Daily Fringe #oltreilteatro – V puntata
Il Roma Fringe Festival seguito dagli inviati di Ghigliottina.it, media partner della manifestazione romana
Lapins – I love you subito (di Stefania D’Orazio)
In una specie di limbo, a metà fra incubo e realtà, quattro dipendenti di una società pubblicitaria si mettono a lavoro per la campagna di uno strano snack, sotto il controllo di un capo irascibile e tiranno.
In una scatola di metallo, apprezzabile scenografia nuda e minimalista, le quattro figure si muovono a ritmo di una musica sempre uguale emessa dalle cuffie, che sembrano in qualche modo lo strumento attraverso cui sono controllati, messi a bada, trattenuti dal dire e dal fare ciò che vogliono.
La concorrenza tra di loro si limita a frecciatine con cui, vicendevolmente, si rimbeccano sulle debolezze della loro esistenza e del loro carattere. Ma poi, appena la voce del boss esce dagli altoparlanti di questo strano ufficio, tutti tornano ad essere succubi e inginocchiati davanti ai suoi ordini. Sorprendentemente, si scopre che anche lui, il capo, che prima sembrava essere solo voce tonante e parole, è in realtà fatto di carne e sentimenti, come i propri dipendenti. E come loro, anche lui è succube, del cliente fanatico inventore degli snack. E si dimostra anche più debole dei quattro impiegati: vede e sente cose strane; conigli che gli saltellano intorno ridendo di lui, suggerendogli ciò che deve dire.
L’epilogo dello spettacolo quindi, sembra vorticare intorno al filo rosso della confessione, dell’ammissione della debolezza che, in un mondo fatto di stereotipi, di clichè e di categorie prefissate, sembra essere l’unico elemento che specifica un individuo dall’altro, e lo rende unico e irripetibile, facendolo uscire dalla gabbia della vigliaccheria.
Si grida quindi l’odio sfrenato verso una madre, il vizio dell’alcool, il rimpianto per una decisione sbagliata, l’amore esasperato per il denaro. E lui, il capo, dimostra di essere ancora più suscettibile e perverso degli altri, smontando così la sua immagine di uomo tutto d’un pezzo, degno di rispetto e adorazione.
Lapins – I love you subito (ancora in scena giovedì 19, ore 22 | Palco B)
di Alessandro Timpano
regia di Gipo Gurrado
Con Elena Scalet, Giovanni Luca Follo, Francesco Modugno, Andrea Rinaldi, Alberto Zambelli
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In punta di piedi sul filo dell’ironia – Secondo passo: Antonio Tabucchi (di Ludovica Angelini)
Perché il teatro per me è un potentissimo mezzo di scambio di energia, di idee, di emozioni. Il teatro abbatte le barriere. È Rivoluzionario”. Così Anita Giovannini (autrice, regista e interprete dello spettacolo) intende il teatro, ma anche lo spettacolo stesso, perché quello che viene messo in scena è un testo meta teatrale che vuole sviscerare la bellezza e i lati oscuri e tragici dell’anima dell’attore.
Il testo è un dialogo serrato tra il poeta portoghese Fernando Pessoa alterego di Federico Bettini, e Anita. Il primo fissato con testi e autori classici, la seconda preferisce i Queen o canticchiare “Walk on the wild side” di Lou Reed ad una toccata di organo alla Girolamo Frescobaldi. Il dialogo è come una tempesta, prima è rapido fino ad arrivare ad una lotta tra i due, per poi rasserenarsi e diventare più intimo sotto le note di una fantastica Maria Callas.
I due si chiedono “Ma quanto bisogna essere masochisti per fare gli attori?”. Ammettono che gli attori sono persone, normali come tutti gli altri, né più narcisi né più poeti. Semplicemente, salgono sul palco e esaltano tutte le emozioni umane, penetrando in lati nascosti del loro essere.
Anita sfoggia la sua bravura, da una grande mimica facciale da maschera di commedia dell’arte passa ad una grande interpretazione commovente sul finale, il filo dell’ironia si spezza, si spezza anche la voce per descrivere che la vita è fatta di passaggi e di incontri e le persone che se ne vanno lasciano tanti vuoti, ma anche tanti pieni.
In punta di piedi sul filo dell’ironia – Secondo passo: Antonio Tabucchi prossimo spettacolo 20 giugno, ore 22.00 | Palco C
Spettacolo di Anita Giovannini
Con Federico Bettini, Anita Giovannini e Gianluca Bonora
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