Conoscere il Mondo Islamico

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L’evoluzione della religione musulmana non è la nascita di Al Qaeda, non è l’Isis, non è nessun altra forma di organizzazione integralista. Distinguere la fede dalla violenza degenerata è un dovere dell’Occidente, un dovere dei popoli

di Martina Martelloni

fonte immagine: puzzlepuzzles.it

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Camicia arancione, simbolo degli orrori di Guantanamo; sguardo di perdizione e consapevolezza del proprio destino. David Haines, cooperante scozzese, lascia la sua vita nel peggior modo umanamente possibile, ucciso da mani già sporche di sangue umano, quello delle vittime di una guerra fondamentalista che avanza e fa tremare popoli e Stati.

La minaccia dell’Isis è costantemente presente, fuoco che scotta sul collo dei potenti del Mondo, Cameron ed Obama guidano l’elenco ed è a loro che pungono forte le parole dell’assassino in tenuta da esecuzione.

Agire o non agire, qualunque possa essere la scelta, quello che sta devastando umanamente le tante minoranze in Iraq non può proseguire a lungo e da Londra il premier britannico ha fatto riferimento ad un ampia coalizione che detiene poco, pochissimo tempo a disposizione per prendere forma. Paesi Arabi e non, sarebbero pronti a condurre operazioni di guerra per franare il Califfato islamico.

Il fascino del potere conquistato con la distruzione, l’occupazione, la conquista e la depredazione, così in molti si sono lasciati ammaliare dall’Isis e dai suoi illusori principi. Tra le 20 mila e le 31.500 unità, cifre alte diffuse dalla Cia e che fanno riferimento al numero di combattenti aderenti. In aumento, in silenziosa crescita, questa organizzazione armata corre all’impazzata con rabbia e ferocia. Le sue vittorie e conquiste sul campo, hanno fatto gola a molti – e tra i molti ci sono anche 15 mila stranieri.

Questa è una delle ultime notizie che circola sui media internazionali per raccontare l’affare Iraq e le sue vicessitudini. Si leggono numeri, fonti ed ipotesi ma a distanza di migliaia di chilometri si capisce ben poco su cosa realmente stia accadendo in quei luoghi.

Uno dei più grandi errori che l’uomo “informivoro” è in grado di compiere è la sete di notizie senza radici alla sua base, informazioni volatili che riportano nomi, fatti e date distanti dalla loro Storia, in grado di far perdere sfumature essenziali di conoscenza e comprensione.

L’uomo assetato di aggiornamenti rischia di esser cieco alla montagna di sapere che si cela dietro quelle parole divulgate dai mezzi di informazione. Trasformare questo rischio in abitudine, con temi grandi e caldi come la religione è cosa ancor più errata.

Dall’inizio dei fatti che hanno sconvolto l’Iraq in piena guerra interna, il fenomeno dell’Isis, o anche chiamato Is (Islamic State), ricopre titoli e didascalie che in molti possono confondere – per noia, pigrizia o semplicemente per comodità – come manifestazione massima e degenerata della fede islamica.

Sarebbe opportuno invece, cercare di domandarsi cosa realmente rappresenta il Califfato, ma per fornire risposte adeguate è necessario prima capire in cosa credono e in che modalità lo fanno, quel miliardo e più di musulmani al Mondo – o almeno provare a farlo.

Origini dell’Islam:

Le affinità tra le religioni risalgono agli albori: Cristianesimo, Islamismo e Giudaismo detengono le stesse radici. Bisogna risalire al profeta e patriarca Abramo perché è dai suoi discendenti che è nata la triade di religioni così come noi oggi le conosciamo. Il profeta dei musulmani Muhammad è colui che poi diffonderà le parole del Corano, il libro sacro considerato unico miracoloso testo risalente a 14 secoli fa.

I 5 Pilastri:

Le fondamenta del musulmano fanno capo a cinque regole vitali: Fede, preghiera, elemosina, digiuno e pellegrinaggio alla Mecca (in Arabia Saudita).

La Geografia Islamica:

la ripartizione geografica dei musulmani si può compattare in due grandi insiemi:

1) Un nucleo compatto comprendente Stati Arabi dell’Asia e dell’Africa, Iran e Turchia – questi ultimi abitati da popolazione non araba, bensì da persiani e turchi.

2) Frange minori includenti i Paesi non arabi di Africa, Afghanistan, Pakistan, le ex repubbliche Urss, Indonesia, India e Birmania.

A questi due insiemi, si potrebbe creare un sottoinsieme dei musulmani in occidente; in Europa sono all’incirca 7-8 milioni, negli Usa si annoverano all’incirca 5 milioni.

Suddivisione dell’Islam:

La scissione interna alla fede islamica, rappresenta con molta probabilità, quel filo invisibile difficile da cogliere e da captare, un filo che riconduce all’attuale matassa annodata dei Paesi coinvolti dalle guerriglie interne ma che stanno assumendo sempre più veste internazionale.

Principali divisioni interne:

fonte immagine: guardian.co.uk

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Sunniti: corrispondenti al 90% della totale popolazione musulmana. Detti anche “gente della sunna”, i fedeli seguono la tradizione con scrupolosa dedizione. La loro fede e preghiera viene diretta dal califfo che, scelto dalla comunità, detiene compiti amministrativi e di guida dei credenti. Principali Paesi sunniti: Arabia Saudita, Qatar e Turchia

Sciiti: la parola sciita deriva da shi’a (partito). Costituiscono una corrente minoritaria tra i musulmani e respingono la sunna prediligiendo la diretta professione della fede con Maometto: escludono dunque qualsiasi intermediario. Internamente allo sciismo, si diramano diverse minoranze tra le quali gli Ismaeliti, i Drusi, gli Zaiditi (particolarmente stanziati nello Yemen) e gli Alawiti (come la famiglia degli Assad in Siria). Lo sciismo è prevalente in Iran, Iraq e Libano.

Islam in viaggio:

Diffusa è l’associazione del termine “musulmano” a quello di “arabo”. La realtà vuole che la religione islamica sia stata per lungo tempo viaggiatrice, in esplorazione in diverse parti dei continenti. Questa avanscoperta è avventura conseguente alle attività commerciali via terra e via mare che le ha permesso di insediarsi in luoghi diversi tra loro per cultura, storia e tradizioni. Quando parliamo di Islam, oltre alle popolazioni arabe dobbiamo allargare il concetto anche a persiani, berberi, turchi ed altre popolazioni aventi orgini differenti.

La Mecca:

La culla di mattoni dell’Islam è la città situata nella parte centroccidentale della penisola araba, nodo naturale che incrociava in passato le vie di carovane che percorrono la penisola. L’importanza calamitante di questo luogo è cresciuta enormemente con l’evolversi delle sue capacità organizzative date dalla costante presenza di mercanti.

L’Isis:

A questo punto, non ci resta che approfondire i protagonisti attuali, quelli che incutono rabbia e preoccupazione. L’Isis nasce nel 2004 come gruppo di jihadisti sunniti affiliato ad Al Qaeda. L’irruenza della guerra americana firmata Bush nell’Iraq del 2003, scatena la formazione di organizzazioni pronte ad eliminare il nemico occupante. Da braccio destro di Al Qaeda, la rigidità e violenza che contraddistingue l’Isis determineranno la loro separazione e l’ufficiale avvio del progetto jihadista dello Stato Islamico con a capo il leader Al- Baghadi: creare un Grande Califfato nel Levante con la Siria inclusa.

Molto e molto altro ancora c’è da capire e da approfondire di una delle massime religioni professate sulla Terra, ma con queste poche nozioni, forse, si può deviare la banale e infondata equazione “musulmano=pericolo”, si può cercare piuttosto di separare i portatori di paura ed orrore da quel che realmente un credo religioso detta al suo popolo.

“Mostri, non musulmani”, David Cameron ha precisato chi va accusato delle barbarie commesse dall’Isis e chi ne è totalmente estraneo. Una volta capito questo, la comunità internazionale dovrà decidere come affrontare il pericolo. Lunedì 15, a Parigi, 20 Paesi della coalizione hanno l’arduo compito di delineare strategie e misure contro l’organizzato e sempre più strutturato Stato Islamico che lascia ancora incertezze e interrogativi sui suoi reali finanziatori. Individui, governi, Stati ed economie potrebbero avere un ruolo cruciale nel far progredire o nel far cessare la cruda e dura battaglia dell’Isis.

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  1. 19 Aprile 2017

    […] lo schema delle forze in campo non è semplice. Per farlo bisogna anzitutto considerare la contrapposizione tra sciiti e sunniti (le due principali correnti dell’Islam), poi il ruolo svolto dalle grandi potenze occidentali e […]

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