Vittoria Tricolore?
Federica Mogherini nuova Lady Pesc: prima vittoria europea del Governo Renzi o primo passo di un valzer all’italiana?
di Andrea Rosiello
Dopo settimane di trattative e pressing, Matteo Renzi è riuscito a farsi ascoltare dal Consiglio europeo ma, sopratutto, dalla Merkel.
Così a succedere all’inglese Catherine Ashton, nel ruolo di Alto Rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell’Ue, sarà il Ministro degli esteri italiano Federica Mogherini.
Il ruolo di questo Alto Rappresentante, non sembra essere fondamentale per lo sviluppo economico e sociale dell’italia. In realtà non sembra essere determinante per nessuno dei membri dell’Unione europea, ad eccezione dei paesi dell’Europa dell’est fortemente contrari a Putin e alla sua politica neo colonialista.
Ma come è riuscito l’ex sindaco fiorentino a rompere il compatto fronte dei “no Mogherini” che si era creato un mese fa e che aveva costretto il Consiglio europeo a convocare una seduta extra per discutere proprio di questa faccenda?
Secondo i ben informati tutto si baserebbe su un classico do ut des politico. La Merkel avrebbe accolto la nomina della Mogherini ma in cambio avrebbe ottenuto dal nostro Presidente del Consiglio di togliere il proprio appoggio alla candidatura del francese Moscovici al ruolo di Commissario per gli affari economici.
Il transalpino sembra essere ritenuto troppo “morbido” dalla bionda cancelliera e quindi non in grado di continuare quel percorso di rigidità al quale hanno aderito i suoi predecessori, Rehn e Katainen.
La Mogherini, dal canto suo, ha provato da subito a spazzare via tutte le voci sulle sue simpatie filo-russe che a giugno avevano bloccato la sua nomina a lady Pesc.
Nel corso della suo ultimo intervento presso la Commissione Affari esteri del Parlamento europeo, la titolare della Farnesina ha illustrato le priorità del semestre di presidenza italiana dell’Ue, parlando più volte di “aggressione russa” all’Ucraina. Ha inoltre dichiarato che “il partenariato strategico con la Russia è finito, chiaramente finito. Questa è stata una scelta di Mosca e una conseguenza degli eventi sul campo”.
Dichiarazioni che non hanno convinto tutti gli euro deputati presenti, ma che sembrano indicare un’atteggiamento decisamente poco amichevole nei confronti di Putin.
In questi ultimi giorni si fa largo un’altra voce nei palazzi del potere, legata alla nomina della Mogherini. Per molti in questo gioco delle nomine Matteo Renzi ha agito alla Frank Underwood e darà il via, con la nomina del nuovo Ministro per gli esteri, ad un rimpasto di governo con i fiocchi.
Si ipotizza che il Matteo nazionale voglia spostare il numero uno di Ncd dal Viminale agli Esteri, un ministero meno pesante rispetto a quello attualmente occupato.
Nel rimpasto sarebbe coinvolta anche il Ministro all’istruzione Stefania Giannini, il cui peso politico, dopo la débâcle delle elezioni europee, è stato drasticamente ridotto.
A salire invece sarebbero le quotazioni dell’amico, nonché sottosegretario del Consiglio dei Ministri, Graziano Del Rio, che occuperebbe il seggio vuoto degli Interni.
Al momento è difficile giudicare la validità della scelta effettuata e le future conseguenze.
Per ora pare impossibile credere che Renzi abbia scelto di rinunciare a un commissario di peso nella Commissione Europea (industria, economia o energia) e di non avere un commissario più “morbido” sul tema della flessibilità e dei conti per far sedere la Mogherini sullo scranno che fu della Asthon.
Chi vivrà vedrà, recita il detto. Per ora dall’Italia si vede poco. Quasi nulla.
(fonte immagine: http://news.leonardo.it/)