Arrivano le detrazioni fiscali per (quasi) tutti i libri
A partire da quest’anno e fino al 2016 sarà possibile portare in detrazione le spese relative a libri di testo scolastici e non, purché cartacei
di Giulia Mirimich
Lo scorso 13 dicembre il governo ha approvato il Decreto Sviluppo, un insieme di misure che si prefissano di favorire per l’appunto lo sviluppo delle imprese, riducendo le spese. Tra esse figura anche il provvedimento di detrazione fiscale del 19% sui libri di testo.
Sul sito del Governo si legge: “Misure per favorire la diffusione della lettura: Per favorire una maggiore diffusione dei libri cartacei è riconosciuta una detrazione fiscale del 19% sulle spese sostenute nel corso dell’anno solare per l’acquisto di libri muniti di codice ISBN per un importo massimo di € 2.000, di cui € 1.000 per i libri scolastici ed universitari e € 1.000 per tutte le altre pubblicazioni”.
La misura, che riguarderà i prossimi tre anni, coinvolge dunque solo i libri cartacei: sono esclusi gli acquisti di libri in formato digitale. Ciò ha suscitato non poche perplessità: di fatto, anche gli ebook sono provvisti di codice ISBN, dunque possono essere considerati libri a tutti gli effetti, nonostante l’IVA di questi ultimi risulti al 22% mentre quella dei testi cartacei è al 4%.
Probabilmente bisognerebbe fare chiarezza non solo sulle modalità di detrazione al momento dell’acquisto (per esempio, comprando prodotti in un punto vendita Feltrinelli, viene rilasciato uno scontrino in cui è riportato il codice fiscale dell’acquirente e l’ISBN del testo acquistato), ma anche sull’odierna concezione di “libro”.
A partire dall’età moderna, con l’invenzione dei caratteri mobili, iniziava a formarsi e a diffondersi una vera e propria cultura della stampa e un inevitabile culto del libro. Esso non era concepito come mero oggetto da possedere, bensì come un prezioso veicolo di diffusione della conoscenza.
Il declino del libro in quanto tale va ad inserirsi nel contesto culturale del Novecento, soprattutto in quello del secondo dopoguerra, intorno agli anni Sessanta/Settanta, quando anche in Italia nacque l’industria culturale, alla quale la produzione letteraria dovette adeguarsi poiché essa e i suoi prodotti rispondevano ai desideri del pubblico. Il libro dunque fu messo alla stregua di un prodotto qualunque e anch’esso veniva costruito secondo i criteri del mercato.
Oggi, inevitabilmente, quel processo può considerarsi concluso. Il libro ormai è considerato merce a tutti gli effetti. E questa misura evidenzia questa sua “peculiarità” ponendo la detrazione fiscale come una sorta di incentivo all’acquisto di libri cartacei e quindi alla lettura.
Ma siamo sicuri che è solo per motivi economici che l’italiano non legge?
Forse oltre ciò sarebbe opportuno mettere in atto una reale promozione del libro, della sua vera essenza e della cultura più in generale, per far sì che esso torni ad avere quel ruolo di monile che aveva un tempo. Perché di certo non si compreranno più libri solo per avere un rimborso, oltretutto minimo.
L’esclusione degli ebook è sicuramente mirata ad aiutare editori e librerie sempre più in crisi: lo stesso coordinatore dell’ufficio stampa del Ministero dello Sviluppo Economico, Stefano Porro, tramite Twitter risponde, a chi avanza perplessità, dicendo che la riforma riguarda esclusivamente il cartaceo perché si tratta di “una norma pro-librai”.
Eppure in questo modo si va ad aggiungere un ulteriore elemento di differenziazione tra i due formati, oltre al discorso dell’IVA. Ad oggi il libro cartaceo e l’ebook sono ancora visti l’uno l’antitesi dell’altro, come se vivessero una qualche competizione, quando in realtà sarebbe più saggio parlare di una positiva interazione. Tuttavia questa mossa taglia drasticamente fuori quello che è il futuro della lettura: ormai è innegabile la crescente diffusione del libro digitale. L’ampia fetta di mercato da esso conquistata ne è la prova più evidente.
Una risposta
[…] prevedeva una detrazione fiscale del 19% sui libri cartacei? Ve ne abbiamo parlato poco tempo fa (qui). Bene, dimenticatelo. A quanto pare non se ne farà nulla perché mancano le risorse sufficienti […]