Road to Europee 2014: l’elettore di sinistra in crisi vota Tsipras
L’appello, il manifesto ma soprattutto chi è Alexis Tsipras, come si è formata la sua lista, chi sono le persone coinvolte e cosa prevede
di Moreno Scorpioni
Non è solo satira e nemmeno facile antipolitica il filmato diffuso in Italia da L’Altra Europa con Tsipras, più semplicemente nota come Lista Tsipras, in cui un elettore del PD dall’analista ripercorre le tappe del Governo, le promesse (disattese) dalla caduta di Berlusconi all’autoproclamazione di Renzi, con il “mai più larghe intese” e Alfano agli interni. A fine filmato, l’elettore disperato, dopo la fase di rimozione e rabbia accetta la realtà dei fatti e decide, una volta tanto, di non cedere al “se non ora, quando?” (ché da tempo ormai ha vinto il quando) e vota Lista Tsipras.
Ma chi è Alexis Tsipras?
Atene, classe 1974, in politica dalla fine degli anni ottanta con l’ingresso nel movimento dei giovani comunisti ellenici. Allontanatosi dal Partito Comunista Greco, nel maggio 1999 Alexis Tsipras diviene segretario dell’area giovanile del partito di sinistra Synaspismos, ruolo che ricopre fino al novembre 2003.
Tsipras ha fatto la sua prima apparizione sulla scena politica alle elezioni locali del 2006, candidato come consigliere comunale di Atene con la lista “Città Aperta” ottenendo il 10.51% dei voti e venendo eletto. Nel 2007 decide di non candidarsi alle elezioni per il Parlamento Ellenico, scegliendo di completare il suo mandato come membro del consiglio comunale di Atene.
Venendo alla nostra realtà, in Italia la lista Tsipras è quell’entità che è riuscita a riunire sotto un’unica bandiera svariate aree della sinistra che vanno da SEL a Rifondazione Comunista e che, con una raccolta firme a tappeto, è riuscita a mettersi in mezzo agli (inutili) ostacoli burocratici imposti dal sistema.
Il messaggio della Lista Tsipras è molto chiaro, non si presta a fraintendimenti e soprattutto è comune a tutti i Paesi europei in cui la Lista è presente: una risposta sensata alla crisi, il blocco delle politiche recessive di austerity di Merkel & Co., una sana risposta a quel desiderio antieuropeista che serpeggia nel vecchio continente, ma anche all’andazzo antidemocratico che l’Europa minaccia di assumere con il crollo della “sinistra tradizionale”, affabulata dall’eco sensuale del neoliberismo che, come esempio immediato, ha portato in Francia all’avanzata del Front National.
Quello che Tsipras propone con la sua lista è costruire l’Europa mettendo al centro i diritti di tutti i cittadini europei, tralasciando dunque gli interessi di settore che hanno a cuore solo i propri profitti. A farsi portavoce di questa nuova Europa e delle esigenze di una sinistra alla ricerca non solo del tempo perduto ma anche della propria identità, il leader del paese che più di tutti ha sofferto effetti della crisi e del malfunzionamento del capitalismo finanziario.
Un programma in 10 punti che va dalla fine dell’austerità, medicina nociva somministrata al momento sbagliato che ha portato al triste primato di 27 milioni di disoccupati in Europa, a una conferenza europea sul debito pubblico (sul modello di quella che nel ’53 alleviò il debito della Germania); dalla trasformazione ecologica della produzione per rispondere alla crisi ambientale a una riforma serrata a nuove politiche europee sull’immigrazione, rifiutando il concetto di “Fortezza Europa” che alimenta forme di discriminazione; dalla creazione di una vera banca d’Europa che in caso di necessità possa prestare denaro anche agli stati e non solo alle banche, a una legislazione europea che renda possibile tassare i guadagni che derivano dalle operazioni finanziarie.
Questi alcuni dei punti cardine propositi della Lista Tsipras per rilanciare un continente dall’imminente deriva nazionalista. A “metterci la faccia” nel nostro Paese nomi illustri del bistrattato mondo della cultura come Loredana Lipperini, Eduardo Salzano, Barbara Spinelli, Curzio Maltese e molti altri.
Nel nostro paese chi vota la lista del leader greco, però, quale partito europeo sta appoggiando? Secondo recenti dichiarazioni, Tsipras stesso avrebbe chiesto alle liste che lo appoggiano come Presidente della Commissione di confluire nel partito più a sinistra del parlamento, ovvero il Gue (in italiano Sue – Sinistra Unitaria Europea). Al momento esso è parte di una coalizione denominata Gue/Ngl, data la cooperazione con un gruppo di partiti di sinistra vicini alle tematiche dei Verdi, provenienti dai paesi del nord. Ad ogni modo Tsipras ci ha tenuto a precisare che il suo non è un vincolo di partito, lasciando quindi ampia libertà di scelta ai potenziali europarlamentari.
(fonte immagine: http://www.ansa.it/; http://www.europaquotidiano.it/)
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