Spagna: polemiche sugli indulti "pasquali"

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Per il governo spagnolo, la Settimana Santa è pretesto per condonare la pena a banchieri, narcotrafficanti e altri prigionieri eccellenti

di Maria Bonillo Vidal

L'ex Presidente del Sevilla Fútbol Club, condannato per corruzione

L’ex Presidente del Sevilla Fútbol Club, condannato per corruzione

Ancora una volta, in Spagna è scoppiata una polemica sull’indulto. Su proposta di associazioni cattoliche, Pasqua è stata pretesto per la liberazione di 21 prigionieri – tra essi, vari narcotrafficanti ed un banchiere che aveva sottratto 30.000 euro a un cliente mediante una truffa.

Dal Ministero di Grazia e Giustizia hanno dichiarato che queste misure, ormai diventate tradizionali in questo periodo dell’anno benché lo stato spagnolo sia laico e aconfessionale, vengono approvate attraverso lo stesso meccanismo degli altri indulti – sostanzialmente sono rivolte a reclusi che stanno scontando una pena e possono essere considerati oggetto di “giustizia, equità e utilità pubblica”, le associazioni cattoliche presentano i propri “candidati” a livello provinciale e il ministero, in questo caso sotto il comando di Alberto Ruiz Gallardón, decide se conferire l’indulto o meno.

Diverse associazioni di giuristi hanno denunciato questa tradizione sin dall’inizio, giudicandola “incostituzionale” poiché “va contro lo stato di diritto”. “Un indulto concesso mediante questo processo poco trasparente e democratico rappresenta una situazione antica, precedente all’esistenza della legge” – hanno dichiarano esponenti di “Giuristi per la Democrazia”.

Il Governo Rajoy, dunque, ha raggiunto la quota di 60 indulti dall’inizio dell’anno – su un totale di 798, da quando governa. Di fronte alle critiche, l’esecutivo ha rassicurato che in ogni caso questi condoni non vengono concessi a corrotti o ad altri prigionieri pericolosi – cionostante, l’associazione Civio ha reso noto che il governo ha già concesso 10 indulti a malversatori e prevaricatori, mentre il portavoce di Izquierda Abierta, Gaspar Llamazares, dice che sarebbero addirittura 20.

Inutile affermare che non pochi politici hanno chiesto di beneficiare del  provvedimento. Tra questi Jaume Matas, ex presidente del governo autonomo delle Isole Baleari, condannato per diversi casi di corruzione – alcuni di essi collegati al caso Nóos, che coinvolge il genero del Re di Spagna.

Ma non è solo il mondo della politica a chiedere la “grazia divina” – termine appropriato, considerando che questa viene concessa a Pasqua. Lo ha chiesto anche José Maria del Nido, ex presidente della squadra di calcio Sevilla Fútbol Club – suscitando aspre polemiche. I club della Liga avrebbero raccolto le firme per aiutare Del Nido ad evitare il carcere – ma a ben poco è servito, visto che Del Nido è stato arrestato a marzo.

Oltre a vari narotrafficanti, il Governo Rajoy ha concesso la grazia a un kamikaze che aveva ucciso un automobilista per poter guidare controsenso in autostrada – ma la misura è stata estesa anche a un gruppo di Mossos d’Esquadra, la polizia della comunità autonoma catalana, spesso nell’occhio del ciclone per torture ed episodi di violenza.

In verità, tale misura “pasquale” è tradizione da ben prima che si insediasse Rajoy. Alcuni detenuti sono riusciti ad ottenere il perdono, altri di loro dovranno aspettare la prossima Pasqua per ascoltare “la Parola” – non quella di Dio, quella del Ministro di turno.

 

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