Calabria, Italia, Europa: intervista ad Anna Rita Leonardi
Il neonato governo Renzi, il caso Gentile, il lavoro in Calabria e le infiltrazioni mafiose nel comune di Reggio Calabria. La giovane dirigente del PD reggino, da pochi giorni una delle responsabili del Partito del Socialismo Europeo, spiega a Ghigliottina come vede presente e futuro della sua terra, con uno sguardo al Paese e all’Europa
di Graziano Rossi
su Twitter @grazianorossi
Anna Rita Leonardi, classe 1985, è una delle rappresentanti più attive all’interno del Partito Democratico calabrese, con una fresca nomina a responsabile dei PES Activists nella sua regione. Talmente attiva che a inizio anno un non meglio identificato esponente di estrema destra l’ha presa di mira pubblicamente con minacce non esattamente velate, con la conseguente denuncia della Leonardi alla Questura. Il tutto perché lei aveva battibeccato su Twitter con il governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti.
Con Anna Rita Leonardi abbiamo parlato della situazione nella sua regione, tra le più martoriate tra mancanza di lavoro, criminalità organizzata e collusione mafiosa, ma anche del futuro dell’Italia e dell’ingresso del Partito Democratico nel Partito del Socialismo Europeo.
Lo scorso anno in un intervento al convegno “Insieme riprendiamoci il PD” ha citato lo scrittore tedesco Thomas Mann e la sua celebre frase “L’apoliticità non esiste. Tutto è politica”. In un momento come quello di oggi, nel quale cittadini e politici sono sempre più lontani, cosa dovrebbe fare il neo Presidente del Consiglio Matteo Renzi per diminuire questa distanza?
Matteo Renzi incarna, a mio avviso, il personaggio che più riesce ad avvicinare tutti alla politica. Parla in modo semplice e diretto, tocca temi importanti senza dilungarsi in inutile retorica. Credo che il suo impegno in tal senso debba solo puntare al mantenimento di questa sua semplicità, che peraltro è una delle sue caratteristiche principali e più apprezzate.
In questi giorni la Calabria e il PD calabrese sono stati scossi dalla vicenda Gentile, tanto da avere un enorme impatto mediatico. A questo proposito il segretario Ernesto Magorno ha dichiarato che il Partito Democratico rinnoverà “totale fiducia nell’esecutivo” e “che da questo giungerà grande attenzione per la nostra Regione e per un suo rinnovato sviluppo”. In una Calabria che ogni giorno si trova la ‘Ndrangheta “sotto casa”, in quale sviluppo dovrebbero credere i cittadini?
Purtroppo la mia bellissima terra è sempre al centro di vicende legate alla criminalità organizzata e credo che, per troppo tempo, la politica non si sia occupata a dovere di questa terribile piaga. Il compito che come PD dobbiamo assumerci è quello di far capire ai calabresi che la legalità e l’onestà devono essere alla base di ogni società che si rispetti, perché solo portando avanti questi e valori si può sconfiggere, alla radice, il fenomeno mafioso. Questo è il principio base di ogni tipo di sviluppo possibile.
A metà febbraio è stata decisa la proroga dello scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose. Per avere un nuovo Sindaco la città dovrà quindi aspettare ancora, si parla dell’ultima parte del 2014. In che modo può andare avanti un comune sotto commissariamento?
Vivere il commissariamento di un comune non è mai una cosa semplice, ma bisogna comprendere che se si è arrivati ad una decisione così drastica è perché ci sono state responsabilità precedenti ancora più gravi. Reggio Calabria sta passando uno dei periodi peggiori degli ultimi 20 anni. Purtroppo i danni delle cattive amministrazioni si ripercuotono sempre sulle spalle dei cittadini. Come andiamo avanti? Ahimè cercando di limitare i danni fatti dagli altri e preparando una seria e concreta proposta politica per la guida della città, in vista delle prossime elezioni.
Lo scorso fine settimana il Partito Democratico è entrato a far parte del PSE, il Partito del Socialismo Europeo e lei è stata nominata “Responsabile Regione Calabria dei PES Activists”. Alla luce delle gravi problematiche che riguardano la compattezza dell’Unione Europea, quali spinte potrà avere per l’Italia questa collaborazione PD-PSE?
L’entrata del PD nel PSE ha davvero segnato un momento storico, al quale sono stata orgogliosa di partecipare. Certo è che il mio partito adesso ha una responsabilità maggiore: possiamo scegliere di impegnarci ad essere uno dei pilastri dell’Europa o possiamo “rilassarci” cullandoci del raggiungimento di questo traguardo. Io auspico che il Partito Democratico continui nel suo lavoro da “protagonista”, soprattutto con la spinta di Matteo Renzi e di tutto il nostro gruppo. È nostro dovere e nostra responsabilità farlo, per l’Europa ma anche per il nostro stesso Paese.
Capitolo lavoro: secondo i dati Istat del 2013 la Calabria è all’ultimo posto in Italia per tasso di disoccupazione (22,2%), con oltre il 40% di disoccupazione giovanile (44,6%). Che futuro ci può essere per queste persone, aggiungendo anche la “piaga” della cosiddetta generazione NEET, cioè ragazze e ragazzi che né studiano né lavorano?
Guardi, penso che siamo già abbastanza in ritardo nella “costruzione del futuro” per i giovani, se lo faccia dire da una 28enne che conosce molto bene cosa sia la precarietà e l’incertezza lavorativa. Le istituzioni hanno tergiversato troppo fino ad oggi, ognuno lanciava questa patata bollente nelle mani di chi sarebbe venuto dopo. Senza un concreto piano di crescita, soprattutto per i territori più in difficoltà e per i giovani disoccupati, non usciremo mai da questo stallo, anzi. Questa a mio avviso deve essere una delle priorità del governo Renzi.