Olimpiadi di Sochi: un conto alla rovescia tra spese folli e rischio attentati
Dal 7 febbraio al via in Russia la XXII edizione dei Giochi Invernali. Ma a che punto è l’organizzazione?
di Marina Cavaliere
su Twitter @CavaliereMarina
Ancora poco più di due settimane di attesa e il sipario sui Giochi Olimpici Invernali di Sochi si alzerà per la gioia di sportivi, tifosi, appassionati e curiosi.
Dal 7 al 23 febbraio andrà in scena la ventiduesima edizione delle Olimpiadi d’inverno, la prima per la Russia anche se nel 1980, quando ancora si parlava di Unione Sovietica, Mosca organizzò e ospitò i Giochi estivi.
Da allora sono passati 34 anni, non esiste più la divisone storico-politica tra Est e Ovest così come si viveva in quegli anni, la Guerra Fredda e l’Unione Sovietica vivono solo nei libri di storia.
Gli occhi del mondo saranno puntati sulla Russia di Vladimir Putin che ha speso una cifra, pare, superiore ai 51 miliardi di dollari, ben più importante dei 12 inizialmente previsti e che fa delle Olimpiadi di Sochi la manifestazione sportiva più costosa di sempre. Un’operazione mastodontica che dal 4 luglio 2007, giorno in cui Sochi è stata eletta come città vincitrice sbaragliando la concorrenza di Salisburgo e PyeongChang, a oggi ha impiegato un’ingente forza lavoro per curare ogni dettaglio.
Ad accogliere gli atleti provenienti da 85 Paesi di tutto il mondo che si sfideranno in quindici diverse discipline, sono stati costruiti due diversi impianti: il Parco Olimpico che si estende nella piana di Imereti, intorno a un bacino centrale dove sorge la piazza delle medaglie. Tutto intorno ci sono il Palazzetto del ghiaccio Bol’šoj (hockey su ghiaccio, 12.000 spettatori), il Palazzetto del ghiaccio Šajba (hockey su ghiaccio, 7.000 spettatori), il Centro di pattinaggio Adler Arena (pattinaggio di velocità, 8.000 spettatori), il Palazzetto dello sport di Soči (pattinaggio di figura, short track, 12.000 spettatori), il Centro olimpico di curling di Soči (curling, 3.000 spettatori), lo Stadio Olimpico Fišt con una capienza di 40.000 spettatori, il Villaggio olimpico e il Centro stampa. Nella località montana di Krasnaja Poljana, a circa 45 km da Sochi, si concentreranno invece gli impianti per gare sciistiche, bob, slittino e skeleton.
Ma quando si parla di Olimpiadi di Sochi, non si può non parlare di terrorismo e rischio attentati che già da settimane stanno devastando l’area circostante. Putin, fin dalle minacce dell’emiro del Caucaso del Nord, Doku Umarov, che aveva lanciato un appello a colpire l’Olimpiade “in tutti i modi”, si è sempre preoccupato di rassicurare tutti garantendo l’assoluta sicurezza dei Giochi e per farlo ha messo in piedi una macchina imponente, formata da circa 30mila uominitra soldati, poliziotti e membri delle forze speciali che sorveglieranno la città e tutti i luoghi più a rischio nelle tre settimane di Giochi.
L’allerta è alta in tutto il Paese: in due distretti del territorio di Stavropol, a 250 chilometri da Sochi, è stato dichiarato il regime antiterrorismo. La decisione è arrivata dopo il ritrovamento di quattro auto con all’interno cinque corpi di persone uccise a colpi d’arma da fuoco. Un ordigno, poi, è esploso vicino ad una delle vetture, senza per fortuna fare feriti, mentre un altro è stato distrutto da un robot.
L’ipotesi è che si tratti di una nuova tattica del terrorismo caucasico: abbandonare auto con cadaveri per attirare la polizia e far esplodere ordigni al suo arrivo. Solo pochi giorni prima, il 17 gennaio, un nuovo attentato aveva provocato il ferimento di 14 persone a Makhachkala, nella Repubblica meridionale del Dagestan, una delle roccaforti degli insorti islamici caucasici. L’attacco segue un altro grave doppio attentato, quello di Volgograd di fine dicembre, che causò la morte di 33 persone e il ferimento di altre 85.
Data la gravità della situazione, le autorità russe fanno sapere che il sistema di sicurezza comprende anche il monitoraggio spaziale e che, fino ad adesso, si sono tenute oltre 680 operazioni preparatorie e preventive. Particolare attenzione alla sicurezza dei trasporti, dell’energia e delle infrastrutture a Sochi.
Mancano ormai solo 18 giorni ai Giochi invernali russi ma capiremo se Putin “vincerà” solo facendone passare altri 17, racchiusi tra la cerimonia di apertura e quella di chiusura.