Basket: l’Argentina saluta i Mondiali

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Negli ottavi di finale Scola e compagni ko contro il Brasile. Avanzano gli Stati Uniti e la Spagna padrona di casa. Serbia ok in scioltezza contro la Grecia, Turchia all’ultimo respiro sull’Australia

di Gabriele Farina

Logo_FIBA_Spagna_2014L’Argentina è fuori dai Mondiali di basket. È il verdetto forse più sorprendente dalla rassegna iridata in corso di svolgimento sui parquet spagnoli. Nessun problema agli ottavi per i padroni di casa e i favoriti USA, Turchia avanti all’ultimo canestro.

Brasile – Argentina 85-65 – La fine di un ciclo? Privi della stella Ginobili, i Gauchos si riscoprono umani e vengono sorpresi in un vibrante derby sudamericano dai carioca. I biancocelesti conducono per la prima parte dell’incontro. Nel secondo tempo, i verdeoro alzano il livello e per i “cugini” c’è poco da fare. Impietoso il 28-16 dell’ultimo quarto. Miglior giocatore della partita Raul Neto con 9/10 dal campo, 21 punti e 25 di plus/minus: con lui sul parquet il saldo è stato nettamente attivo per la squadra di Magnano.

L’Argentina era stata terza nel gruppo B con 8 punti, dietro Grecia (10) e Croazia, avanti per gli scontri diretti. Qualificato anche il Senegal a quota sette. Curiosamente, tutte le squadre hanno lasciato già la competizione. Continua l’avventura per il Brasile, chinatosi solo alla Spagna padrona di casa nel gruppo A. Il prossimo avversario sarà ora la Serbia, già battuta 81-73 nella fase a gironi.

Stati Uniti – Messico 86-63– Pronostico rispettato. A Barcellona nei primi tre quarti la squadra di Mike Krzyzewski mette subito in chiaro chi passerà l’incontro: 23-13, 19-14 e 24-11, con giocate di una semplicità estrema. Nel finale gli USA si riposano e il Messico si riporta sotto (20-25), ma per raggiungere l’overtime sarebbe occorsa un’impresa.

Prestazione maiuscola di Stephen Curry. Il playmaker dei Golden State Warriors mette a referto 21 punti (con 7/10 dal campo e 6/9 da tre), aggiungendo quattro assist e tre rimbalzi difensivi. Alla selezione di Sergio Valdeolmillos non bastano i 25 di Gustavo Ayón. Termina così l’avventura della squadra qualificatasi con l’ultimo pass nel gruppo D: sette punti e vantaggio negli scontri diretti con Angola, dietro Lituania e Slovenia (9) e Australia (8). Nessun problema, invece, nei gironi per la squadra a stelle e strisce, dominatrice del gruppo C e autrice di un 114-55 contro la Finlandia.

Spagna – Senegal 89-56 – Cenerentola torna a casa. La squadra di Cheikh Sarr è stata la sorpresa più bella dei Mondiali. Inseriti in un non irresistibile gruppo B i gialloverdi hanno sbalordito in positivo (e in negativo): nel primo caso quando hanno battuto la Croazia in una gara condotta dall’inizio alla fine (chiusa 77-75). Nel secondo quando hanno concesso l’onore delle armi alle Filippine, fanalino di coda. Con una vittoria sarebbe stata tutta un’altra classifica. L’ultimo posto nel girone ha portato alla sfida contro la prima del gruppo A, favorita per la finale e organizzatrice della manifestazione.

Gli iberici chiudono in scioltezza, conquistando tutti i parziali. Un dato significativo è il 75% dal campo di squadra: su quattro tiri di Pau Gasol (17 per lui) e soci, tre vanno a bersaglio. I giallorossi ottengono tanti punti dalla panchina (47 complessivi) e vanno a segno molto dalle palle perse degli avversari: 30 a 11 il confronto. Il migliore tra i gialloverdi è stato Abdou Badji, autore di 12 punti e 7 rimbalzi, l’unico fondamentale che ha visto il predominio degli sconfitti (37 a 33). La Spagna attenderà nei quarti la Francia, piegata senza troppe resistenze 88-64 nella fase a gironi.

Repubblica Dominicana – Slovenia 61-71 – Il passaggio del turno più “ingrato”. Sarà la selezione di Zdovc Jure a sfidare gli Stati Uniti nei quarti di finale. La squadra dei due Dragić (30 punti in due) fatica nel domare la resistenza dei centroamericani. Primo quarto equilibrato (15-15), poi un primo strappo nel secondo (13-23). Il quintetto allenato da Orlando Antigua torna alla carica nel terzo (20-16), prima che gli europei ribadiscano le distanze nel finale (13-17).

La Repubblica Dominicana era stata in vantaggio anche di sette lunghezze, ottenendo 22 punti dagli errori degli avversari palla in mano. Esce così dai giochi un’altra squadra che aveva ben figurato: terza nel gruppo di Stati Uniti e Turchia, precedendo Nuova Zelanda e Ucraina (quinta) per il miglior bilancio di canestri segnati e subiti negli scontri diretti. La Slovenia prosegue il suo cammino dopo il secondo posto nel gruppo D, giunto per un blackout contro la Lituania: avanti 62-55 all’ultimo quarto, la squadra ha subito una rimonta di 12-2 chiudendo sotto di un tiro da tre. Un’amnesia che rischia di costare cara nella gara contro gli Stati Uniti.

Nuova Zelanda – Lituania 71-76 – Parlavamo di Lituania. I baltici domano i kiwi nel primo quarto, amministrando (non senza fatica) nei tre seguenti parziali. Dopo un 23-9 in apertura, la squadra di Jonas Kazlauskas ha iniziato a veder rosicchiato il proprio vantaggio dalla felce d’argento, spinta dai 26 personali di Corey Webster, il jolly pescato dal coach serbo Nenad Vucinic. In tutto sono stati 44 i punti ottenuti dalla panchina neozelandese contro i 30 messi a segno dalla “squadra B” lituana.

Dall’altra parte, il titolare Jonas Valanciunas ha garantito 22 punti e ben 13 rimbalzi, di cui cinque in attacco. Dopo aver eliminato l’Ucraina (con cui aveva vinto 73-61) per pochi canestri termina così l’avventura degli oceanici al Mondiale. Per la selezione di Kazlauskas il prossimo avversario è la Turchia, l’altra wild card ancora in corsa assieme al Brasile.

Turchia – Australia 65-64 – La zampata nel finale. Se la squadra di Ergin Ataman può ancora sperare nel titolo lo deve a una rimonta nell’ultimo quarto (19-14). Incide anche una maggiore precisione dai liberi: 10/14 contro il 10/19 della selezione allenata da Andrej Lemanis, nel cui staff c’è anche l’ex Bulls Luc Longley.

I gialloverdi toccano anche i 12 punti di vantaggio, mentre i biancorossi alla fine dei giochi saranno avanti solo per pochi minuti, al massimo di quattro. Nel basket le statistiche hanno però poco peso se non supportate dai risultati e così la spedizione turca prosegue, mentre i “canguri” tornano a casa. Volgendo indietro lo sguardo, pesa loro la sconfitta 91-83 contro Angola, dopo aver imposto l’unico stop (almeno sinora) alla Lituania. Due le sconfitte per la Turchia nella fase a gironi: 77-98 contro gli USA e 58-64 contro l’Ucraina. Ora c’è la Lituania e l’imperativo è non toccare quota tre.

Francia – Croazia 69-64 – No Parker? Yes party. I transalpini hanno rinunciato al play dei campioni Nba di San Antonio, ma stanno proseguendo la loro avventura iridata. L’ultima a cadere è la selezione diretta da Jasmin Repesa, ex allenatore (tra le altre) di Fortitudo Bologna, Roma e Treviso.

Le due nazionali danno vita a un ottavo equilibrato. Alla fine del primo tempo è solo un punto a dividere le squadre (23-22). Ventitré sono anche i punti che Nicolas Batum (14 per lui) e soci mettono in cascina nel terzo parziale, mentre i biancorossi si fermano a 12 nonostante i 27 (complessivi) di Bojan Bogdanovic. Porta poco frutto il 30-23 per la Croazia nell’ultimo quarto.

La Francia è attesa dall’esame della maturità contro la Spagna. I transalpini devono mostrare di aver tratto insegnamento dalla sconfitta nella fase a gironi. I secondi nel gruppo B salutano la competizione come tutto lo schieramento.

Serbia – Grecia 90-72 – Il gruppo B era stato conquistato dagli ellenici con un percorso impeccabile: cinque vittorie su altrettante gare. Nonostante il primo posto nel girone era però giunto un avversario di tutto rispetto, come la Serbia di Sasha Djordjevic.

L’ex asso dell’Olimpia Milano, un breve passaggio in Nba a Portland prima di vestire le casacche di Barcellona e Real Madrid, sembra aver impresso la sua mano alla squadra. Ha iniziato ad allenare ai piedi del Duomo, dove aveva chiuso la carriera da giocatore. La sua Serbia ha ceduto di misura alla Francia (in rimonta), al Brasile e più nettamente alla Spagna nella fase a gironi. Quando la partita vale il passaggio del turno, la squadra risponde però presente.

Domandare alla Grecia, in vantaggio di appena un punto in una sfida a senso unico. Ottimo il contributo dalla panchina di Bogdan Bogdanović, autore di 21 dei 38 punti avuti dai subentrati. La sfida continua contro i carioca: dopo il 73-81 di Granada si riparte da zero a zero.

Programma dei quarti di finale
Slovenia – Stati Uniti  (Barcellona, martedì 9 settembre ore 21)
Lituania – Turchia (Barcellona, martedì 9 settembre ore 17)
Serbia – Brasile (Madrid, mercoledì 10 settembre ore 18)
Francia – Spagna (Madrid, mercoledì 10 settembre ore 22)

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