I “giorni” italiani dei Matinée
Londinesi d’adozione, abruzzesi di nascita, dalle coste dell’Adriatico a East London e ritorno. I Matinée “tornano” con un singolo, “These days”, che da oggi gira sulle radio italiane, in attesa della pubblicazione a fine maggio
di Valentina Palermi
su Twitter @ValPalermi
In principio “furono” i Franz Ferdinand. O meglio, la cover band ufficiale del gruppo indie rock scozzese. Le voci di Luigi Tiberio – synth e chitarra – e Alfredo Ioannone – basso -, insieme a Giuseppe Cantoli – chitarre -, Alessio Palizzi – batteria – sono unite da ormai quasi dieci anni sotto il nome di Matinée, preso (quasi) pari pari dalla canzone “The Dark of the Matinée”, contenuta nell’album di debutto dei ragazzi di Glasgow.
Decisi a dare spazio alle loro sonorità e liriche, dopo un tour in America nel 2009 che li ha visti suonare tra New York e Philadelphia, sono partiti alla volta dell’Inghilterra, già forti di diverse tournée all’attivo e supportati dal guru Jim Gellatydi Amazing Radio e da altri canali media come NME, Q e XFM, arrivando perfino a suonare nei più celebri ed importanti club del circuito delle band emergenti, come il 100 Club di Londra e la Death Disco Night di Alan McGee – scopritore degli Oasis -.
Sempre a Glasgow, i Matinée registrano i singoli “All the good fellas” e “City LifeStyle” con la collaborazione diTony Doogan, produttore di artisti scozzesi come Glasvegas, Mogwai e Belle & Sebastian. Grazie proprio a Chris Geddes, tastierista di quest’ultima formazione, un rapporto decisamente duraturo continua ad essere prolifico di idee e nuovi progetti insieme al patron dei Castle Of Doom Studios, come l’ultimo che li vede uniti per il nuovo singolo della band.
Prima new release realizzata dai tempi di “White Lies”, “These days” viene proposta in Italia grazie allo streaming in esclusiva su Rockit.it, in attesa di ascoltarla sulle radio a partire da oggi, e trovarla in vendita su iTunes dal 26 maggio.
La loro musica continua ad assorbire le influenze del brit pop e delle atmosfere rock e indie, così come i loro testi, assolutamente in inglese, raccontano come sempre della loro realtà, vissuta o solamente osservata. L’energia dei crescendo incisivi delle chitarre rimane un loro marchio di fabbrica, rivelandosi in passato più angolari, ed ora più melodici.
Sonorità aperte, calde del sole delle coste di Chieti e Pescara, dove di tanto in tanto fanno capolino con qualche performance live, quelle coste che hanno lasciato tempo fa e che ora vorrebbero “ritrovare”.Perchè nonostante siano “usciti dalla finestra”, aprendo i concerti di British Sea Power, Doughter, Futureheads, The Lumineers, Mistery Jets, Pete and the Pirates, Razorlight, Wombats, il loro desiderio è quello di tornare in patria, magari rientrando dal portone.
Il nuovo brano porta con sé quella tensione positiva e quella carica di libertà mettiamo un po’ tipiche per cliché del nostro spirito italico. Ma chissà che “questi giorni” non riescano finalmente ad esaudire il loro “Italian Dream”.