Volley. Polonia, l’oro mondiale più bello
I biancorossi di Antiga sconfiggono 3-1 il Brasile e si laureano campioni in casa, conquistando il titolo dopo ben 40 anni. Terza la Germania
La storia si scrive in casa. È la Polonia a sedere sul trono dei Mondiali 2014 di pallavolo. I biancorossi hanno domato 3-1 la resistenza del Brasile in finale, interrompendo un digiuno lungo quarant’anni e guadagnando l’accesso alla Coppa del Mondo 2015 (primo torneo di qualificazione per le Olimpiadi di Rio 2016). I sudamericani sono stati così spodestati dopo tre edizioni di dominio incontrastato.
C’è di più: era dal 1966 che l’organizzatrice del torneo non vinceva il titolo. Allora era stata la Cecoslovacchia a laurearsi campione, precedendo Romania e URSS. Quattro anni prima era toccato alla stessa Unione Sovietica, davanti alle selezioni di Praga e Bucarest.
I biancorossi, insomma, sono divenuti i rappresentanti dell’unica nazione esistente affermatisi tra le mura amiche. È stata una vittoria che ha sorpreso tanti, soprattutto per il modo in cui è arrivata: in rimonta contro i favoriti.
Il Brasile aveva vinto il primo set (25-18), ma poi non è stato in grado di confermarsi nei parziali seguenti. Merito di un attacco che, spinto dal pubblico dello Spodek di Katowice (oltre 12mila i presenti), ha vinto il confronto con quelli dei rivali, superando un fondamentale in cui i brasiliani sono i maestri: il muro. I tre parziali sono stati equilibrati (25-22 25-23 25-22), ma sempre di marca polacca
Una sorpresa, hanno detto in molti, anche se la formazione diretta dall’ex schiacciatore francese Stéphane Antiga aveva lasciato qualche indizio per strada. Percorrendo a ritroso il cammino dei futuri vincitori c’è una data non troppo lontana nel tempo: il 16 settembre. Era un martedì, si giocava all’Atlas Arena di Lodz, sempre davanti a oltre dodicimila persone.
La Polonia è stata in grado di rimontare uno svantaggio di 1 set a 2 (con l’ultimo perso 25-14) per vincere al tie-break (ai vantaggi) una sfida poi decisiva per il primato nel girone H. Chi sono stati gli sconfitti? I brasiliani. L’accesso alle semifinali, come testa di serie, è stato determinato sempre a Lodz contro la Russia, capace di recuperare dal due a zero al due pari.
Tra i segnali, purtroppo per gli azzurri c’è stato anche il 3-1 contro la squadra di Berruto. Una vittoria, anche questa in rimonta, che ha estromesso la Nazionale italiana dalla corsa iridata: per Vettori e compagni sarà solo un malinconico tredicesimo posto. I polacchi avevano già sofferto contro gli Stati Uniti, capaci di ammutolire gli oltre diecimila dell’Atlas Arena con un perentorio 3-1. Il passaggio del turno è stato poi garantito da due vittorie sofferte al quinto contro l’Iran e la Francia, le altre due qualificate del girone E.
I cinque successi su cinque gare nel girone A contro Serbia, Argentina, Australia, Venezuela e Camerun (con l’unico “neo” del set concesso agli africani) avvalorano l’ipotesi che non sia stata una semplice coincidenza. Nessun’altra squadra, infatti, ha lasciato così poco agli avversari in tutti gli altri gruppi della competizione. Ciliegina sulla torta il riconoscimento a Marius Wlazły quale miglior giocatore del torneo.
L’opposto dello Skra Bełchatów è stato premiato anche come il più prolifico nel suo ruolo. Uno dei due migliori centrali è stato nominato Karol Kłos, compagno di club e Nazionale. L’altro è stato Marcus Böhme. Il tedesco è stato tra i più incisivi nell’1-3 con cui la Germania ha salutato in semifinale la corsa per l’oro.
Una curiosità: è stato tedesco il miglior alzatore della competizione. Si tratta di Lukas Kampa, che ha avuto la meglio con il più quotato Bruninho. Il brasiliano è ora in forza alla Pallavolo Modena, da cui il palleggiatore di Bochum è andato via quest’anno dopo il rinnovo del brasiliano. Sono verdeoro i due migliori schiacciatori del torneo: Lucarelli e Murilo. Il miglior libero è stato invece il transalpino Jenia Grebennikov.
Non è servito avere un difensore super alla Francia per ottenere la medaglia d’oro. Il terzo posto è andato alla Germania allenata dal belga Vital Heynen, vittoriosa nella finale per il bronzo con un netto tre a zero. Quinta la Russia, che ha vinto con lo stesso punteggio contro l’Iran.
Nel medagliere assoluto la Polonia distanzia così gli Stati Uniti, sesti con un oro e un bronzo. I biancorossi, oltre a due primi posti, sono stati argento nel 2006, dopo una sconfitta in tre set contro il “solito” Brasile. Al comando c’è sempre l’Urss, al momento inarrivabile con sei ori, due argenti e tre bronzi. Secondi i sudamericani, con tre primi e due secondi posti. Terza l’Italia, sempre vittoriosa tra il 1990 e il 1998 e argento in casa nel 1978.
Considerato che la Cecoslovacchia, al quarto posto, non esiste più, la Polonia potrebbe centrare il sorpasso e l’aggancio in graduatoria all’Italia con un tris nella prossima edizione, sempre che gli azzurri non si classifichino tra le prime tre. Un’eventualità non impossibile, visto che il podio manca appunto da Giappone 1998 …