Habemus Juncker!
“Decision made. The European Council proposes Jean-Claude Juncker as the next President of the European Commission”, meno di 120 caratteri e si è chiusa, per ora, la questione della nomina del prossimo Presidente della Commissione Europea[1]
di Andrea Rosiello
Il tweet è di Herman Van Rompuy, presidente uscente del Consiglio europeo, l’organo che riunisce tutti i capi di Stato e di Governo dei paesi dell’UE.
Il Consiglio europeo, dopo settimane di incontri, discussioni e pressioni ha trovato l’accordo su chi sarà il prossimo presidente della Commissione Europea.
Fallita dunque l’opposizione del Primo Ministro inglese Cameron il quale, fino all’ultimo, si era opposto alla nomina dell’ex Primo Ministro lussemburghese ed ex presidente dell’Eurogruppo, grande favorito da settimane.
“È la scelta sbagliata anzitutto per una questione di principio – ha dichiarato pochi giorni fa – non è positivo che i capi di Governo europei abbandonino il loro diritto a nominare il leader della Commissione, ovvero la carica più importante in Europa”.
E ancora “Juncker è stato il principale artefice del processo che ha portato all’aumento del potere di Bruxelles e all’indebolimento di quello degli stati”[2]
Ma il leader dei conservatori inglese è riuscito a farsi ascoltare solo dal suo collega ungherese durante il Consiglio europeo. Tutti gli altri hanno fatto finta (?) di avere orecchie da mercante. Risultato? 26 favorevoli contro 2 contrari su 28.
Per la nomina ufficiale resta dunque solo un ultimo passaggio: l’approvazione a maggioranza assoluta da parte del Parlamento Europeo, il prossimo 16 luglio.
Giù il sipario e via agli applausi? No. Adesso va in scena la parte più difficile: la Cancelliera tedesca del PPE per ottenere il via libera in Parlamento alla nomina di Juncker deve venire incontro alle richieste del PSE.
Gli euro socialisti, capeggiati da Hollande ma soprattutto da Matteo Renzi (che, forte dei suoi numeri, controlla in pratica il PSE) hanno chiesto infatti “un documento che indichi dove vuole andare l’Europa” in cui ci si occupi più di “crescita e occupazione”.
Renzi che da giorni non sembra essere interessato a nomine per gli italiani ma solo ai fatti ripete, come un mantra, “prima l’agenda e poi i nomi”.
In realtà, oltre al programma, l’ex sindaco di Firenze sembra aver puntato anche all’incarico di Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione[3] per il ministro italiano degli Esteri Federica Mogherini.
Una specie di ministro degli Esteri dell’Unione Europea che elabora la politica estera comune, presenta alcune proposte al Consiglio e al Consiglio europeo e assicura l’attuazione delle decisioni adottate in quanto mandatario del Consiglio[4].
Resta ancora in corsa anche il nome di Enrico Letta per la presidenza del Consiglio Europeo anche se i ben informati dicono che questa poltrona potrebbe essere assegnata addirittura a Massimo D’Alema.
Se entrambe le cariche fossero affidate a degli italiani, è lecito sperare in una risoluzione, attraverso la bandiera a stelle dell’UE, della questione dei due militari italiani trattenuti da due anni in India[5]. Ma qui forse ci permettiamo di sognare un po’ troppo…
Sembrano essere sfumate le speranze che sarà un italiano a prendere il posto di Antonio Tajani nell’ambito ruolo di Commissario per l’Industria o di Olli Rehn, Commissario in uscita per gli Affari economici.
Pare che neanche questa volta il competente e apprezzato Gianni Pittella, europarlamentare al quinto mandato, riuscirà ad ottenere il prestigiosissimo ruolo di Presidente del Parlamento Europeo, per il quale dovrebbe essere riconfermato il tedesco Martin Shultz[6]
La settimana scorsa la omnipresente Angela Merkel ha infatti espresso, a nome del PPE, l’appoggio per il proprio connazionale che ha ricoperto questo ruolo negli ultimi due anni e mezzo nella precedente legislatura, chiudendo di fatto i giochi.
Allo stato attuale sono in molti a credere che il Premier italiano abbia giocato male le proprie carte: con il peso ottenuto nel PSE avrebbe potuto chiedere cariche e impegni molto più importanti fuori e dentro la Commissione invece di accontentarsi di ruoli rappresentativi.
Nelle prossime settimane e mesi (specialmente durante il semestre europeo) vedremo se Renzi sarà un buon giocatore o un novellino capitato per caso al tavolo dei grandi europei.
[1] https://twitter.com/euHvR/status/482531270376054784
[2] http://video.repubblica.it/mondo/bruxelles-cameron-ecco-perche-sono-contro-juncker-e-non-cambio-idea/170685/169174
[3] http://europa.eu/legislation_summaries/institutional_affairs/treaties/lisbon_treaty/ai0009_it.htm
[4]http://europa.eu/legislation_summaries/institutional_affairs/treaties/lisbon_treaty/ai0009_it.htm
[5]http://www.repubblica.it/esteri/2014/06/02/news/mar_-87867952/
[6] http://www.direttanews.it/2014/06/20/ue-merkel-sostegno-a-schulz-come-presidente-europarlamento/
(fonte immagine: http://www.wikimedia.org/)