunque accolto positivamente dalla critica, Ottavio Cappellani esce in libreria con un nuovo romanzo.
Ecco infatti l’ultima opera dai tratti misteriosi. Antichi miti e leggende intrecciati ad un passato legato al presente. Di ambientazione siciliana, il libro racconta la storia di due guide turistiche nei dintorni del vulcano Etna che vengono coinvolte nella risoluzione di un caso. Come investigatori si mettono quindi alla codifica di indizi, alcuni dei quali però molto pericolosi e che li condurranno a una sconcertante verità.
Protagonisti, Vito ed Ernesto, quest’ultimo appassionato di scrittura, attività a cui ha però dovuto rinunciare. Ma sarà proprio la logica dei romanzi che lui ama a dettargli la possibile soluzione del caso.
Scritto in terza persona da un narratore che fa sentire la sua presenza tramite l’uso di numerose parentesi a esplicitare i contenuti, tratta episodi duri resi però fluidi dall’abilità narrativa dell’autore stesso. Paura, curiosità, tradizioni, leggende popolari, dialoghi in dialetto e continui salti temporali fanno calare direttamente chi legge nelle invernali atmosfere cupe e gelide abilmente descritte.
Mondi opposti e un segreto tra i due amici che li unirà fino alla fine in un vortice piacevole sia per la psicologia dei personaggi sia per le situazioni che invitano a riflettere, senza rassegnarsi a perdere valori in una società sempre più interessata al potere. Verosimili o eccessive, le antiche usanze che vengono tramandate spiazzano comunque il lettore sin dalla prima pagina. La classica struttura narrativa viene infatti capovolta e la lettura procede a spezzoni scivolando giù come la lava durante un’eruzione. Ottavio Cappellani conquista con il suo stile semplice e diretto. Il grigiore indefinito della storia raccontata e svelata solo alla fine viene intervallato da colori, odori, profumi, musica e sapori tipici siciliani che giocano sulla consapevolezza di scelte fatte verso un epilogo in cui niente sarà scontato.