Teatro: “L’enigma dell’amore” al Piccolo Eliseo
Il Piccolo Eliseo Patroni Griffi fino al 18 maggio ospita lo spettacolo in memoria dell’intellettuale tedesco Karl Heinrich Ulrichs e della sua lotta contro i pregiudizi e le discriminazioni omosessuali
di Angela Telesca
Un sipario di plastica trasparente lascia intravedere, come in un sogno, la camera di Karl Ulrichs (Fabio Pasquini), ormai malato, e il suo corpo nudo, moribondo, sul letto. Immagini dai contorni confusi dell’interno di una stanza bianca, luminosa e spoglia, essenziale. Un letto e un divano, rivestiti da una nuvola di plastica trasparente.
È la modesta dimora degli ultimi anni di vita di Ulrichs, esule studioso, ormai povero e amareggiato, a L’Aquila, nella mansarda del palazzo del nobile Persichetti (Leo Gullotta).
È come assistere al sogno dell’intellettuale, al suo viaggio nel passato e nella sua memoria, che diventa, lentamente un risveglio, in cui sembra riprendere le energie di un tempo, in cui ritorna a vivere grazie al ricordo di chi era stato.
Ad accompagnarlo in questo viaggio dentro se stesso, una guida, il giovane performer Francesco Maccarinelli, dalla corporeità da semidio greco, che incarna tutto ciò che l’intellettuale ha amato, gli uomini che ha ardentemente desiderato e tutto ciò per cui ha combattuto.
Memorie d’infanzia, sogni d’amore, viaggi, incontri, lettere e poesie, esperienze intellettuali e poi la discriminazione, le dichiarazioni sessuali e la lotta per la libertà e il diritto di amare.
L’atto unico, diretto dal regista Fabio Grossi, che ne ha curato anche la drammaturgia insieme a Saverio Aversa, si impone come primo esperimento scenico italiano che vuole omaggiare, far conoscere e ricordare, un coraggioso intellettuale della Germania tardo-ottocentesca, che con sua vita e la sua attività intellettuale, ha lottato per sconfiggere ogni forma di pregiudizio e di discriminazione dovuta all’orientamento sessuale, etnico e religioso dedicandosi alla difesa della giustizia, della verità e della libertà di ciascun individuo ad essere se stesso.
Citando le dichiarazioni ufficiali, gli scritti, gli stralci di lettere e poesie, con l’ausilio di videoproiezioni, lo spettacolo ripercorre le tappe più importanti della vita di Urlichs, la scoperta di se stesso e del proprio orientamento omosessuale, la sua prima dichiarazione nel 1862 ai familiari in cui si definì, per la prima volta, uranista, prendendo ispirazione dal Simposio di Platone dove Venere Urania è la dea degli amori omosessuali.
Così si ricordano gli anni dello studio dell’uranismo, le pubblicazioni, la lotta contro l’immeritata e ingiusta persecuzione legale contro gli omosessuali, il primo coming out della storia, la condanna e l’espulsione dal lavoro e la sua lotta rivoluzionaria contro l’abolizione delle leggi contro gli omosessuali considerati osceni e offensivi fino alla sua morte.
Dal palco, le parole di Ulrichs, ricordano la sua posizione “dalla parte dell’oppresso e del maltrattato, che si chiami polacco, tedesco, ebreo, cattolico o che sia una creatura innocente considerata spregevole”.
Suonano come un grido di denuncia e come un invito alla difesa di chiunque sia discriminato sebbene la sua fu una battaglia combattuta soprattutto contro ogni forma di oppressione nei confronti dell’amore omosessuale.
Una scena cha parla di oggi e che ci ricorda le origini intellettuali che sono alla base di ogni rivendicazione sociale e civile, del diritto alla felicità, del diritto ad essere se stessi e ad esprimersi, a vivere secondo la propria natura senza reprimersi e ad amare come prescrivono le leggi del cuoree nonquelle della società.
Il seme intellettuale gettato da Ulrichs si pone come pioniere della rivoluzione culturale del pensiero sugli orientamenti sessuali e sulle identità di genere per la cui difesa non si deve mai abbassare la guardia.
L’enigma dell’amore
In memoria di Karl Heinrich Ulrichs
di Fabio Grossi e Saverio Aversa
con la partecipazione video di Leo Gullotta
regia Fabio Grossi
scene Cristiano Paliotto
luci Umile Vaineri
video Mimmo Verdesca
coreografie Gabriele Cantando Pascali
produzione FUXIA Contesti d’Immagine srl
in collaborazione con Teatro Eliseo
Orario recite: dal martedì al sabato 20.45
domenica ore 17