Decreto anticorruzione: ora si fa sul serio
Il Governo definisce il piano d’azione anticorruzione. Concessi al Commissario Cantone ampi poteri. Definito anche un nuovo pacchetto di regole per Expo Milano 2015
di Mattia Bagnato
Venerdì 13 giugno il Consiglio dei Ministri ha varato il nuovo pacchetto anticorruzione. Secondo Matteo Renzi, le norme contenute all’interno Decreto sulla riforma della P.A. dovrebbero riuscire ad eliminare le “zone oscure” che avvolgono le gare d’appalto. Una piaga, quella della corruzione, vecchia ed mai completamente risolta, che pone l’Italia al 69° posto nella classifica del Corruption Perception Index al fianco di Kuwait e Romania. “Primato” che, sommato alle ultime inchieste, ha messo il Governo di fronte all’impellenza di trovare una soluzione rapida ed efficace, capace di rilanciare l’immagine del paese ed evitare di scoraggiare gli investitori stranieri.
Decreto anti-corruzione – “Una gigantesca occasione di cambiamento per l’Italia”. Comincia così, al termine di una riunione di Gabinetto durata diverse ore, la conferenza stampa con la quale il Governo ha illustrato il piano d’azione per combattere la corruzione dilagante: ampliamento dei poteri in capo al Commissario Cantone; la scelta di mandare in pensione l’Autorità di vigilanza sui contratti e sui servizi; nuove funzioni attribuite all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), tra cui le nuove regole in materia di appalti e la nomina dei quattro commissari, che dovranno affiancare Cantone. Queste le principali novità introdotte.
Super-ispettore – “Il potere dell’Autorità anticorruzione è monco”. Con queste parole aveva esordito Cantone all’indomani dell’inchiesta sull’Expo. Ora i poteri sono stati ampliati. A Cantone, infatti, viene conferito il potere di controllare tutto il sistema nazionale degli appalti, di imporre sanzioni fino a 10mila euro per le violazioni delle regole sulla trasparenza, ma soprattutto potrà commissariare gli appalti i cui vincitori sono indagati per corruzione.
I nuovi commissari – Per rendere più efficace l’attività dell’Anac sono stati nominati quattro commissari: Francesco Merloni, docente di Diritto amministrativo; Michele Corradino, Segretario di Stato; Angela Nicotra, costituzionalista; Nicoletta Parisi, nella board di Trasparency International. Costoro, che dovranno comunque passare al vaglio del Parlamento, andranno ad infoltire le fila della task force di cui disporrà l’Anac, che adesso potrà contare su 300 collaboratori oltre ad una nucleo della GdF per l’Expo.
Super-Anac – L’ulteriore novità introdotta dal decreto anticorruzione è la scelta di assorbire all’interno dell’Anac la “vecchia” Autorità di vigilanza sui contratti e sui servizi, istituita dal governo Berlusconi nel 2006. In questo modo, entro fine anno, tutte le prerogative in capo all’Autorità di vigilanza dovranno passare, definitivamente, all’Anac. Essa avrà anche il compito di sanzionare le amministrazioni locali che non vareranno i piani anticorruzione previsti dalla legge Severino, richiedere gli atti relativi agli appalti e segnalare i casi sospetti di varianti in corso d’opera.
Expo e appalti – Nel decreto è prevista “una unità operativa speciale con compiti di sorveglianza e garanzia sulle opere di Milano”, ma anche un ruolo decisivo per il Commissario Cantone, il quale dovrebbe aver l’ultima parola in merito alle procedure di gestione degli appalti. In altre parole, spetterà al commissario il potere di verificare la stesura dei bandi di gara, lo svolgimento e l’aggiudicazione delle gare d’appalto. Il vero elemento di svolta, però, secondo Matteo Renzi, si chiamerà “Open Expo” e dovrebbe permettere di trasferire online tutti i dati relativi ad Expo Milano.
Reazioni – Il dibattito si era aperto con il botta e risposta tra il Governatore della Lombardia Maroni e Matteo Renzi, i quali si addossavano reciprocamente le responsabilità dei ritardi e delle “anomalie” sulla gestione degli appalti. Adesso, a due giorni dall’ufficializzazione delle misure anticorruzione, le polemiche sembrano rientrate. Maroni si è detto soddisfatto delle norme contenute nel decreto, anche se attende di vedere come il Governo gestirà le opere ancora da terminare. Soddisfazione è arrivata, poi, anche dal Sindaco Pisapia e dal neo-commissario Cantone che ha affermato che il decreto va nella giusta direzione.
Le prossime tappe – Rimane ancora aperto il capitolo sulle norme penali. Si dovrà attendere, infatti, la fine di giugno per vedere quale sarà il destino dei provvedimenti su: autoreciclaggio; falso in bilancio; prescrizione e Daspo per i politici corrotti.
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