Italrugby, la Scozia ha un sapore amaro
Nella terza giornata del Sei Nazioni azzurri sconfitti 20-21 in extremis: il “rischio zero” è alto. Brunel: “Gara sottotono”
di Gabriele Farina
su Twitter @Gabri3_0
Italia, una sconfitta che sa di… bianco. Il XV di Brunel sprofonda allo stadio Olimpico di Roma contro la Scozia (20-21) e incassa la terza batosta di fila. Uno stop che ha il sapore amaro del legno, il materiale del cucchiaio con cui è “premiata” l’ultima, e che può portare a un riconoscimento ancor meno prestigioso: la sbiancata o “whitewash” , destinata a chi termina a zero punti.
Lo scorso anno era stato il miglior “Sei Nazioni di sempre”. Oggi i tempi sembrano decisamente mutati, e non solo perché è il torneo più equilibrato degli ultimi anni, con quattro squadre appaiate al vertice.
L’ultimo segnale del vento che è cambiato è stato la rimonta subita dagli Highlander. Gli Azzurri, sabato in tenuta bianca con bordi tricolori, erano partiti forte nel segno di Tommy Allan, talento strappato proprio alla Nazionale del Cardo, dopo i trascorsi nell’Under 20 scozzese.
Dopo due calci che avevano portato avanti l’Italrugby (in mezzo il pari di Laidlaw dalla piazzola), il numero 10 s’inventa marcatore, andando a segnare una bella meta nata sull’asse Parisse-Furno. T.A. si occupa anche della trasformazione, così il 13-3 era servito.
Nella ripresa, ecco la metamorfosi. Dapprima Greig Laidlaw accorcia il divario con un calcio, poi Alex Dunbar sfrutta al meglio un errore di Edoardo Gori per schiacciare in meta. Il numero 13 ospite gela l’entusiasmo del pubblico di casa con un altro try quattordici minuti dopo, al 67’. La trasformazione è realizzata da Duncan Weir: 13-18.
Colpita nell’orgoglio, l’Italia reagisce. L’ovale viaggia veloce tra Sarto, capitan Parisse e Josh Furno, che vola in meta per il pari. Luciano Orquera sigla il nuovo sorpasso dalla piazzola. Otto minuti alla fine, occorre difendere l’esiguo vantaggio: 20-18. A pochi secondi dalla fine, Weir supera la linea avversaria con un drop che centra perfettamente i pali. È l’ultimo sorpasso, quello che conta. La stessa Scozia annullata in casa dall’Inghilterra (0-20) ottiene così il primo successo nel Sei Nazioni 2013. L’ultima vittoria per la squadra di Sant’Andrea a Roma era datata 18 marzo 2006.
“Il nostro gioco non è stato efficace – ammette al termine il ct azzurro, Jacques Brunel -, con i nostri errori e la mancanza di precisione abbiamo dato alla Scozia la possibilità di vincere la gara. A partire dalla difesa, le nostre prestazioni sono state al di sotto del livello in molti altri reparti”.
Atmosfera opposta si respira in casa Scozia. “Le critiche della scorsa settimana erano meritate – afferma coach Scott Johnson –, non avevamo giocato bene. Tuttavia, abbiamo mostrato carattere. Nella prima metà abbiamo subito tante penalità ma sentivamo sempre che, se avessimo mantenuto la pressione, avremmo potuto segnare. Avevo tanti dubbi che lui (Weir) ce l’avrebbe fatta. Nelle ultime tre settimane l’abbiamo osservato e sembrava che non azzeccasse una. Sono invece compiaciuto di lui, compiaciuto”.
Il calendario per l’Italia ora è impietoso. Sabato 8 marzo c’è la visita a Dublino contro l’Irlanda, che vorrà rimediare alla prima sconfitta nel torneo 2014, subita (13-10 in rimonta) dall’Inghilterra a Twickenham. Si chiude sette giorni dopo, il 22 marzo, in casa a Roma contro il XV della Rosa. I bianchi sono appaiati a quota 4 punti a Galles e Francia, uscita battuta 27-6 al Millennium Stadium di Cardiff.
Classifica: Irlanda (differenza punti +42), Inghilterra (+21), Galles (+6) e Francia 4; Scozia 2; Italia 0.
davvero peccato, hanno buttato via la partita..comunque come sempre, primo tempo perfetto, secondo pessimo.