Il prezzo del disincanto di Deian e Lorsoglabro
In principio, tutto il mondo che c’è in una cameretta riversato in un apparecchio, filtrato dalla sensibilità di una persona. Oggi l’esterno compenetra e contamina Deian che, seguendo un percorso errante insieme a Lorsoglabro (e Lorsotronico), compone un album dal “Prezzo Speciale”
di Valentina Palermi
Macchie di parole e note, raffinate fino a diventare surreali, ballate imperniate su scalette strumentali. Fruscìo e rumori di fondo che riducono all’osso ogni tipo di effetto scenico, formando, nel 2004, le quindici tracce autoprodotte de “Il Fantasma dell’Impossibile“. Un lavoro interessante, che spinge Bugo a chiamare Deian – Martinelli – per aprire qualche sua data.
A distanza di due anni, l’inizio di un percorso psichedelico che vira dal folk rock, e l’apertura della data del tour di Nick Cave & The Bad Seeds a Torino. Nasce Lorsoglabro, con l’inserimento del basso di Stefano Danusso, poi sostituito da Alberto Moretti, e della batteria di Gabriele Maggiorotto, oltre all’alternarsi di quando in quando degli effetti speciali di Alessandro Arianti alle tastiere, dai fiati di Francesco Grano o della chitarra elettrica del fratello di Deian, Tristan – dei Numero 6 – . Proprio lui, che insieme a Cristiano Lo Mele dei Perturbazione – in gara nell’edizione di Sanremo appena conclusa – contribuisce alla produzione dell’album d’esordio “Omonimo”.
Per arrivare infine a oggi, o meglio al prossimo 7 marzo, giorno in cui il gruppo torinese Deian e Lorsoglabro pubblicherà per I Dischi del Minollo, con la collaborazione di Edisonbox, “Prezzo Speciale”. Un cd e un vinile per l’ultimo lavoro ricco di articolati arrangiamenti e d’inserti elettronici. Una tendenza che ha determinato la mescolanza ibrida delle due facce – strumentale e acustica, tra “registrazione a cassetta, home recording, studio, passaggi dall’analogico al digitale e viceversa” – della band su e giù dal palco, e la contestuale genesi di Lorsotronico.
La canzone viene racchiusa in due ali strumentali, che aprono e chiudono il progetto. Dieci brani, che fanno il loro giro di boa con un omaggio progressive influenzato dal kraut rock – in “Hallopollo” – e giungono verso la conclusione con il collage sonoro di “Cani Jah”. A far da collante una profonda voce “raddoppiata, triplicata e ‘spalmata’ sui due canali stereo”, che rende possibile la coesistenza delle diverse influenze, che non predominano l’una su l’altra ma lasciano che sia “il fantasma di Syd Barrett a decretare cosa sia giusto e cosa no”.
Esulando da giochi enigmistici, concetti astratti e metatestuali – “Il Possibile”, “Cono Scomposto”, “Avanguardia” -, le parole indagano “la paranoia e la paura che ne deriva” – “Incubo” -, ispezionano dimensioni interiori – “Preghiera”, “Il Fiume” -, osservano il disincanto della realtà di tutti i giorni con “Virtù Reale” e il brano che dà il nome all’album, ossia “Prezzo Speciale”.
Due termini, questi, di uso più che comune, “dal significato vago che definisce qualcosa peculiare”, che corollano “il prezzo di molti beni di consumo, di prodotti costruiti […] per i soldi”.
Ma che per Deian e Lorsoglabro nascondono insidie, puntano il dito sulla società odierna, chiamano a una maggiore consapevolezza da parte di tutti. Speciale infatti è “il prezzo che chiunque sta pagando per ciò che nessuno in particolare ha deciso, […] per non aver scelto come individui di essere calati in una realtà che è lo specchio di una civiltà in conflitto, […] e che si paga per l’assurdità di ritenersi innocenti, non complici, estranei al sistema di cui invece si è una parte, infinitesimale, ma l’unica parte su cui ognuno può avere una reale influenza: se stessi”.
La release del mondo a “Prezzo Speciale” avverrà proprio il 7 marzo al Blah Blah di Torino. Proprio lì, a poca distanza da quella camera dove tutto ebbe inizio.