Volley, è una World League “made in USA”
Gli Stati Uniti conquistano le Final Six di Firenze battendo in finale il Brasile 3-1. Terza l’Italia, che si consola con Salvatore Rossini, miglior libero del torneo
Non è proprio l’anno del Brasile. I tifosi sudamericani salutano un nuovo titolo iridato. Dopo la delusione nei Mondiali casalinghi di calcio appena dieci giorni fa, i verdeoro escono sconfitti da un altro torneo. Alla Final Six di World League sono gli Stati Uniti a fare festa.
Un successo netto, per quanto da molti non pronosticabile alla vigilia. Eppure, la nazionale a stelle a strisce aveva iniziato nel miglior modo possibile il percorso che li ha portati alla fase finale di Firenze.
Gli USA erano inseriti nel girone B con corazzate come Bulgaria, Serbia e Russia: la prima è stata più volte quarta nella manifestazione, la seconda può vantare due argenti e un bronzo, la terza addirittura 14 medaglie (tre primi, cinque secondi e sei terzi posti). Contro avversarie così scomode, gli statunitensi hanno iniziato nel migliore dei modi: sette partite, sette vittorie. Chiuderanno a quota 24 come la Russia, staccata però in virtù del rapporto vittorie sconfitte: 9-3 contro 7-5.
La squadra americana si è ritrovata così nel gruppo H che ha decretato due delle quattro semifinaliste. Subito una sconfitta contro un’indecifrabile Italia, capace di ottenere 18 punti su 18 nell’andata del proprio girone e di portarne a casa appena uno nelle seguenti sei gare, disputate con una formazione “B”.
Il risultato? Nel girone degli azzurri tutte le squadre hanno chiuso a sei vittorie e altrettante sconfitte: promosse la squadra di Berruto, Iran (19 punti) e il Brasile (17), che ha chiuso con un doppio 3-1 in trasferta proprio contro Birarelli e compagni. Fuori dai giochi la Polonia, solo per una peggiore differenza set.
Torniamo però ai vincitori, rientrati in corsa dopo il 3-1 all’Australia. Tutto si è deciso nell’ultimo match tra i “canguri” e gli azzurri. L’Italia non ha fatto scherzi e ha vinto 3-0: Aussie fuori, altre due qualificate.
Nel girone I, Iran e Brasile hanno avuto la meglio sulla Russia, vincitrice all’esordio contro la squadra allenata da Kovac, ma sconfitta 3-1 dai sudamericani. Il 3-1 dell’Iran sul Brasile ha sancito il primato dell’Iran.
Spinta dai 17 punti di Taylor Sander (miglior giocatore del torneo), gli Stati Uniti impiegano meno di ottanta minuti per sconfiggere Amir Ghafour (dieci palloni messi a terra da lui) e soci. Stesso tempo ha impiegato più o meno il Brasile per gelare l’entusiasmo del Nelson Mandela Forum di Firenze: 11-25 23-25 20-25 e azzurri fuori dalla corsa alla medaglia più pregiata.
L’Italia ha saputo rifarsi nella finale per il bronzo contro l’Iran, vinta 25-22 25-18 25-22. Il capolavoro l’hanno fatto però gli americani. Vinta la maratona del primo set (31-29), gli USA hanno subito la rimonta verdeoro nel secondo parziale. Il confronto con la nazionale che vanta più medaglie nella competizione (diciotto riconoscimenti, di cui 9 ori, 5 argenti e 4 bronzi) rischiava di divenire una lotta impari.
Così non è stato. Sostenuti da un attacco stellare, con i 24 punti di Sander e i 23 di Matthew Anderson, i ragazzi di John Speraw hanno vinto i due seguenti parziali (a 20 e 23), conquistando il trofeo. è il secondo successo per gli USA dopo la vittoria nel 2008 contro la Serbia: 3-1 a Rio de Janeiro, come a dimostrare un particolare predilezione per il Brasile.
Tra i riconoscimenti individuali, l’Italia esulta per Salvatore Rossini: il libero ingaggiato da Modena è stato il migliore del torneo. Sander è stato anche lo schiacciatore più apprezzato assieme a Ricardo Lucarelli de Souza (Brasile). Migliori centrali David Lee (Usa) e Lucas (Brasile). Il regista che più ha convinto è stato l’iraniano Mir-Saeid Marouf Lakrani, mentre come opposto è stato nominato il verdeoro Wallace.
La classifica completa della Final Six: 1. USA, 2. Brasile, 3. Italia, 4. Iran, 5. Australia, 6. Russia
3 risposte
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