“Porto l’Orto a Lampedusa”: intervista a Fabio Ciconte di Terra! Onlus
Il 13 aprile ai Fori Imperiali di Roma una giornata dedicata all’isola siciliana e ai suoi cittadini, promossa da Terra! Onlus e dal circolo Legambiente Lampedusa con il patrocinio di Roma Capitale
di Graziano Rossi
su Twitter @grazianorossi
L’obiettivo di “Porto l’Orto a Lampedusa” è la realizzazione di orti urbani, per “recuperare il territorio sottraendolo all’ulteriore cementificazione e alle discariche, ricostruendo un legame con la terra che solo l’agricoltura può stabilire”, come dichiarato dal Sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini.
Abbiamo parlato del progetto “Porto l’Orto a Lampedusa” e della situazione sull’isola siciliana con Fabio Ciconte, presidente di Terra! Onlus.
Sui giornali e online si parla di Lampedusa quasi esclusivamente quando ci sono gli sbarchi dei migranti. L’iniziativa “Porto l’Orto a Lampedusa” in che contesto si va ad inserire?
Lampedusa in questi anni è stata sempre accostata ai concetti di emergenza o, peggio ancora, invasione. Nel 2011, quando migliaia di migranti hanno cercato un approdo sulle coste dell’isola molti giornali titolavano “Emergenza clandestini”, restituendo un messaggio di paura insito nel termine emergenza e in quello di clandestino che, secondo le leggi italiane, equivale a un reato.
Nel frattempo i media mainstreaming urlavano all’invasione, i 6mila abitanti di Lampedusa hanno sempre dimostrato una enorme capacità di accogliere e soccorrere, senza chiedere nulla in cambio e, spesso in solitudine. Una solitudine politica e geografica che, almeno in parte, vorremmo provare a colmare riconoscendo che nei confronti dei lampedusani abbiamo un enorme debito di riconoscenza per quello che hanno fatto. Ecco, per questo vorremmo realizzare degli orti urbani sull’isola da destinare alla popolazione locale e a quelle realtà, penso ai ragazzi con disagio psichico del centro diurno di Lampedusa, che fanno un lavoro straordinario.
Dopo la serata del 3 marzo scorso al Teatro Ambra alla Garbatella, Roma è pronta ad ospitare un nuovo evento del progetto “Porto l’Orto a Lampedusa”, che si svolgerà ai Fori Imperiali domenica 13 aprile. Cosa succederà durante questa giornata?
Il 13 aprile ai Fori Imperiali porteremo un po’ di Lampedusa in una delle vie più belle del mondo. Roma Capitale ci ha offerto questa bella opportunità per permetterci di raccontare di questo progetto, di Lampedusa e provare a raccogliere dei fondi necessari per realizzarlo. Questo progetto ha bisogno di gambe per essere attivato, penso ai costi per sistemare il terreno, per la formazione degli operatori, per attività ricreative e così via, ed è importante che si parta da Roma. Perché se è vero che abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti di quest’isola allora è naturale che sia la capitale di Italia a farsi promotrice di questa iniziativa.
E allora domenica 13 sarà una giornata di festa, con laboratori per bambini, stand di produttori dove si potranno degustare prodotti locali, musica alimentata dal palco a pedali dove si alterneranno i Têtes De Bois, il Muro del Canto, gli Assalti Frontali, Bamboo e Popucià.
“Porto l’Orto a Lampedusa” è sostenuto da Legambiente e anche dal Comune dell’isola siciliana. Che riscontro pensate di avere dai cittadini di Lampedusa, 6mila persone che sono candidate al Premio Nobel per la Pace?
Sin dal primo momento come Terra! abbiamo coinvolto le realtà locali perché senza di loro sarebbe persino impossibile immaginarlo questo progetto. Solo con loro e con la comunità locale possiamo realizzarlo questo progetto. Da parte nostra portiamo la nostra esperienza di una realtà che, tra le altre cose, lavora sugli orti e l’agricoltura urbana riconoscendone sia un valore sociale che ambientale.
Ma una cosa deve essere chiara, l’orto a Lampedusa sarà unico perché frutto di un percorso di partecipazione che faremo con la comunità. Così come uniche sono tutte le esperienze di orti urbani, realtà che se fatte bene, non sono dei semplici copia/incolla di altri progetti.