L'infanta Cristina alla sbarra
Si è conclusa la fase istruttoria del caso Nóos: Cristina de Borbón ufficialmente imputata per reati contro il Tesoro, assieme al marito Iñaki Urdangarin
di Maria Bonillo Vidal
È ufficiale: gli imputati al processo sul Caso Nóos sono 16; 63.304 fogli, 319 udienze preliminari, 340 risoluzioni e più di 80 ricorsi: il caso è ora pronto a passare alla fase di giudizio. La fase istruttoria si è conclusa e il giudice José Castro ha ufficializzato l’imputazione per Cristina de Borbón, sorella del’attuale Re di Spagna Felipe VI. Assieme all’ormai ex Infanta, il marito Iñaki Urdangarin – nonché il suo socio Diego Torres.
Cristina è imputata per riciclaggio di denaro e per reati contro il Tesoro – la fase istruttoria è durata quattro anni, duranti i quali sono trapelate parecchie informazioni che hanno sconvolto la monarchia e il Paese. Si ritiene che il coinvolgimento di Cristina in questo caso di corruzione sia stato determinante all’ex Re Juan Carlos I, nella sua scelta di abdicare.
Il giudice José Castro ha mantenuto l’imputazione considerando che ci sono abbastanza indizi per interrogare nuovamente Cristina (in un primo momento l’Udienza Provinciale ha cancellato la imputazione), tenendo conto della sua partecipazione al 50% nell’immobiliare Aizóon – attraverso la quale arrivavano denaro illecito, quello dei vari business di Iñaki Urdangarin. “I reati contro il Tesoro imputabili a Iñaki Urdangarin, difficilmente si sarebbero prodotti; o per lo meno, non senza la coscienza di sua moglie”, ha scritto il giudize d’istruzione.
Queste dure affermazioni hanno comportato alcune conseguenze. Innanzitutto, il pubblico ministero ha chiesto al giudice di ritirare l’imputazione all’ex Infanta. Qualche giorno dopo il ragioniere della fondazione Nóos, che alla prima udienza non ha detto praticamente nulla, ha realizzato una confessione nella quale accusa direttamente Diego Torres e Urdangarin, lasciando fuori la sorella del Re.
Ciononostante, questa confessione è arrivata quando la fase istruttoria era ormai conclusa – fatto che ha provocato di nuovo polemica. Il prossimo sabato, il ragioniere tornerà a deporre davanti al giudice José Castro – benché l’accusa lo ritiene inopportuno, in quanto la fase istruttoria è ormai conclusa. “Ora non è il momento per le confessioni. L’istruttoria è già finita. Ciascun imputato potrebbe cambiare la propria versione allo scopo di allungare questa fase fino all’eternità, senza arrivare mai a un giudizio orale”.
La dichiarazione di Tejeiro, il ragioniere, è in calendario per il prossimo fine di settimana – benché lo status del caso rimane inalterato (istruzione chiusa). Adesso resta solo di aspettare alle sue parole, che probabilmente saranno indirizzate verso un tentativo in extremis di scagionare Cristina – grazie ad una “trattativa” con il Pubblico Ministero Pedro Horrach. Dentro al corpo giudiziario, tante le voci che chiedono al procuratore più imparzialità in questo importante caso – visto e considerato il ruolo dubbioso del difensore dello Stato.
Una risposta
[…] Le indagini si apprestano ora a intraprendere un cammino lungo e insidioso, se non altro per la mole dalle dimensioni colossali – come del resto lo sono anche quelle del caso Gürtel o Palma Arena (dalla costola del quale è venuto fuori il caso del genero del re, Iñaki Urdangarin). […]