Road to Europee 2014: chi vota Tsipras quale partito europeo sta appoggiando?

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Le qualità del leader greco non bastano (per ora) a curare le ferite della sinistra radicale, in basso nei sondaggi e fuori dal dibattito

di Moreno Scorpioni

(fonte immagine: west-info.eu)

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Nonostante un gran parlare, almeno nei salotti, i dati dell’ultimo sondaggio PollWatch parlano chiaro: la Lista Tsipras non riesce a bucare lo sbarramento del 4% : “Siamo una lista piccola e molti non conoscono nemmeno chi sia Tsipras”, ha dichiarato una laconica Barbara Spinelli, intervistata da Luca Telese al teatro Vittoria di Roma.

Nichi Vendola, dalla sua, ha dato la colpa ai difficili populismi entro cui è difficile far breccia: da una parte quello dall’alto, portato avanti da Matteo Renzi. Dall’altra quello dal basso, portato avanti da Beppe Grillo (senza tenere conto di Forza Italia, ormai in picchiata verso il basso, attualmente intorno al 20%). Non basta dunque invocare l’alleato straniero che è riuscito a dare nuova linfa e vigore alla sinistra ellenica. Serve qualcosa in più in casa nostra e in Europa in generale.

I primi sondaggi si erano gonfiati sulla solita scia del vento di novità e davano il leader greco addirittura al 7%. Ad oggi, i dati sono ben altro complice. Probabilmente, un Vendola che ha perso parte dell’appeal di qualche anno fa e che continua a invocare una cultura classica greca e una repubblica di Weimar di poca presa sull’elettorato.

Forse ha giocato a sfavore della lista anche la poca chiarezza sul partito in cui sarebbe confluita. Già, perché nel nostro Paese chi vota la lista del leader greco, quale partito europeo sta appoggiando? Secondo recenti dichiarazioni, Tsipras stesso avrebbe chiesto alle liste che lo appoggiano come Presidente della Commissione di confluire nel partito più a sinistra del parlamento, ovvero il Gue (in italiano Sue – Sinistra Unitaria Europea).

Al momento è parte di una coalizione denominata GUE/NGL (Groupe Gauche Unitaire Européenne), data la cooperazione con un gruppo di partiti di sinistra vicini alle tematiche dei Verdi, provenienti dai Paesi del nord (Sinistra Unitaria Europea – Sinistra Verde Nordica). Aderiscono al gruppo il Partito della Sinistra Europea, socialista e comunista, e l’organizzazione Alleanza della Sinistra Verde Nordica, gli ecosocialisti del Nord Europa.

Il GUE-NGL ha le proprie roccaforti in Grecia (patria del candidato alla Presidenza Alexis Tsipras, esponente del partito Syriza), Lettonia, Portogallo e Irlanda (grazie al risultato del partito repubblicano Sinn Fein). Ma oltre alla fiacchezza italiana è la totale assenza di eurodeputati da numerosi partiti del Centro ed Est Europa che balza all’occhio, facendo della GUE-NGL una formazione secondaria che difficilmente romperà lo schema S&D-EEP (cioè socialdemocratici e popolari) che ha dominato negli ultimi quarant’anni.

Ciò che unisce la grande (nelle intenzioni) coalizione GUE-NGL è la visione di un processo di integrazione europea socialmente equo, pacifico e sostenibile basato sulla solidarietà internazionale. Un confederalismo che significhi rispettare e preservare la diversità delle identità e delle opinioni dei membri che appartengono a una Unione europea che fino a ora non ha rispettato queste principali politiche.

Una formazione volta a combattere una politica orientata al mercato della concorrenza sia all’interno dell’UE sia nei confronti dei Paesi terzi e attiva nel cercare nuovi e migliori posti di lavoro e opportunità educative, attiva nella sicurezza sociale e nella solidarietà sociale, in un modo rispettoso di affrontare la nostra terra e le sue risorse, di scambio culturale e la diversità, per lo sviluppo economico sostenibile e per una politica coerente e fortemente orientata verso la pace.

Rendere l’Europa più umana sembra essere la missione dell’unione di cui farà parte la Lista Tsipras ma la vera domanda rimane sempre e soltanto una: ci sono i numeri per farlo?

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