I Sunflowers di Van Gogh alla National Gallery di Londra
Dopo 65 anni le due opere riunite nel museo di Trafalgar Square. Fino al 27 aprile i visitatori potranno ammirare i due capolavori dell’artista olandese
di Francesca Britti
Ci sono voluti 65 anni agli amanti dell’arte per vedere finalmente riuniti i due Sunflowers di Van Gogh. La ghiotta occasione è alla National Gallery di Londra fino al 27 aprile. Free admission per tutti, non potevo perdere questa chance e ammirare i due capolavori del tormentato artista.
Complice una soleggiata Londra, folle di turisti e inglesi si sono avventurati per visitare l’esposizione breve ma intensa che si tiene nella room 46 del museo situato a Trafalgar Square. Si ha la possibilità così di comparare i due quadri, di cui uno di proprietà della National Gallery e l’altro del Van Gogh Museum di Amsterdam. Le versioni dei Sunflowers sono molteplici, oltre alle due citate ne esistono altre tre residenti a Tokyo, Munich e Philadelphia.
I dipinti risalgono al 1888 quando Van Gogh lascia Parigi per dirigersi verso il sud della Francia, ad Arles, insieme all’amico Gauguin. In attesa dell’arrivo di quest’ultimo Van Gogh dipinge i due Girasoli per arredare la stanza dell’amico, in segno di amicizia ma anche di lealtà verso il suo leader artistico. I due, nello stesso, anno collaborarono per cessare, poi, a causa di un esaurimento nervoso dell’artista olandese.
Oltre ad ammirare la bellezza dei due quadri, l’esibizione permette, grazie alle recenti ricerche, di ricostruire nel dettaglio come Van Gogh abbia dipinto le due opere e cosa le differenzi dandoci, quindi, una più profonda comprensione del significato di questi due lavori.
Scopriamo, allora, l’entusiasmo di Van Gogh nel dipingere i Sunflowers grazie alle lettere che costantemente si scambiava con il fratello Theo, a cui scrive: “Il tutto sarà una sinfonia in blu e bianco. Ci sto lavorando ogni mattina dall’alba, per i fiori che si appassiscono velocemente. Ora sono alla quarta pittura dei girasoli. Questa quarta è un mazzo di 14 fiori…ognuno ha un singolare effetto“.
I fiori morenti, di cui accenna nella lettera, sono fatti con una densa pennellata chiamata impasto, una tecnica che ricorda la consistenza dei semi. Il giallo è scelto, invece, perché per Van Gogh rappresentava la felicità e quel momento storico-artistico fu segnato da un raro stato d’animo ottimistico, che finì, però, rapidamente in modo drammatico. Simbolo di felicità, quindi, e, come detto in precedenza, di fedeltà definisce, inoltre, il cerchio della vita e della morte. Un rimando all’amicizia fra i due artisti, così intensa e morbosa tanto da rompersi proprio poco dopo la produzione dei Sunflowers.
Per quanto il giallo sia il colore predominante, ciò che differenza questi due Sunflowers è la scelta dei colori da contrasto. Piccole sfumature di colore che rendono “diversi” i due quadri. D’altronde l’intento di Van Gogh non era quello di riprodurre precisamente la natura ma di evocare emozioni.
La “reunion” celebra, inoltre, la proficua e lunga partnership fra la National Gallery e il Van Gogh Museum e la costante ricerca di entrambe le istituzioni artistiche sull’arte di Van Gogh. I recenti studi sui dipinti dell’artista olandese sono frutto di esami specializzati del progetto europeo Charisma, grazie a cui si conosce oggi il valore artistico ed emotivo dato da Van Gogh alle sue opere, che il pubblico può ammirare fino al 27 aprile.