MotoGP al giro di boa nel nome di Marc Marquez

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Nove vittorie su nove per lo spagnolo, tallonato da un ottimo mondiale di Pedrosa e Rossi che però non riescono a raggiungere i suoi livelli. Delusione per Lorenzo, lontano parente dell’ex campione del mondo

di Marina Cavaliere

Un esultante Marc Marquez festeggia il suo dominio nella MotoGP (fonte immagine: Facebook.com/MotoGP)

Un esultante Marc Marquez festeggia il suo dominio nella MotoGP (fonte immagine: Facebook.com/MotoGP)

Qatar, Stati Uniti, Argentina, Spagna, Francia, Italia, Catalogna, Belgio e Germania: non è una semplice lista di Paesi, sono quei Paesi dove Marc Marquez è passato e ha scritto la storia della MotoGP.

Nove gran premi vinti su nove, un’impresa mai successa prima a cui anche il campione spagnolo fa fatica a credere. “La pausa di metà stagione è arrivata con nove vittorie su nove gare… Cosa posso dire, un sogno! Nemmeno nelle nostre previsioni più rosee avremmo pensato nulla di simile. Ora dobbiamo pensare al resto della stagione. Dopo la pausa dovremmo concentrarci su ogni gara, una ad una, senza preoccuparsi di quello che accadrà successivamente”, è stato il commento post gara del pilota Honda.

Esattamente a metà campionato il circus della MotoGP si ferma per la pausa estiva prima di tornare in scena il 10 agosto a Indianapolis, negli Stati Uniti. Fino ad ora un assolo quello di Marquez, sempre e comunque pronto a stupire (per primo se stesso) e mettere la sua ruota davanti a tutti. E ricordarlo è doveroso: lo spagnolo è solo al suo secondo anno nella classe regina ed è già campione del mondo in carica.

Anche in Germania, ultima gara prima della sosta, Marc è riuscito nell’impresa che sembrava veramente dura perché, come molti altri piloti, è stato costretto a partire dai box causa tempo incerto.

Dopo gli anni di prodezze a cui ci ha abituati il nostro Valentino Rossi, forse siamo davanti al suo unico vero erede, senza nulla togliere alla bravura dei vari Stoner, Pedrosa e Lorenzo. Una netta superiorità dovuta anche al perfetto stato di forma che la Honda è riuscita a raggiungere in questi anni, dimostrandosi anche in questa annata nettamente superiore alle altre scuderie, in modo particolare alla diretta avversaria Yamaha.

Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, "inseguitori" di Marc Marquez nel mondiale  (fonte immagine: Facebook.com/MotoGP)

Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, “inseguitori” di Marc Marquez nel mondiale (fonte immagine: Facebook.com/MotoGP)

E sono proprio Yamaha e Honda, con i loro quattro piloti ufficiali, a farla da padrone in questo mondiale. Il più delle volte si aggiudicano qualifiche e gare tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Fab4”. Stiamo ovviamente parlando del marziano Marquez, le cui prodezze sono state già ampiamente descritte, e della sua spalla (una volta primo pilota Honda) Dani Pedrosa che, se non avesse un compagno di tale grandezza, potrebbe addirittura ambire al titolo che da sempre gli sfugge.

E dall’altro lato abbiamo i cavalli di razza Yamaha: Valentino Rossi, fresco di rinnovo e campione ritrovato, e Jorge Lorenzo che sicuramente non sta attraversando uno dei suoi momenti migliori. Lo spagnolo, nonostante venga da un ottimo terzo posto nell’ultimo Gp di Germania, ha faticato non poco nella prima parte del mondiale a essere all’altezza del nome che porta. Sempre in ombra e poche volte veramente competitivo, è riuscito a collezionare solo tre podi e viaggia in quinta posizione nella classifica mondiale, anni luce lontano dal primo posto saldamente occupato da Marquez a punteggio pieni (225 punti).

Vedremo se la pausa sarà di aiuto a Lorenzo per tornare quanto più vicino possibile al campione del mondo che abbiamo conosciuto e scongiurare così il pericolo di confermarsi delusione dell’anno.

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