"L’Ossessione nordica" a Rovigo
Le opere dei “Nordici” in mostra a Palazzo Roverella
di Silvia Cresci
L’Ossessione nordica e l’influenza che generò sugli artisti italiani tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento è il tema della mostra in corso da sabato 22 febbraio al Palazzo Roverella di Rovigo.
Il confronto che viene proposto si basa su una selezione di 120 capolavori di artisti come Gustav Klimt, Edvard Munch, Arnold Böcklin, Carl Larsson, Max Klinger da una parte e Giorgio De Chirico, Teodoro Wolf Ferrari, Adolfo De Carolis, Cesare Laurenti, Luigi Bonazza, dall’altra.
Il primo a individuare un fenomeno che poteva essere definito come “ossessione nordica” fu, nel 1901, il critico d’arte Vittorio Pica. Egli si era infatti reso conto di quale innovazione gli artisti nordici stessero apportando con la loro partecipazione alle prime edizioni della Biennale di Venezia.
Le opere di questi artisti, tutti originari del Nord Europa, dalla Scandinavia alla Germania, dalla Scozia ai Paesi Baltici, si presentavano così innovative da apparire quasi rivoluzionarie agli occhi di chi era abituato a linguaggi differenti, quelli legati ai canoni artistici più tradizionali.
La notte, che predomina nei paesaggi dello svizzero Arnold Böcklin e che trova il suo esempio più noto nella sua Rovina sul mare (1880), lascia spazio alle scene di interni che ritroviamo nei dipinti del danese Vilhelm Hammershoi o dello svedese Carl Larsson. L’interno con donna seduta (1908) di Hammershoi, ad esempio, con i suoi colori e le sue tonalità grigie, descrive perfettamente il tipo di atmosfera che l’artista intendeva rappresentare.
Poi ci sono gli italiani, pittori che hanno apprezzato al punto tale quella rivoluzione in arrivo dal nord, da non poter fare a meno di trarne spunto. Giorgio De Chirico, ad esempio, ebbe proprio in Böcklin e Klinger due dei suoi maggiori ispiratori.
Percorrendo le diverse sezioni della mostra si incontrano opere di chiara influenza nordica, come le Betulle (1913) o L’Isola misteriosa (1917) di Teodoro Wolf Ferrari.
Felice Casorati è invece uno dei protagonisti italiani dell’approfondimento dedicato allo studio della figura umana. Al centro dell’attenzione vi sono da una parte il corpo femminile, come in Visione Antica (1901) di Cesare Laurenti e dall’altra i ritratti e le maschere, come quella di Fernard Khnopff del 1907.
I curatori della mostra, Giandomenico Romanelli e Alessandra Tiddia, non hanno tralasciato neanche il “virtuosismo in nero” al quale si lasciarono andare tra gli altri Klinger, Munch e l’italiano Luigi Bonazza, i quali si dedicarono a quel bianco e nero cui, a Venezia, veniva riservata anche una sezione apposita della Biennale.
L’Ossessione nordica. Böcklin, Klimt, Munch e la pittura italiana
Rovigo, Palazzo Roverella
Dal 22 febbraio al 22 giugno 2014
Orari: 9.00-19.00 (martedì-venerdì); 9.00-20.00 (sabato-domenica)
Biglietto: 9 € (intero); 6 € (ridotto)