Flessibili e resistenti, proprio come il bambù
L’amore ed il rispetto per la natura, e un’anima “filosofica” alla base del progetto “Bambuseto”
di Caterina Mirijello
Un progetto nato dall’incontro del rispetto per la natura con un hobby che si è trasformato in un’arte raffinata, dal retrogusto “filosofico”.
“Bambuseto”
Artigianato, antidoto alla crisi, ma anche desiderio di creare un lavoro proprio, personalizzato, in cui ogni oggetto esprime il nostro essere. Com’è nato il tuo progetto?
L’artigianato non è un antidoto, ma è un’arte che nasce dal costruire oggetti e strutture a scopo prevalentemente decorativo. Bambuseto è nato per hobby, per svago e un po’ per sfida… il nostro punto di partenza è il “nostro” bosco di bambù, in italiano bambuseto. E’ da qui che siamo partiti con una tenacia e uno spirito battagliero; la nostra prima impresa è stata infatti la pulizia del bosco, abbandonato da anni, dalle canne secche.
Promotore dell’iniziativa Giacomo Mencarini, che insieme ad altri due amici mi ha coinvolto nell’impresa. Alessio e Stefano. Questi ci hanno lasciato dopo poco tempo per dedicarsi ad altri lavori più redditizi. Inizialmente la vendita di qualche canna non poteva certo permetterci di tirare avanti!
Trascorsi alcuni anni di saltuaria pulizia e ordinaria gestione del bambuseto, dal momento che avevamo iniziato a vendere qualcosina e a fare qualche esperimento e lavoretto qua e la, la decisione è arrivata quasi spontanea, inevitabile. Abbandonare tutto il resto per dedicarsi esclusivamente a Bambuseto.
Fare quello che ci piace. È davvero cosi? E soprattutto: è davvero possibile?
Si, è davvero così ed è davvero possibile. Certo, non è una passeggiata, siamo stati costretti a limitarci nelle spese, non siamo certo partiti spendendo e spandendo.. abbiamo investito il nostro tempo piuttosto che i nostri soldi; ci vuole tanta determinazione e non c’è da scoraggiarsi se inizialmente le cose non vanno subito come dovrebbero andare… il nostro è un percorso personale oltre che lavorativo, di crescita interiore prima che professionale, ma non voglio annoiarvi con discorsi filosofici…
Un laureato artigiano, la teoria che diventa pratica. Come e quanto il tuo percorso di studi è stato utile nella realizzazione del tuo lavoro?
Ritengo che la laurea in filosofia permetta a molti di aumentare le proprie capacità in ogni campo. Non esiste cosa che con l’applicazione e lo studio, un laureato come me non possa fare. Un ottimo punto di partenza per un lavoro in cui c’è da essere molto flessibili, proprio come lo stesso bambù che piegandosi al vento non si spezza.
Quali sono i maggiori ostacoli avuti nell’apertura della tua attività? E quali gli ostacoli che ancora persistono?
Le leggi. Sono un giovane, voglio aprire un’attività nuova, che non eredito dai genitori o da chicchessia: quindi investimenti iniziali e in più dovrò cercarmi i clienti. E che fa lo Stato? Mi obbliga ad aprire una partita IVA, con cui mi chiede subito un tot di tasse fisse – indipendentemente da quanto guadagnerò. Grazie tante, bell’aiuto!
D’altra parte se non la apri, sei irregolare. Ma io voglio essere regolare. Allora che faccio? Mi cerco temporaneamente un altro lavoro part time per sopravvivere, per pagare le spese delle tasse fisse. Ma non posso, perché se ho aperto la partita IVA per fare una cosa, non ne posso fare un’altra...a meno di aprire un’altra partita IVA apposita.
Grazie di nuovo. Perché non posso vendere canne, montare strutture-sculture artistiche e vendere anche il miele delle mie api? Dovrei avere una partita I.V.A come coltivatore diretto o e una come montatore di strutture in …?! e/o come artista? Boh.
Ci chiedono versatilità ma continuano a regimentarci con leggi rigide e obsolete. Poi arriviamo a vendere le canne, a montare strutture, e allora cominciano le richieste di certificazioni assurde. Se porto ad uno stand una canna di bambù in vaso, con rami e foglie, ok. Ma se il giorno prima la tolgo dal vaso e le taglio i rami, allora devo trattarla con un prodotto ignifugante. Che poi significa spalmarle un veleno sopra per ritardare la fiamma…anticipando il fumo tossico! Ed è solo un minuscolo esempio dell’ottusità del nostro apparato di leggi.
Ogni tanto ti stuzzica l’idea di staccare dal muro la tua laurea, riprenderla in mano e quindi chiudere bottega?
No. La mia vita è la mia filosofia, e la vita non è scritta sui libri ma nella natura, nelle relazioni, nel mondo che quotidianamente ci circonda. Nel mio caso è scritta anche nel mio lavoro, in quanto le tematiche legate all’ecologia mi toccano molto, nel mio piccolo cerco di fare il possibile affinché la mia impronta sia più piccola possibile, e non potrei certo farlo lavorando alla Monsanto o contribuendo in qualche misura ad un’azienda che non rispetta il nostro “Pianeta Verde”.