Le donne spagnole si preparano ad abortire all'estero
La futura legge sull’interruzione della gravidanza ha portato alla creazione di una rete solidale per fornire alloggio ed assistenza alle donne spagnole in tutta Europa
di Maria Bonillo Vidal
La più che sicura approvazione della legge sull’aborto del governo spagnolo – in virtù della quale interrompere la gravidanza diventerà reato – ha già provocato una risposta chiara: le cittadine spagnole non abortiranno clandestinamente, come facevano negli anni ’60, ma lo faranno all’estero, in quei Paesi dove la legge lo permette, con l’aiuto di decine di persone che si stanno organizzando per prestare alloggio e assistenza a tutte le donne che decideranno di fare questo passo.
Il movimento si chiama Red Federica Montseny, in onore alla femminista spagnola, prima donna in tutta Europa in diventare ministro. La rete funziona in diverse città quali Berlino, Londra, Lisbona o Vienna ed è costituita essenzialmente da tutti gli spagnoli “esiliati” a causa della crisi e dell’alto tasso di disoccupazione in terra iberica. Si tratta degli esponenti di “marea bianca”, esiliati dal mondo della sanità, o quelli di “marea verde”, impossibilitati invece a trovare un lavoro nel campo dell’istruzione. Entrambi i gruppi nascono come costola degli “indignados”, hanno partecipato attivamente al 15M e ancor oggi continuano la propria attività – tre anni dopo la leggendaria rivolta popolare. E sembra proprio che il fatto di vivere forzatamente lontani li mantenga ancora più uniti.
La rete, come spiegano gli stessi membri, si dedicherà a prestare aiuto alle donne che si vedono costrette ad abortire. In primo luogo, si occuperanno di diffondere informazioni sulla legislazione in materia di ogni Paese europeo. Germania, Austria e Regno Unito, ad esempio, vantano una maggiore flessibilità circa le leggi sull’aborto: sul sito web della rete si potrà trovare la traduzione di queste norme legislative.
In secondo luogo, le donne spagnole verranno aiutate nella ricerca di voli economici. “Si tratta di aiutare il più possibile le donne che devono abortire. Dalla logistica, fino al tema emozionale. Saremo con loro tutto il tempo che ne abbiano bisogno” – raccontano a Ghigliottina alcuni membri dell’organizzazione, che alle cittadine di Spagna offriranno anche la loro casa e il loro tempo, qualora necessario, per accompagnarle ed incoraggiarle in quei difficili momenti.
Il movimento è nato come possibile soluzione alla situazione che potrebbe venirsi a creare in seguito all’approvazione della legge – ma anche come azione di protesta e sensibilizzazione sul tema. “Dobbiamo fermare questa legge che ci porta indietro di 30 anni”, lamentano i membri dell’organizzazione. “Non possiamo tornare all’epoca in cui le donne andavano clandestinamente a Londra per interrompere la gravidanza, come se fosse un reato”.
Per il momento la rete sta iniziando a caricare i contenuti sul sito. Il più presto possibile, visto che il ministro del Partido Popular Alberto Ruiz Gallardón ha in mente di far approvare la sua legge prima di Ferragosto.
Una risposta
[…] La cancellazione di questa legge ha provocato diverse reazioni. Da una parte, l’allegria di quanti speravano non andasse avanti: tutte quelle donne che si vedevano obbligate ad avere un figlio che forse non desideravano – l… […]