Daily Fringe #oltreilteatro – XV puntata
Il Roma Fringe Festival seguito dagli inviati di Ghigliottina.it, media partner della manifestazione romana
Shakespeare’s women
(di Stefania D’Orazio)
Sono le 20.30, la platea del palco A è gremita e alcuni spettatori si accontentano di rimanere in piedi pur di vedere lo spettacolo. Due musicisti al lato del palco accennano a una piccola ouverture della pièce: subito entrano in scena cinque donne con mantello, che camminano avanti e indietro senza sosta sul palcoscenico, una per proprio conto.
Le donne più significative della drammaturgia di William Shakespeare si presentano poi, una ad una, parlando della propria esistenza come un fatto di cronaca da rotocalco scandalistico: Ofelia, trovata morta in un fiume poco profondo, si presume suicidio per causa passionale, Titania, regina delle fate, innamorata di un asino, Giovanna d’Arco, bruciata sul rogo, Caterina d’Aragona relegata sulla torre dal marito Enrico VIII perché incapace di partorire figli maschi, Lady Macbeth impazzita nel suo castello, da tempo teatro di numerosi omicidi.
Quello che potrebbe facilmente essere considerato il fantasma di Shakespeare, è seduto di spalle dietro di loro, le raggiunge sul palco e, una alla volta, con lo sguardo passa in rassegna delle proprie creature, creazioni, personaggi, divenendo per loro Amleto, Oberon, Enrico VIII, Macbeth.
La particolarità dello spettacolo, oltre alla bellezza dei brani originali riportati e recitati da ognuno dei personaggi femminili, è l’intercalare intermittente di commenti alla drammaturgia dell’autore, ironici, riflessivi e incalzanti, sui motivi che lo hanno spinto a disegnare donne così deboli, sole, folli o crudeli, facilmente soggiogabili. Una riflessione sulla condizione femmile di madre, sorella, sposa, amica, ma anche vittima di violenza, sfruttamento, delusione, e potenziale carnefice. L’individualità di ogni personaggio shakespeariano raggiunge, in questa elaborazione, una coralità omogenea, la voce del genere femminile di ogni spazio e di ogni tempo.
Shakespeare’s women
Theatre of Eternal Values
di Monia Giovannangeli
Regia di Eric Loren
Con Monia Giovannangeli, Deborah Eckman, Alexandra Maitland Hume, Nicolette van T’hek, Victor Vertunni, Adda Van Zanden.
6 luglio, ore 22.00 – 7 luglio, ore 23.30 | Palco A
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Pauraedesiderio
(di Stefania D’Orazio)
Una donna al centro del palco, bendata e vestita di rosso, è legata da entrambe le braccia a due uomini-belve che prima ringhiano intorno a lei minacciandola di morderla e violentarla, e poi la interrogano sulla sua vita: come due confessori diabolici desiderano scoprire le sue debolezze, contraddizioni e false conspevolezze. Quella che sembra una storia, strana, ma comunque coerente, si trasforma subito in un susseguirsi di scene ai limiti del non-sense.
Un filo rosso però arriva chiaro e immediato allo spettatore un po’ confuso: i tre attori, tra vortici di movimento, ringhiate e voci in falsetto, stanno raccontando l’uomo. Dai dolori del parto, alle incomprensioni in famiglia, dal triangolo padre-madre-figlio, al gioco apparentemente innocente dei bambini, fino alla simulazione di un amplesso, i tre attori sembrano essere uno il burattinaio dell’altro, ventriloqui addirittura, che decidono come e di cosa far parlare il proprio compagno, carnefici prima e vittime poi.
Uno studio affascinante, chiaramente impostato sulla tecnica del training della biomeccanica di Mejerchol’d, sul teatro fisico di Grotowski, e, per drammaturgia, sul teatro della crudeltà di Artaud.
Come si legge nel manifesto della compagnia milanese “il Teatro delle Scimmie Nude esige una crudezza dell’attore verso se stesso. Egli apre il suo cuore con onestà e purezza nei confronti del pubblico, che segue senza respiro la sua sconcertante sincerità. L’attore graffia il cuore dello spettatore attraverso la sua apertura intima teatralizzandola, diventando sulla scena il tormento di se stesso: sia comico che tragico“.
Pauraedesiderio
Ass. Cult. Scimmie Nude – Teatro di indagine sull’uomo
di Gaddo Bagnoli
con Claudia Franceschetti, Andrea Magnelli, Marco Olivieri
6 luglio ore 20.30 – 7 luglio ore 23.30 | Palco C