Rugby: All Blacks nella storia, Italia nel pallone
Nuova Zelanda imbattuta nel 2013 dopo la super rimonta in Irlanda e 14 vittorie consecutive. Per il XV di Brunel sconfitta a Roma contro l’Argentina dopo il successo contro le Fiji
di Gabriele Farina
su Twitter @Gabri3_0
La corazzata nera e il canotto azzurro. Sono le due facce del weekend di rugby appena concluso. La Nuova Zelanda ha rimontato lo 0-19 con cui era sotto a Dublino contro l’Irlanda, vincendo 24-22. L’Italia si è invece fatta riprendere e superare dall’Argentina a Roma.
Imbattuta, non imbattibile – Gli All Blacks nel 2013 non hanno conosciuto la parola “sconfitta”. È la prima volta che accade da quando lo sport della palla ovale ha aperto le porte al professionismo. Sei vittorie su sei al Quattro Nazioni (o Rugby Championship che dir si voglia) e una serie senza fine di successi nei test match.
Una striscia che sembrava destinata a interrompersi all’Aviva Stadium. Davanti al pubblico amico, i verdi non hanno tremato davanti all’haka e hanno piazzato un parziale di 19-0, grazie alle mete di Murray, Best e Robert Kearney, oltre ai calci di Sexton. I kiwi si sono riavvicinati con un try di Savea, ma ancora Sexton allungava per i padroni di casa, avanti di quindici punti (22-7) all’intervallo.
Inevitabile e rabbiosa, nel secondo tempo è partita la rincorsa di Richie McCaw e soci. Meta di Franks, ancora una volta trasformata da Cruden, autore anche di un calcio di punizione. Il XV guidato da Schmidt cercava l’impresa, l’orologio continuava a scorrere. All’ottantesimo il punteggio era sul 22-17. Tempo solo per l’ultima azione, se l’Irlanda avesse resistito alla marea nera e recuperato l’ovale avrebbe conquistato uno storico successo: mai la formazione del trifoglio ha sconfitto gli australi.
Le fasi passavano drammaticamente, i migliori giocatori al mondo (in testa al ranking dalla fine del 2009) non riuscivano ad andare a meta. Almeno sino al passaggio di Coles che ha permesso a Crotty (subentrato a Dagg) di schiacciare oltre la linea e pareggiare i conti. Sul tabellone luminoso il tabellone indicava 81 minuti e 24 secondi. Parità, 22-22.
I fantasmi di Lansdowne Road (10-10 nell’unico pareggio strappato, quarant’anni fa, alla Nuova Zelanda) iniziavano ad aleggiare nell’impianto. Cruden ha fallito la trasformazione, ma dopo un’interferenza. Ripetizione, palla tra i pali sopra la barra e All Blacks in festa.
Coach Joe Schmidt ha fatto il mea culpa (“Bisogna essere preparati a difendere sino alla fine e non l’abbiamo fatto”), sottolineando come anche un pari “avrebbe rappresentato una sconfitta”. Sino al minuto 81 la sua squadra era nella leggenda. Adesso, ancora una volta, lo è la Nuova Zelanda.
Ancora un ko – Meno pathos all’Olimpico nella sfida tra Italia e Argentina. Gli Azzurri di Brunel erano partiti forte (6-0 al 18’) contro una squadra che da due anni si confronta periodicamente con Nuova Zelanda, Sudafrica e Australia. I Pumas, tuttavia, negli ultimi incontri avevano vinto solo con la Georgia, subendo pesanti sconfitte per mano di Galles e Inghilterra. I Gauchos accorciavano le distanze con una meta di Imhoff al 20’, ma quattro minuti un calcio di Allan riportava l’Italia avanti.
A quel punto, saliva in cattedra Sanchez. Dodici punti con quattro calci e gara in cassaforte, nonostante la meta di Campagnaro. Un’altra tegola da aggiungere è lo stop per infortunio a Gonzalo Canale (si teme che starà sei mesi fuori dal campo).
Appena qualche tempo fa, l’Italrugby sconfiggeva la Francia e l’Irlanda nel miglior Sei Nazioni della sua storia. Non due squadre qualunque, ma forse le due formazioni che più hanno messo a difficoltà i numeri uno al mondo nell’ultimo periodo: i transalpini ai Mondiali 2011 (andati agli All Blacks per 8-7), i verdi nel test match di Dublino.
Lo scorso anno, in questa stagione, l’Italia si confrontava a viso aperto con la Nuova Zelanda e giocava decisamente alla pari con l’Australia, con i Wallabies costretti a spazzare l’ovale all’ultimo minuto per evitare un “X” o una sconfitta contro gli Azzurri (a Firenze, vittoria ospite per 19-22). Sembra passata un’era, ma l’Italrugby può stupire ancora.
I risultati del weekend: Galles v. Tonga 17-7, Slovacchia v. Turchia 3-55, Andorra v. Danimarca 22-11, Portogallo v. Canada 8-52, Russia v. Usa 7-28, Italia v. Argentina 14-19, Spagna v. Giappone 7-40, Georgia v. Samoa 16-15, Scozia v. Australia 15-21, Romania v. Figi 7-26, Francia v. Sudafrica 10-19, Irlanda v. Nuova Zelanda 22-24