World Press Photo 2014: un anno di immagini
Visitabile fino al 23 maggio la mostra con i vincitori della 57 edizione del World Press Photo al Museo di Roma in Trastevere
di Caterina Mirijello
Appuntamento consueto quello della mostra World Press Photo con il Museo di Roma in Trastevere (Facebook) , in cui sono esposte le foto vincitrici della 57° edizione del concorso internazionale di Fotogiornalismo.
Un percorso lungo un anno, in cui tragedie, incidenti, violenze, sofferenza, ma anche concentrazione, bellezza e agonismo si narrano con estrema chiarezza. Perché è proprio questo il potere delle foto: la loro nitida capacità di raccontarsi senza mai mettere da parte il realismo del dramma e la poesia scaturita da quel quid indefinibile.
Con circa 99 mila foto inviate da ogni regione del mondo, anche quest’anno tecnologia- modernità, guerra e globalizzazione si fondono divenendo l’asse concettuale dell’intero percorso.
E la foto di John Stanmeyer, vincitore di questa edizione del concorso, è cruciale per la sua bellezza estetica, la descrizione dell’attimo e il significato sotteso all’intero scatto: dei migranti africani, sulla spiaggia di Gibuti, ricercano con i cellulari puntati verso il cielo, la linea gratuita per comunicare con i propri chiari. Foto che “apre la discussione sui temi della tecnologia, della globalizzazione, dell’emigrazione, della povertà, della disperazione, dell’alienazione e dell’umanità” secondo quanto espresso da Jillian Edelstein, membro della giuria.
Un’umanità che soccombre davanti al potere distruttivo della globalizzazione: è quello che descrive con cruenza Taslima Akhter, ritraendo l’ultimo tocco di due uomini che si accasciano sotto il crollo di una palazzina a Rana Plaza, in Bangladesh, sede di fabbriche di abbigliamento, alcune delle quali per marchi occidentali. Da brivido invece lo scatto di Goran Tomasevic in cui la polvere dell’esplosione di una granata da parte dell’esercito siriano sembra raggiungere lo spettatore, mentre due ribelli si proteggono e corrono al riparo.
Tanti i soggetti, tutti emblematici, per raccontare l’evoluzione di una società che non sa fare a meno della guerra tra fratelli, della violenza sui più deboli, della sconfortante lotta di uomini che continuano ad abusare di un potere illegittimo su donne fragili ma impavide.
Istantanee che raccontano gli episodi di cronaca più importanti, le lotte più conosciute, ma anche quelle di cui raramente se ne parla. E non solo questo, la World Press Photo regala uno spaccato completo sulla società odierna: il desiderio di bellezza di Shannon, che ricorre alla tecnologia medica per dimagrire, l’inquinamento devastante delle industrie sul territorio polacco con le immagini di Kacpek Kowalski, lo sguardo triste di una donna per la scomparsa di Mandela, la forza e l’ironia di Bobby Henline soldato in Iraq, attraverso gli scatti di Peter Van Agtmael, e la quotidianità di tradizioni immemori della comunità dei pescatori delle isole Lofoten, in Norvegia. 365 giorni in circa 100 immagini.
World Press Photo 2014
Fotografia e Giornalismo: le immagini premiate nel 2014
Museo di Roma in Trastevere
Dal 2 al 23 maggio 2014
Da martedì a domenica ore 10.00-20.00.
Chiuso lunedì