Spagna: allarme malnutrizione infantile
La chiusura delle mense lascia 1 bambino su 4 senza un pranzo decente, l’Unicef denuncia che ci sono piú di 2 milioni di minori che vivono sotto la soglia della povertà
di Maria Bonillo Vidal
L’estate è il periodo dell’anno che piú piace ai bambini. Mare, sole, gelati, vacanze… ma non per tutti è sempre cosí divertente. Secondo i dati forniti da diverse fondazioni, tra le quali Educo, 1 bambino spagnolo su 4 non mangia in maniera corretta tutti i giorni. Durante l’anno c’è la garanzia delle mense, ma quando arrivano le vacanze queste chiudono e migliaia di scolari perdono l’unico pranzo completo che avevano durante la giornata.
Scatta dunque l’allarme, nelle comunità autonome. Vengono approvati budget d’urgenza per poter mantenere aperte le mense durante i mesi estivi, ma il problema di fondo è piú grave. L’Unicef ha pubblicato il suo rapporto biennale nel quale si denuncia che il 27% della popolazione infantile spagnola vive sotto la soglia della povertà. In concreto, si tratta di 2.306.000 bambini in tutto il Paese.
Questo documento indica che lo stato è incapace di fronteggiare questa difficile situazione. Un risultato migliore solo rispetto alla Grecia, l’amministrazione spagnola non riesce ad aiutare questi bambini mediante le risorse delle quali dispone. La Spagna può solo ridurre il tasso di povertà infantile del 6,9 %, mentre paesi come l’Irlanda riescono a spingersi fino al 32% grazie all’intervento diretto dello stato.
Lo stato spende solo 270 euro per ogni bambino, la media europea si aggira intorno ai 500 euro. Per questa ragione, l’Unicef considera “urgente” un patto nazionale per attivare politiche specifiche al riguardo. Tra le misure proposte, un assegno di 1.200 euro per ogni bambino. “I bambini sono anche una questione dello Stato, non solo delle loro famiglie” – spiegano alcuni membri dell’organizzazione. Dal 2010 ad oggi, l’investimento dello Stato è precipitato del 14 %, proprio negli anni peggiori della crisi.
Intanto, i comuni chiedono più aiuti allo Stato per poter dare una risposta a quest’emergenza. Altri organismi hanno allertato circa la situazione di discriminazione che si viene a creare con la crisi economica, che provoca vede coinvolti anche e soprattutto i minorenni. Per evitare che questi vengano discriminati in quanto poveri, sono state create iniziative speciali come i campeggi estivi – che oltre alle mense gratuite includono altre attività, in modo tale che i bambini non abbiano la sensazione di ricevere carità.
Risultato strettamente collegato a tutte queste problematiche è la caduta del tasso di natalità. Il Paese invecchia e i cittadini, a causa della disoccupazione e delle sue conseguenze, non si sentono in grado di concepire figli, non ce la fanno. I migranti tornano nei loro paesi. Cosí, si prevede un futuro nero per la Spagna: il Paese dovrà fronteggiare nei prossimi anni una vera crisi demografica, oltre a quella economica.