Immagini e parole del ‘900
A Roma, legami e corrispondenze che raccontano un secolo
di Silvia Cresci
Alla Galleria d’arte moderna di Roma Capitale le opere di letterati e artisti che hanno operato a cavallo tra ‘800 e ‘900 sono state affiancate per raccontare con immagini e parole il fermento culturale della Roma di quel periodo.
È la mostra Legami e corrispondenze, un progetto di Roma Capitale curato da Federica Pirani, Gloria Raimondi e Maria Catalano, visitabile ancora fino al prossimo 27 aprile. La maggior parte delle opere, che in totale ammontano ad un centinaio, proviene proprio da Roma, dalla stessa Galleria d’Arte Moderna, da altri musei della rete dei Musei Civici o da collezioni private.
Dipinti e sculture firmati tra gli altri da Nino Costa, Adolf Wildt, Mario Sironi, Giorgio De Chirico, Renato Guttuso, Mario Schifano, sono stati impiegati dai curatori come un vero e proprio strumento descrittivo dell’atmosfera culturale che circondava ciascuno dei sei letterati a cui l’eposizione è dedicata.
Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti, Massimo Bontempelli, Luigi Pirandello, Giuseppe Ungaretti e Alberto Moravia sono tutti nomi che hanno fatto la storia della letteratura italiana del Novecento e che nella città di Roma hanno lavorato a lungo e hanno intessuto legami che hanno giocato un ruolo importante nell’ambito della loro attività.
Accanto ai libri di questi autori, alcune riviste, come L’Italia futurista (1916-1918) e Fronte (1921) richiamano alla mente il fervore di quegli anni.
Attraverso i numerosi touch screen presenti nelle sale è possibile andare a leggere gli approfondimenti che riguardano i sei protagonisti, la loro vita, le amicizie, gli amori, la guerra. Per conoscere meglio i luoghi in cui gli intellettuali dell’epoca si incontravano e mettevano a confronto le proprie idee e i propri pensieri, è invece opportuno soffermarsi sull’ultima sezione della mostra, dedicata proprio a questo aspetto.
L’esposizione, dislocata nei tre piani del museo, è corredata infine da un’installazione d’arte contemporanea, Dalla finestra ti vedo, di Francesco Vaccaro. Proposta dall’artista come un omaggio ad Alberto Moravia, è questa una sorta di ricostruzione dell’ambiente in cui lo stesso operava.
Attraverso l’installazione, il visitatore può provare in un certo senso a osservare il mondo con gli occhi del grande scrittore e questo è reso possibile in primo luogo dalla presenza di alcuni video che illustrano la veduta che Alberto Moravia aveva del paesaggio dalla sua casa che affacciava sul Tevere e che, trasformata in museo, è attualmente visitabile. Anche per Moravia, ovviamente, giocarono un ruolo fondamentale i rapporti con gli altri letterati dell’epoca, che Vaccaro ha voluto ricordare uno ad uno con una presentazione dei loro volti.
Legami e corrispondenze. Immagini e parole attraverso il ‘900 romano
Fino al 27 aprile 2014
Orari: 10.00 – 18-00 (martedì – domenica)
Biglietto: 6,50 € (intero); 5,50 € (ridotto)