MedFilmFestival, al via il 4 luglio la XX edizione
Nonostante le condizioni economiche proibitive, anche quest’anno la storica rassegna romana sul cinema mediterraneo non si risparmia sulla programmazione offerta: da Mario Martone a Hany Abu-Assad, da Mohamed Khan a Robin Campillo, per uno sguardo complessivo sui paesi delle due sponde sud europee attraverso il cinema
di Giulia Marras
su Twitter @giulzama
Si è svolta ieri 1° luglio, nello Spazio Europa situato nel cuore di Roma gestito dall’Ufficio d’informazione per l’Italia del Parlamento europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, la conferenza stampa di presentazione della XX edizione del MedFilm Festival. Un anniversario importante che per il Festival significa rinnovo di un impegno verso la diffusione della cultura cinematografica transmediterranea e di un riconoscimento del pubblico e delle autorità istituzionali che attestano il valore, non solo culturale, ma anche politico e sociale, della più antica manifestazione internazionale di cinema di Roma.
Riconoscimenti che arrivano però, come sottolinea la fondatrice e Presidente del Festival Ginella Vocca, in una situazione di crisi oggettiva che ha inevitabilmente condizionato la programmazione, condensata in 8 giorni di proiezioni tra il MAXXI e la Casa del Cinema. Con un budget minimo quindi “si risparmia su tutto ma non sui contenuti”, rassicura la Vocca, “per superare le difficoltà economiche ci vogliono ottimismo e speranza”.
Pensiero condiviso da tutti gli interventi della conferenza, a partire dal moderatore Stefano Polli, Vicedirettore dell’ANSA, il quale fa notare come la politica, l’economia, la cronaca si leghino intrinsecamente alla cultura, non solo nella sua effettiva diffusione al pubblico, ma anche nei temi e nei problemi che affronta. “La realtà è ciò di cui si occupa il cinema”,soprattutto quello mediterraneo: come non pensare quindi ai frequentissimi e recenti episodi di immigrazione e tragiche morti in mare, proprio di fronte alle nostre terre e i nostri occhi.
Anche Lucio Battistotti, Direttore della rappresentanza in Italia della Commissione Europea, vede il cinema e il Festival come un’importante panoramica sul mondo e considera i film come piccole finestre sui singoli stati che, seppur soci UE, si conoscono poco tra di loro. E cita a questo proposito lo storico francese Lucien Febvre: “L’Europa è una civiltà che può consolidarsi ed espandersi solo a patto di non prevaricare le altre civiltà; quelle che la compongono e quelle che ha di fronte; lievito e fermento, non vincolo di egemonia e fonte di dominio”.
Presenti alla conferenza stampa anche rappresentanti della scena politica italiana: sono intervenuti Cristian Carrara, Vicepresidente della Commissione Cultura della Regione Lazio, che ribadisce la situazione economica disastrata della regione, ma anche il fondamentale contributo dell’arte e degli artisti, capaci di ascoltare e di narrare il proprio popolo, e Francesca Barracciu, Sottosegretario del Ministero dei Beni Culturali, che ha parlato ampiamente delle priorità annunciate del governo per “riequilibrare le attenzioni dell’Unione Europea verso il Mediterraneo” e di una necessaria revisione della strategia per l’amministrazione dei finanziamenti dall’Europa con cui riportare la cultura ai massimi livelli dell’attività pubblica. “In questo contesto il MedFilm Festival diventa un vero e proprio soggetto politico” come emblema del dialogo culturale tra paesi vicini ma troppo spesso chiusi nell’esclusività nazionale.
Presidente della Giuria per il Concorso Ufficiale di quest’anno è la scrittrice Dacia Maraini: “I miei e nostri padri letterari e spirituali, da Eschilo a Pasolini, sono autori mediterranei; questo mare ci appartiene e ci unisce con la sua storia di miti, poesia e migranti, da Ulisse in poi”. Facendo riferimento alla cultura assente dell’immigrazione in Italia, la Maraini riporta l’immaginazione a strumento fondamentale per capire il dolore altrui mentre conclude evidenziando come il MedFilm Festival diventi, a causa anche della pessima distribuzione italiana, un importantissimo canale di vetrina cinematografica.
Vetrina che comprende film tutti di carattere sociale, come ha evidenziato l’ambasciatore greco Themistoklis Demiris il quale consegna simbolicamente il passaggio di testimone culturale tra Grecia e Italia. Quest’anno sarà proprio l’Italia il Paese Ospite d’Onore per la prima volta al MedFilm e italiano sarà il Premio alla Carriera al maestro Mario Martone, che verrà insignito nella serata del 5 luglio alla Casa del Cinema con la proiezione del suo penultimo lavoro Noi Credevamo (è in arrivo l’ultimo suo film Il giovane favoloso, probabilmente in anteprima alla prossima Mostra di Venezia).
In occasione del ventesimo anniversario, il Festival realizza la nuova sezione Med20, con omaggi a prestigiosi cineasti del cinema med-europeo: Paul Vecchiali, Daoud Aoulad-Syad (che presenterà un omaggio a Pier Paolo Pasolini), Karpo Godina e Hany Abu-Assad, di cui verrà proiettato il film candidato all’Oscar come miglior straniero Omar. Per il film di apertura in mostra l’Egitto, con l’anteprima europea Factory Girl di Mohamed Khan, ospite del festival; in chiusura il francese Eastern Boys di Robin Campillo.
Ritroveremo invece le storiche sezioni Amore e Psiche per il Concorso Ufficiale, il Premio Open Eyes per i Documentari Internazionali e il Premio Methexis per i Cortometraggi. Il Premio Koiné 2014 andrà a Padre Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli, da sempre impegnato per i diritti dei migranti e l’accoglienza dei rifugiati.
Insieme a Dacia Maraini, gli altri giurati illustri saranno Steve Della Casa, Iaia Forte, Giovanni Fasanella e Marco Simon Puccioni). Per il quarto anno la giuria ufficiale sarà affiancata dalla giuria Più Culture, testata giornalistica online focalizzata sulla vita quotidiana degli stranieri che vivono a Roma.
Nominare tutti i lungometraggi che saranno proiettati al MedFilm Festival sarebbe lungo: è possibile invece dare uno sguardo al programma ufficiale.